Il momento è arrivato.
A tamriel gli eventi si sono mossi per un intero anno al fine di preparare l’arrivo di un istante solo, e alla fine questo e giunto.
Abbiamo parlato nelle scorse recensioni legate a The Elder Scrolls Online del fatto che fossimo davanti ad una svolta epocale nell’universo narrativo di TES, e ora che l’abbiamo vissuto in prima persona possiamo finalmente riprendere fiato, cercare di elaborare e parlarne.
Si, parlare di questa mezza delusione.
Come al solito però, proviamo a partire con ordine.
Stiamo parlando dell’ultima espansione annuale di The Elder Scrolls Online, che prende il nome di Gold Road ed è stata lanciata il 3 giugno su PC e il 18 dello stesso mese su console, dove anche noi guerrieri di Serial Gamer Italia abbiamo avuto modo di provarla.
Gold Road, che era stata anticipata da una breve missione di prologo gratuita per tutti i giocatori, riprende la narrazione proprio dalla vetta del climax che aveva visto concludersi lo scorso anno di contenuti su ESO, quello legato al DLC Necrom.
Ithelia, il principe daedrico dei sentieri è stata liberata, e ora è di nuovo in grado di camminare sulla terra e minacciare la realtà stessa col suo potere di riscrivere il destino. Sempre in compagnia di Leramil, qualche vecchio amico e il potente Hermaeus Mora, saremo chiamati a fermare la minaccia, cosa che apparirà sin da subito tutt’altro che semplice.
Un elemento della narrazione che ho apprezzato molto è stato, a sorpresa, il fatto che Ithelia sìa uno dei primi personaggi che incontriamo nel corso della storia. La troviamo in una locanda, confusa, incapace di ricordare la sua natura e di controllare i suoi poteri, i quali stanno strappando il tessuto stesso delle dimensioni intorno al locale che la ospita. Appare chiaro, mentre la accompagniamo in una delle prime missioni, che Ithelia non è un personaggio spiccatamente negativo, ma caratterizzato dalle miriadi di sfaccettature che prendono forma preponderante in ognuna delle versioni di lei che abitano le infinite dimensioni alternative che sempre lei, principe daedrico del destino, ha in suo controllo.
Man mano che prosegue la storia, Ithelia matura e scopre se stessa attraverso le sue versioni alternative, e mentre riacquista i suoi poteri si rende conto della profonda ingiustizia a cui è stata sottoposta, essendo stata cancellata dalla storia e dimenticata da tutti.
Questa consapevolezza erode ulteriormente la stabilità mentale di un semidio tradito dai suoi simili e imprigionato per millenni solamente per la paura del suo potere.
Ithelia diventa incontrollabile, e mentre la sua figura diventa sempre più tragica, noi guerrieri di Nirn siamo costretti a fare qualcosa per fermarla, laddove il dialogo non è più un’opzione.
Quello che ho apprezzato fortemente insomma è proprio il focus sul personaggio principale di questa nuova espansione, il modo di trattare così “umanamente” un dio dimenticato che avrebbe potuto essere semplicemente il cattivo arrabbiato che vuole distruggere il mondo, ma che invece è reso qui quasi come il protagonista di un romanzo di (ri)formazione.
Quello che non ho apprezzato affatto invece è la attuale conclusione del DLC, e prima di spiegare cosa non mi è piaciuto, avviso il lettore che questi paragrafo conterrà spoiler.
Il finale della trama di Gold Road è una delle cose più pavide che abbia mai visto, anche alla luce delle aspettative che accompagnavano l’espansione.
Nello specifico, dopo la battaglia finale contro un Ithelia ormai completamente votata alla sovrascrittura di una realtà che l’ha tradita, il principe daedrico dei sentieri si rende conto di essere diventata esattamente il mostro che gli altri temevano, regalando così ai giocatori un altro momento narrativamente bellissimo a schermo.
La soluzione che trovano però a consesso i tre personaggi principali, Ithelia, Mora e il nostro pg, è veramente davvero troppo semplice: si decide infatti di proporre a Ithelia un esilio in un’unica versione della realtà, dove non esistendo la Magicka, questa sarà privata per sempre dei suoi poteri, e potrà vivere una vita come qualunque mortale.
Ithelia accetta.
Il principe daedrico che ha modo di modificare i destini, la storia e la realtà non fa null’altro se non salutare tutti e andarsene, per permettere a Hermaeus Mora di cancellare di nuovo il suo ricordo da Nirn e “salvare il mondo”.
A questo punto quello ad essersi sentito un po’ tradito sono stato io.
Mi era stato promesso un nuovo principe daedrico all’interno del pantheon di uno dei brand più significativi della storia dei videogiochi, forte di un universo narrativo immenso e interessantissimo: io dal canto mio effettivamente mi ero chiesto come si sarebbe gestita in maniera organica questa rivoluzione che avrebbe scosso le basi dell’intera e pluridecennale cosmologia.
La risposta è arrivata piatta come una tavola.
Ad ora, questa rivoluzione non solo non è stata gestita, ma è a malapena avvenuta. Certo mi rendo conto che ESO è ambientato millenni prima di altri titoli della serie degli Elder Scrolls, dove di Ithelia ovviamente non c’è traccia, e questo sarebbe stato comunque un grosso limite, ma ammetto candidamente che questa entrata/uscita lampo mi ha deluso.
Cosa succederà ora con l’arrivo dei prossimi contenuti annuali? Non solo non saprei davvero prevederlo, ma forse, a questo punto, addirittura non voglio farlo.
Prometto però, Ithelia, che uno sgangherato argoniano dell’alleanza dei rossi non ti dimenticherà.
Tornando agli aspetti più brillanti di Gold Road, nonché quelli più amati da una grande fetta di pubblico, parliamo di quello che l’espansione ha fattivamente aggiunto a uno degli MMORPG più vasti e interessanti degli ultimi (10!) anni.
Il contenuto introduce infatti una nuova mappa tutta da esplorare, ricca di delve, missioni secondarie e due dungeon pubblici. La zona di Gold Road, esplorabile per la prima volta in Oblivion, nonché area che dà il nome all’intero contenuto, è ben caratterizzata e, come sempre, un piacere da esplorare: divisa in diversi biomi che rispecchiano la sua vicinanza a Grathwood e Cyrodiil, è praticamente impossibile annoiarsi mentre la si percorre; la nostra attenzione, man mano che viaggiamo, sarà sempre catalizzata da qualche punto di interesse, qualche missione o semplicemente uno scorcio piacevole.
Tra le attività proposte solo in questa zona spiccano le Mirrormoor Incusion, in cui i giocatori sono chiamati, attraverso ad una serie di scontri, ad affrontrare alcuni dei più pericolosi seguaci di Ithelia. Le battaglie in queste incursioni si snodano attraverso tre scontri “minori” che, una volta completati, apriranno una faglia maggiore dalla quale farà capolino un boss da sconfiggere, così da poter ottenere laute ricompense e oggetti tipici della nuova regione di gioco. Essendo attività pensate per la cooperazione tra giocatori, i vari nemici che appariranno qui sono tutt’altro che semplicemente abbordabili, e le barre di vita dei boss vedono i numeri massimi attestarsi nell’ordine dei milioni. Sarà necessario quindi chiedere e offrire aiuto ad altri player da tutto il mondo per fermare le incursioni e mettere mano al bottino.
Come sempre ci sarà inoltre in tutta l’area la possibilità di cacciare nuovi pezzi di armatura ed equipaggiamento che, facendo parte dei nuovi set introdotti con l’espansione, permetteranno ai giocatori di avere un’opzione ulteriore da valutare nella costruzione delle build dei personaggi.
Relativamente alla messa a punto delle nuove build è poi necessario menzionare la seconda grande introduzione di ESO Gold Road: il sistema di Scribing.
Questa nuova feature permette in parole povere di “creare” delle nuove spell e abilità: attingendo infatti al potere di particolari grimori avremo modo di sbloccare determinati effetti che potremo infondere nella nostra nuova magia, e unendone diversi potremo creare effettivamente qualcosa di nuovo.
Il sistema offre molte potenzialità, che ad ora sono ancora oggetto di studio da parte dei giocatori, ma al fronte di alcune combinazioni che appaiono già performanti in diverse build, la speranza è che con il futuro questo sistema possa venire ampliato ulteriormente con l’aggiunta di nuovi grimorii, magie e nature, così da poter rendere ancora più vasta e interessante la pletora di possibilità che si propone ad oggi l giocatore, che avrà comunque modo sin da subito di esplorare una branca del build crafting finora inedita e ricca di possibilità.
Come con ogni espansione poi, Gold Road porta con sé una nuova trial per 12 giocatori, chiamata Lucent Citadel.
L’accesso a questa attività ci viene proposto appena mettiamo piede nella città principale dell’espansione, e sin da subito abbiamo quindi modo di gettarci a capofitto in quella che è attualmente la sfida cooperativa più ardua di The Elder Scrolls Online.
Nella Cittadella Lucente, situata in una zona remota di Fargrave, un piano dell’Oblivion minore, le forze dei discepoli di Ithelia stanno imperversando senza sosta, alla ricerca sotto la cittadella di un vault daedrico che secondo le leggende dovrebbe contenere un misterioso manufatto chiamato Reanimating Nirncrux.
Nulla di buono potrebbe capitare se le forze di un principe daedrico folle di rabbia entrassero in possesso di un potente manufatto, e questo è certo: al fine di prevenire questo disastro i giocatori sono quindi chiamati a unire le proprie forze per fronteggiare gli scontri che li attendono all’interno della cittadella.
Parlando della parte estetica dell’attività, ho trovato il Design della cittadella lucente veramente evocativo e perfetto per rendere l’atmosfera proposta nella campagna anche all’interno di un contenuto endgame cooperativo di questo grado di difficoltà, e sono sicuro che tanti altri giocatori sgraneranno gli occhi quando si avventureranno per la prima volta nel vault daedrico.
Per portare a termine la nostra incursione è necessario essere preparati a dovere, nonché supportati da un gruppo di compagni fidati: le sfide sono ardue e sarà richiesta, come sempre, una buona coordinazione ed un ottimo affiatamento per avere ragione delle battaglie che ci si porranno davanti.
I giocatori di tutto il mondo avranno qui pane per i loro denti nel venire sfidati in questo tripudio di battaglie che, in poche parole, è la quintessenza stessa di The Elder Scrolls Online.
Concludendo, si può dire con tranquillità che, nonostante le sue varie sfaccettature, e forse anche grazie a quelle, The Elder Scrolls Online: Gold Road è un’espansione che ci ricorderemo per molto tempo.
Ci aveva promesso una rivoluzione a livello narrativo, con l’arrivo di un nuovo principe daedrico, ma alla prova dei fatti, ad oggi, ci ha mentito.
Questo significa che il contenuto sia da considerarsi come un apporto negativo? No.
Gold Road è un DLC vasto, interessante e divertente su ogni piano, con implementazioni interessanti sia sul campo prettamente di ampliamento di mappa e quantità di missioni, sia per quanto riguarda le nuove feature come lo Scribing.
Queste novità, ancora una volta, riescono a dare freschezza ad un MMO che sembra eterno, e che è sempre un piacere riscoprire come giocatori solitari o con i propri amici.
La strada da percorrere su ESO si presenta davanti a noi ancora lunga, e che sia dorata come questa volta o portatrice di misteri come nel prossimo futuro, sarà sempre un piacere percorrerla.
*Vesrione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher
The Elder Scrolls Online: Gold Road
Trama/AmbientazioneGraficaGameplaySonoroLongevità/Multiplayer