“Blue Planet: Recontact” rappresenta la terza edizione di un classico gioco di ruolo, una pietra miliare nel mondo dei GDR che fa del realismo scientifico e dell’ambientazione immersiva i suoi punti di forza.
La prima edizione, pubblicata nel 1997 da Biohazard Games, fu acclamata per la sua ambientazione unica e dettagliata. Nel 2000, Fantasy Flight Games ne curò una seconda edizione, affinando il sistema di gioco e ampliando i contenuti. Nel 2012, FASA Games pubblicò una versione revisionata della seconda edizione, mantenendo vivo l’interesse per il titolo. Oggi, con “Recontact”, Gallant Knight Games e Biohazard Games riportano in vita questo capolavoro aggiornando le meccaniche e arricchendo ulteriormente l’ambientazione. Il manuale si presenta come un mix perfetto di elementi narrativi, meccaniche moderne e un’ambientazione straordinariamente dettagliata.
La nuova edizione, con la Player’s Guide e la Moderator’s Guide, aggiorna non solo il sistema di gioco, ma anche la costruzione del mondo, integrando temi contemporanei e questioni ecologiche urgenti. In questa recensione esploreremo i vari aspetti che rendono questi due manuali un’opera notevole.
Ambientazione: un mondo alieno, ma familiare
“Blue Planet: Recontact” si svolge su Poseidon, un pianeta interamente coperto d’acqua situato a 38,9 anni luce dalla Terra. L’umanità, dopo aver devastato il proprio pianeta con guerre, carestie e una crisi ecologica senza precedenti (la “Blight”), si trova costretta a colonizzare Poseidon in cerca di speranza e risorse.
Tuttavia, il pianeta è ben più di una semplice opportunità: è una sfida viva e pulsante, abitata da creature misteriose come le Nereidi e caratterizzata da un’ecologia complessa e minacciosa. La cronologia degli eventi racconta come l’umanità abbia scoperto Poseidon tramite un wormhole vicino al sistema solare.
Dopo la colonizzazione iniziale avvenuta nel 2087, gli abitanti originali furono abbandonati per decenni a causa della “Blight” che devastò la Terra. Nel 2165, la missione di “Recontact” segnò il ritorno dei terrestri, scoprendo che i coloni sopravvissuti avevano sviluppato una cultura unica e adattata alle difficoltà di Poseidon. Gli eventi successivi portarono all’esplosione di conflitti tra nativi, multinazionali alla ricerca dell’oro genetico noto come “Long John” e l’organizzazione GEO, intenta a mantenere un equilibrio fragile. Poseidon è un mondo dinamico, con oceani infiniti e arcipelaghi che ospitano colonie umane sparse.
Le sue acque nascondono un’ecologia aliena con predatori giganti e una biodiversità che sfida ogni comprensione. Le Nereidi, con la loro intelligenza enigmatica e un forte legame con l’ambiente, incarnano un mistero costante. Allo stesso tempo, i cicli climatici estremi e gli eventi catastrofici, come cicloni e maremoti, modellano continuamente la vita su Poseidon, rendendo la sopravvivenza una sfida quotidiana. La fusione tra tecnologia avanzata ed adattamento umano è un altro tema cruciale: i coloni si affidano a biomodifiche e ingegneria genetica per adattarsi a un mondo ostile. La cronologia di Poseidon è
punteggiata da scoperte scientifiche, tragedie ecologiche e una crescente tensione tra le fazioni umane e gli abitanti nativi, suggerendo un futuro incerto e pieno di sfide.
Uno degli aspetti più impressionanti è il livello di dettaglio con cui il manuale dipinge Poseidon. Non è solo un ambiente, ma un vero protagonista. La flora del pianeta comprende un vasto assortimento di alghe bioluminescenti, mangrovie adattate all’acqua salata e piante marine che producono ossigeno in modo estremamente efficiente, essenziali per la sopravvivenza dei coloni. La fauna, altrettanto sorprendente, include creature come i leviatani, enormi predatori oceanici, e gli skimmerfish, pesci volanti usati dai coloni per spostarsi velocemente sulle superfici delle lagune.
Particolarmente degne di nota sono le Nereidi, creature enigmatiche con capacità empatiche che difendono il loro habitat contro l’invasione umana. I manuali fornisce inoltre descrizioni approfondite delle dinamiche oceaniche e dei cicli economici che regolano la vita sulla colonia, creando un ecosistema interconnesso che amplifica la profondità narrativa.
Temi: una critica sociale e ambientale
Il gioco esplora temi che risuonano profondamente con le questioni moderne: il cambiamento climatico, la crisi ecologica, il colonialismo, e la lotta per le risorse. Gli Incorporate States, conglomerati corporativi senza scrupoli, si scontrano con i coloni originari e i nuovi arrivati, creando un conflitto che riflette le dinamiche di potere del mondo reale. La presenza della Global Ecology Organization (GEO), una sorta di ONU del futuro, introduce un ulteriore livello di complessità politica, rappresentando il tentativo di trovare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità. Un tema ricorrente è quello della sopravvivenza contro un ambiente ostile.
Poseidon non è un mondo che accoglie l’umanità a braccia aperte: è un pianeta vivo, che reagisce e resiste. La natura stessa diventa un antagonista, ma anche un personaggio da comprendere e rispettare. Questo approccio rende “Blue Planet” un gioco profondamente diverso rispetto agli RPG più tradizionali, incentivando i giocatori a considerare le conseguenze delle loro azioni sull’ecosistema.
Sistema di gioco: accessibile e immersivo
La terza edizione introduce un sistema di regole aggiornato, mirato a bilanciare accessibilità e profondità, ponendo l’accento su narrazione e realismo. Le meccaniche principali si basano su un sistema di dadi a target variabile, dove il successo o il fallimento dipendono da una combinazione di abilità del personaggio, modificatori ambientali e casualità. Questo approccio consente una gestione fluida delle azioni, rendendo il gioco tanto strategico quanto dinamico.
Il manuale del giocatore dedica ampio spazio alla creazione dei personaggi, offrendo un ventaglio di opzioni che spaziano tra biomodifiche avanzate, cyberware e specializzazioni uniche. I personaggi vengono costruiti attorno a una serie di attributi principali e abilità, che possono essere ulteriormente migliorati attraverso avanzamenti nel corso della campagna.
Il combattimento, anche se presente, non è il fulcro dell’esperienza. Le regole enfatizzano la gestione delle risorse, l’adattamento all’ambiente ostile di Poseidon e la risoluzione creativa dei conflitti. In particolare, l’uso di equipaggiamenti avanzati e biomodifiche si integra perfettamente con le sfide proposte, offrendo ai giocatori ampie possibilità di personalizzazione e strategia.
Un aspetto interessante è l’introduzione dei “Tags, Tracks, and Ties”, strumenti narrativi che collegano i personaggi al mondo di gioco e ai suoi temi. Questi elementi incoraggiano un’interpretazione più profonda e una narrazione collaborativa, spingendo i giocatori a esplorare non solo l’azione ma anche le conseguenze delle loro scelte.
Il combattimento, sebbene dettagliato, non è il focus principale del gioco. Le regole enfatizzano più la sopravvivenza e la strategia che il confronto diretto, in linea con l’ambientazione. Questo approccio rende ogni scontro un evento significativo, piuttosto che un semplice ostacolo da superare.
Design e presentazione: un’opera d’arte
Dal punto di vista estetico, “Blue Planet: Recontact” è un prodotto eccezionale. Le illustrazioni interne e la copertina catturano perfettamente l’essenza del mondo acquatico di Poseidon, immergendo il lettore ancor prima di iniziare a giocare. La qualità del layout è eccellente, con una disposizione chiara delle informazioni che facilita la consultazione durante il gioco.
Il manuale è anche ricco di mappe dettagliate, diagrammi tecnologici e schede utili per il gioco. Ogni elemento visivo sembra essere stato progettato con cura per migliorare l’esperienza del giocatore, fornendo un senso di immersione e autenticità.
Criticità: un gioco per appassionati
Nonostante i molti pregi, “Blue Planet: Recontact” potrebbe risultare impegnativo per alcuni giocatori. L’approfondimento dell’ambientazione, se da un lato è un punto di forza, potrebbe scoraggiare i meno inclini alla lettura o alla complessità narrativa. Inoltre, la ricchezza di dettagli potrebbe sovrastare i neofiti, rendendo necessario un master esperto per sfruttare appieno il potenziale del gioco.
Le meccaniche, sebbene aggiornate, non si allontanano troppo dai sistemi tradizionali. Per alcuni, potrebbe essere un aspetto positivo, ma i giocatori alla ricerca di un sistema completamente innovativo potrebbero non trovarlo qui.
Infine, la tematica ambientalista, pur essendo estremamente rilevante, potrebbe risultare troppo didascalica per alcuni giocatori, specialmente quelli abituati a giochi più leggeri o d’azione.
Conclusione: un capolavoro di design e narrazione
“Blue Planet: Recontact” è molto più di un semplice gioco di ruolo: è un’esperienza narrativa che spinge i giocatori a riflettere su temi universali e attuali. La sua ambientazione unica, il sistema di gioco flessibile e il livello di dettaglio lo rendono una scelta eccellente per chi cerca un RPG profondo e coinvolgente. Con una cura maniacale per i dettagli e una narrazione che intreccia scienza, politica ed ecologia, “Blue Planet: Recontact” si distingue come uno dei giochi di ruolo più ambiziosi e stimolanti sul mercato. È un acquisto obbligato per i fan della fantascienza e per chiunque voglia esplorare un mondo vivo e pulsante che non si limita a intrattenere, ma ispira.
*Recensione effettuata grazie ad una copia digitale dei manuali forniti dal publisher in cambio di una valutazione onesta.
Blue Planet: Recontact