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Deliver Us The Moon: Il più alto tradimento – Recensione

30 Apr 2020 | Recensioni Videogiochi, PlayStation 4, PlayStation 4 Pro, Recensioni, Videogiochi, Xbox One, Xbox One X

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Deliver Us The Moon è un thriller sci-fi indie, sviluppato da KeokeN Interactive e pubblicato da Wired Prodcutions, già disponibilesu PC (via Steam) dal 10 ottobre 2019; dal 24 aprile 2020 esso è divenuto disponibile sia su PlayStation 4 (versione testata per la stesura di tale recensione) che su Xbox One grazie agli stessi team sopraccitati,ed io sono qui per parlarvi di questa sua nuova edizione console.

Si tratta di un titolo particolare, basato principalmente sulla sua narrativa e su di un messaggio profondo piuttosto che sulle proprie semplici dinamiche di gameplay, che se viste con superficialità potrebbero essere interpretate come un difetto; potremmo parlare nell’effettivo di un walking simulator che ci ha creduto di più, aggiungendo una componentistica ad enigmi interessante seppur non troppo complessa ad una storia toccante ed in cui il giocatore si sentirà maggiormente coinvolto man mano che avanzerà al suo interno. Un titolo che ho fortunatamente scoperto e di cui mi sono innamorato fin da subito nonostante questa sua natura semplice, cosa che viene però abbondantemente compensata dalla voglia di rischiarare l’alone di mistero che circonda tutta l’esperienza.

Un futuro molto plausibile

In Deliver Us The Moon ci viene mostrato un futuro prossimo quantomeno plausibile nel quale le risorse offerte dalla Terra sono oramai agli sgoccioli e l’umanità intera vive agonizzando in vista di un’ineluttabile fine; questo periodo, iniziato nel 2030 verrà ricordato dai posteri come la Grande Crisi Energetica. Ma l’istinto di sopravvivenza, la caratteristica che più ha descritto l’intero arco di vita del genere umano stesso, porta ad escogitare sempre nuove e rischiose soluzioni per perdurare e, nei limiti del possibile, migliorarsi, tutto ciò al fine garantire un futuro migliore a quell’ammasso di sabbia che oramai è diventato il pianeta.

Per cercare di fare ciò, quindi, tutte le superpotenze mondiali si accordano sul creare la WSA (World Space Agency), per riuscire a trovare nello spazio fonti di energia che oramai mancano al pianeta; la soluzione arriva tanto inaspettata quanto repentina, e risponde al nome di Helium-3, risorsa estraibile soltanto dalla Luna con la quale è attuabile il tanto agognato processo di fusione nucleare, privo di qualsiasi scoria e molto proficuo. Estrarre l’Helium-3 non risulta essere troppo problematico dopo che nel 2032 viene costruita la prima colonia interplanetaria terrestre, ovvero l’Hub Lunare Copernicus, sito nell’omonimo cratere e gestito da un organo politico semiautonomo quale il Consiglio Lunare. Ma il problema principale però rimane: come poter utilizzare sulla Terra l’energia prodotta sulla Luna?

A questo pro interviene il dottor Isaac Johanson, ingegnere nonché inventore della MPT (Microwave Power Transmission), un enorme sistema di trasmissione che come suggerisce il nome permette di trasmettere l’energia prodotta tramite le microonde. Una parabola atta alla trasmissione si troverà sulla luna, precisamente nella Stazione Orbitale Pearson collegata a Copernicus mediante un imponente ascensore; l’altra, la ricevente, si troverà nella Stazione di lancio Fesenkov.

Per anni tutto sembra funzionare a dovere, finché nel 2054, senza un apparente motivo o comunicazioni provenienti dalla colonia, l’MPT si spegne definitivamente, lasciando l’umanità nuovamente nel buio. Quest’oscuro periodo (chiamato giustamente Blackout) fa crollare la stessa WSA ed il mondo sembra essere definitivamente al collasso, ma non tutti sembrano essersi arresi: Claire Johanson, figlia di Isaac, è infatti decisa a far perdurare le attività dell’agenzia spaziale per organizzare una missione investigativa che porti alla riaccensione del prezioso sistema di trasmissione.

Finalmente nel 2059, dopo ben cinque anni di duro lavoro per riuscire ad ottenere le ormai rarissime risorse necessarie per compiere un volo di Icaro di questa portata, Fortuna 1 è pronta al decollo dalla stessa Fesenkov e deve farlo il più presto possibile; le tempeste di sabbia diventano via via sempre più forti, ed una di queste mina all’ultima speranza del genere umano. Partendo in tutta fretta, ci lasciamo quel pallido puntino di sabbia che è diventato il nostro pianeta natio nei panni di un misterioso astronauta, con la voce di Claire che dall’interfono ci riporta la supplica un’intera specie: “Portaci la Luna”.

Deliver Us The Moon

Un enigmatico procedere

Giocare a Deliver Us The Moon non è assolutamente un esperienza complessa, in quanto le dinamiche di gameplay sono poche e semplici e vengono spesso ribadite dal gioco stess; come oramai dovrebbe esservi chiaro, il titolo punta principalmente sul comparto narrativo, offrendo una storia drammaticamente contemporanea nel suo essere fittizia. Il dramma di un popolo che ha perpetuato il proprio errore nonostante fosse evidente il fatto che stesse percorrendo la strada sbagliata, cieco di un potere autoassegnatosi che non gli apparteneva e di cui fregiava con ignobile orgoglio. Deliver Us The Moon ha in sé una profonda critica sociale che riesce a non scadere nel banale, fornendo una storia interessante a prescindere dall’intento ambientalista.

Tornando invece alle dinamiche di gameplay, esse si basano sulla risoluzione di enigmi ambientali mediante esplorazione ed acume del giocatore, sebbene la loro complessità non sia un vero e proprio ostacolo. Addentrarsi nelle strutture coloniali lunari risulterà infatti molto più arduo di quanto Claire avesse previsto: qualcosa di terribile sembra essere accaduto e farsi strada risulterà un’impresa ansiogena nella sua semplicità.

Spesso infatti Deliver Us The Moon dà la sensazione di trovarsi all’interno di un film interattivo, cosa che comprendo possa non essere apprezzato da gran parte del pubblico videoludico e che quindi potrebbe non risultare convincente ai più; ma la teatralità con cui esso incede ed il suo continuo stupire a livello narrativo dona al titolo un fascino tutto suo, che è riuscito a coinvolgermi appieno in alcuni spettacolari momenti di tensione. C’è anche da dire che il gioco sfrutta appieno gli ambienti a propria disposizione, anche nella sua semplicità, riuscendo a sorprendermi soprattutto nella prima sua fase in particolare.

Deliver Us The Moon

Un primo lavoro sopraffino

Scoprire che Deliver Us The Moon fosse il primo lavoro del team KeokeN Interactive mi ha lasciato particolarmente interdetto in senso positivo, in quanto tecnicamente parlando si presenta ottimamente, soprattutto tenendo conto della sua natura indipendente.

La grafica fa un ottimo lavoro già di per sé, ma ad essa si aggiunge una componente audio decisamente mirabile, sia a livello di doppiaggio ma soprattutto a livello di colonna sonora, che raggiunge tranquillamente alcuni titoli tripla A anche recenti. L’unica vera pecca che devo riscontrare a livello tecnico è il freeze che il gioco ha ogni qualvolta si raggiunge il checkpoint; in quei momenti in cui è previsto il salvataggio il gioco si arresta brutalmente per un paio di secondi, cosa che mi dà sempre particolarmente fastidio ma su cui posso anche passare relativamente sopra trattandosi di un indie e che non incide troppo sull’esperienza di gioco.

Deliver Us The Moon

Conclusioni

Fin dai primi momenti in cui l’ho giocato, Deliver Us The Moon mi ha ricordato un walking simulator a cui io sono affezionato quale Everybody’s Gone to the Rapture, questo per via di uno stile narrativo decisamente simile ed un approccio di gameplay molto semplice. C’è da dire però che se a livello narrativo ho preferito le vicende narrate all’interno di Everybody’s Gone to the Rapture, il gameplay di Deliver Us The Moon è decisamente l’evoluzione necessaria di un walking simulator basato sulla narrativa, in quanto la rende più vivace e colorita.

Insomma, un titolo che ho apprezzato molto nella sua semplicità è che vale il prezzo di 24,99 € a cui è venduto sul PlayStation Store e sul Microsoft Store. Vi ricordo inoltre che in estate è prevista l’uscita della sua versione Switch e di conseguenza vi invitiamo a seguirci per ulteriori informazioni in merito e la sua recensione.

*Versione testata: PS4, grazie al codice fornito dal publisher

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Deliver Us The Moon

24,99 €
7.5

Trama

8.5/10

Gameplay

6.5/10

Grafica

7.8/10

Sonoro

8.8/10

Longevità

6.0/10

Pro

  • Narrazione ottima
  • Comparto sonoro sopraffino

Contro

  • Gameplay poco complesso
  • Fastidiosi freeze durante l’autosalvataggio

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