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Tasomachi: Behind the Twilight – La Vita avvolta dalla Nebbia – Recensione

28 Apr 2021 | PC, Recensioni, Recensioni Videogiochi

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Immaginate di vivere in una grande metropoli, quartiere residenziale. Una zona buona ma comunque immersa nel grigio della città, qualche albero, qualche aiula, ma sempre la stessa atmosfera piatta tutti i giorni uguale.

Il ritmo della vita è alto ed è difficile soffermarsi sulle cose singole che capitano, le piccole gioie, gli scorci nella via.

Poi una sera tornate a casa da lavoro, alzate lo sguardo dallo smartphone e vi rendete conto che il cielo è infiammato di un tramonto maestoso, arancio, rosa e blu vivido in un mix di colori che non pensavate di vedere nella realtà. E magnifico, e fare una foto non basta. Una bellezza così deve essere celebrata, ma voi non sapete dove fare fluire quel senso di meraviglia, di sublime che vi è piombata addosso senza annunciarsi, inaspettata e fuggevole.

Quella sensazione è anche quella che trasmette Tasomachi.

Annunciato già a 2021 inoltrato, Tasomachi: Behind the Twilight è stato lanciato a tempo di record su PC tramite Steam e GOG, con un impatto bruciante e una nomea tutta da costruire in quanto primo titolo per il team di sviluppo di Orbital Express.

La storia ci mette subito nei panni della giovane Nekumo, una ragazza in viaggio a bordo del suo dirigibile che passando attraverso un fitto banco di nubi, si trova a perdere il controllo del mezzo e a dover tentare un atterraggio di fortuna in una terra inesplorata. Qui, al di fuori del mondo conosciuto, scopre la città di To-en, un luogo cinto dalla nebbia e abitato dalla stirpe dei Nezu, a metà tra umani e felini. I cittadini di To-en sono ospitali, ma Nekumo è comunque bloccata contro la sua volontà. Per ripartire a bordo del suo dirigibile dovrà entrare in possesso delle Fonti della Terra, magiche lanterne giapponesi che hanno lo scopo principale quello di tenere lontana dal centro abitato la misteriosa nebbia che circonda il paese. Come riuscirà Nekumo a ottenere le Fonti? Che effetto avrà questa sua ricerca sul resto della città? Quale è il legame tra le lanterne e la nebbia? I segreti di To-en sono tanti e a celarli è ben più della nebbia. Il viaggio di Nekumo non è ad un enpasse in questa nuova città, ma è nel suo pieno mentre la ragazza si muove per scoprire i misteri e le meraviglie della terra dei Nezu.

Tasomachi review 2 Serial Gamer

Il gameplay del titolo è probabilmente la parte più lineare e semplice da descrivere dell’intera opera. Nei panni della protagonista saremo infatti chiamati a fare i conti con un sistema di gioco che si rifà ad un classico platform, con sequenze di salti, puzzle ambientali e percorsi tracciabili liberamente attraverso la mappa aperta che ci indirizzeranno verso il recupero delle Fonti della Terra.

Col proseguire dell’avventura otterremo, come canonico, nuove abilità che ci permetteranno di passare attraverso aree sempre nuove e  più intricate e farci largo verso il nostro obiettivo finale. Si tratta, come anticipato di una proposta tanto semplice quanto efficace, in grado di intrattenere ottimamente dal punto di vista ludico mentre il progetto può concentrarsi sulle altre componenti che si amalgamano fino a regalare allo schermo il Tasomachi di cui possiamo avere esperienza.

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Il fiore all’occhiello della produzione non è infatti tanto il gameplay quanto il comparto artistico, che è la prima cosa che colpisce appena metteremo mano al gioco. L’apparato grafico sfoggia una magnifica mesa a schermo di forme ariose e colori pastello che rendono un’atmosfera magica e onirica. L’utilizzo dei poligoni semplici si sposa perfettamente con la scelta della tavolozza di colori che si fa forte di tinte delicate e dolci, mai troppo grezze e perfette per rendere al giocatore una sensazione riflessiva e sognante come se fosse proprio questi a trovarsi in una città dimenticata dal mondo e avvolta da una fitta coltre di nebbia che ottunde i sensi.

Anche il comparto sonoro, d’altra parte regge perfettamente le aspettative indicate dalle scelte artistiche degli sviluppatori. Di per se gli scorci To-En devono essere in qualche modo celebrati, e dove non arriverà la modalità foto presente nel titolo, ci penserà l’OST, che amplierà la sfera sensoriale dei giocatori proponendo delle arie indicate ad ogni situazione e che riusciranno a enfatizzare sia la nostra esplorazione della città mistica che i nostri passaggi nei dungeon e attraverso le aree platform.

Si tratta certamente di un buon lavoro, gregario al comparto grafico che svolge ottimamente il suo compito senza imporsi in maniera troppo sul resto degli apparati del titolo.

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In conclusione, Tasomachi è una scoperta.

Piovuto pressochè dal cielo il titolo di Orbital Express è una perlina che in pochi si aspettavano, e che ad una analisi anche solo un minimo attenta stupirà i giocatori con le sue scelte artistiche e il suo dispiegamento di punti di forza che avviene in maniera organica e consona, regalando un’opera conscia e ben riuscita.

Beati coloro che tornando a casa la sera alzeranno lo sguardo, o che si perderanno a bordo del loro dirigibile nel mezzo della nebbia: potranno trovare , oltre il tramonto, un’esperienza come quella che Tasomachi può regalare.

*Versione testata: PC, tramite la Steam Key fornita dal publisher

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Tasomachi: Behind the Twilight

7.5

Trama / Ambientazione

7.0/10

Gameplay

7.7/10

Grafica

8.0/10

Sonoro

7.5/10

Longevità

7.5/10

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

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