*Recensione già pubblicata a gennaio, ma persa nel trasferimento al nuovo server
In un panorama affollato da cloni di Dungeons & Dragons e da manuali che si prendono troppo sul serio, Gates of Krystalia, pubblicato da Top Notch International, arriva come un portale spalancato su un altro mondo, letteralmente. Questo gioco di ruolo da tavolo non si limita a prendere ispirazione dall’estetica anime o dal genere isekai: lo incarna. Anzi, lo assorbe, lo metabolizza, e lo rilascia in una forma sorprendentemente coerente e giocabile, come se avessimo tra le mani un anime interattivo dove le scene più folli prendono vita con un mazzo di carte e una buona dose di immaginazione condivisa.

Non si parte da un villaggio, non si è semplicemente avventurieri. Si è anime reincarnate, letteralmente isekaiati in un mondo che, senza ironia, è costruito per essere un palcoscenico di epiche esagerazioni. Il mondo di Lumina è sfaccettato e vivo, ma è soprattutto un luogo che esiste per essere raccontato. Il gioco ti prende per mano e ti dice: “Non sei morto, sei rinato. E ora scegli: vuoi essere un eroe o il Deux, il narratore divino?”.
La scelta iniziale dà già la cifra narrativa dell’opera: il tono non è mai piatto. Oscilla tra il drammatico e il comico, con personaggi guida come la Dea Thenarix e la sua aiutante Nami che parlano direttamente al giocatore, rompendo la quarta parete e creando un’atmosfera che fonde tutorial, sarcasmo e worldbuilding. Ma non è solo worldbuilding: è world-winking.
La sostituzione dei dadi con un mazzo di carte francesi (il mazzo EV) è forse l’elemento più distintivo e audace del gioco. Le carte non sono solo un sistema alternativo di randomizzazione: diventano simbolo delle risorse del personaggio, della sua energia mentale e fisica, della sua capacità di resistere allo stress dell’avventura. È una soluzione che funziona straordinariamente bene nel veicolare la tensione narrativa.
Ogni carta giocata non è solo un numero: è un sacrificio, un pezzo della propria vitalità speso per riuscire nell’impresa. Quando il mazzo finisce, il personaggio sviene per l’affaticamento, un concetto tanto semplice quanto geniale, capace di introdurre in modo naturale il tema dell’esaurimento.

La scelta di attribuire un significato specifico a ciascun seme e di legarlo alle abilità (Carisma, Agilità, Intelligenza, Robustezza) crea un legame tematico fortissimo tra meccanica e narrativa. Ogni personaggio diventa un’espressione coerente del suo stile, e la gestione delle carte si trasforma in storytelling emergente.
Qui Krystalia mostra i muscoli. Le razze disponibili vanno ben oltre i cliché fantasy: dai Koboldi ingegneri ai Kemonomimi agili e spirituali, dagli Elfi Oscuri socialmente stratificati agli Astralis angelici e purificatori. Ogni razza è accompagnata non solo da bonus e capacità, ma anche da una ricca descrizione culturale e persino da preferenze amorose, un dettaglio insolito che serve a radicare ancora di più la creazione del personaggio nella narrazione personale.
Le classi, poi, sono altrettanto evocative: Guaritore, Ninja, Sciamano, Mago, Allevatore… ognuna con tecniche e specializzazioni ben definite, che si combinano con i “Semi Benedetti” per creare archetipi unici. E grazie alla presenza di Capacità Innate e Tecniche di Combattimento elementali (fuoco, ghiaccio, oscurità, luce…), i personaggi non solo combattono: raccontano la propria storia ad ogni azione.
A differenza di molti giochi dove la personalizzazione si ferma alla build, in Gates of Krystalia anche le scelte apparentemente minori, come l’elemento magico o la capacità “Possessore dello Smartphone”, hanno un vero e proprio impatto narrativo. Il personaggio non è una funzione del sistema: è una voce nella storia.

Ogni avventura in Krystalia è costruita come una puntata che andrà a comporre una stagione. I Ranghi dell’Eroe (Eroico, Prode, Veterano, Leggendario) non rappresentano solo la potenza meccanica del personaggio, ma l’avanzamento narrativo nella sua epopea isekai. L’introduzione di elementi come la “Follia”, la “Corruzione”, la gestione del Regno personale, le Relazioni Romantiche (compreso l’Harem) non sono solo guizzi da manuale otaku, ma strumenti concreti per generare dinamiche da anime.
Le scene proposte, gli esempi di dialogo e di scontro, le descrizioni degli ambienti e degli NPC, tutto contribuisce a un’estetica coerente e coinvolgente, che abbatte la barriera tra sistema e narrazione. Anche l’approccio del Deux (il master) è impostato in maniera unica: è una guida creativa, un regista che plasma la realtà in base alle scelte dei personaggi, senza mai prendersi troppo sul serio.
Sorprendentemente, sotto la superficie colorata e brillante si nasconde una riflessione più seria. Il sistema di Traumi, Pazzia, Corruzione, unito all’evoluzione dell’eroe in base alle sue scelte morali, aggiunge una componente psicologica forte. Il tuo personaggio può diventare più potente, ma anche più instabile. Può cambiare radicalmente nel tempo e ogni mutamento ha risvolti meccanici e narrativi.
È un modo potente per raccontare la trasformazione personale, l’effetto che un altro mondo e la possibilità di ricominciare può avere su un’anima spezzata. Si può scegliere di diventare un eroe o un tiranno, un amato protettore o una divinità alienata. Il gioco non ti giudica: ti dà solo gli strumenti giusti per riuscire a raccontarlo.
Il manuale presenta moltissimi dettagli sull’ambientazione ed essendo un gioco che enfatizza in maniera particolare i combattimenti ha ovviamente al suo interno anche un ampio bestiario, con mostri grandi e piccoli e boss pronti con cui creare battaglie epiche e sfide sempre maggiori per i giocatori. Il volume, di 258 pagine a colori, è impaginato in un’unica colonna ed è ricco di schemi ed esempi e di bellissime illustrazioni in stile manga/anime che riescono a presentare perfettamente eroi ed ambientazione ed aiutano ad immedesimarsi master e giocatori.

In conclusione, Gates of Krystalia non è per tutti, ed è giusto così. Non cerca di essere universale: è dichiaratamente dedicato a chi ama l’estetica e la filosofia narrativa degli anime e manga isekai. Ma lo fa con un rigore di design, una coerenza interna e una passione tale da elevarlo ben oltre ad un semplice omaggio al genere. È un GDR che osa fondere meccaniche originali, toni disinvolti, narrativa emergente e profondità psicologica e riesce a farlo senza mai diventare ridicolo, mantenendo sempre un cuore sincero sotto al velo d’ironia. È, in sintesi, un gioco dove si può davvero vivere la propria isekai story scrivendola con le proprie mani. Gates of Krystalia è un ottimo GDR di nicchia, pensato soprattutto (ma non solo) per gli amanti del genere: colorato, brillante ed imprevedibile. Un gioco che merita di essere vissuto come un anime a puntate, tra lacrime, risate, duelli spettacolari e momenti di introspezione. Se sei pronto a reincarnarti, il mondo di Lumina ti aspetta.
*Copie digitali del gioco in italiano ed in inglese fornite dall’editore in cambio di una recensione onesta