Disco Elysium, primo progetto sviluppato e prodotto da ZA/UM e disponibile su PC(via GoG.com) dal 15 ottobre 2019 al prezzo di 39,99 €, è un’avventura grafica con una notevolissima impronta RPG che, seppur il titolo prenda appieno ispirazione dalle pietre miliari di quasi tre decadi fa, ne amplia notevolmente l’esperienza tipica del genere, fornendo qualcosa di grandiosamente unico, avvincente ed interamente personalizzabile.
Disco Elysium mi colpì fin dalla prima fugace occhiata che diedi al trailer(che trovate qui in calce), forse per via di uno stile grafico pittorico dalle tonalità disturbanti, forse per via della notevole componente psicologica presente in esso, forse per via delle innumerevoli possibilità di approccio alla situazione che forniva…o molto più probabilmente dalla combinazione di tutte queste cose. Un connubio perfetto che riesce tranquillamente a reggere il confronto con un titolo del calibro di The Secret of Monkey Island, od anche del più recente Unavowed, definito da me stesso in sede di recensione come una delle sorprese dell’anno passato.
Disco Elysium è un titolo dotato di un notevole carattere, uno stile fascinosamente decadente, personaggi scritti alla perfezione ed una narrazione che si sposa divinamente con l’interpretazione ruolistica del proprio personaggio che si sviluppa man mano che si procede. C’è un ma, purtroppo! E non è un uno di quei “ma” che è possibile omettere: l’opera in questione è ottima in ogni suo aspetto, MA ha un ritmo decisamente lento che rischia di frenare la maggior parte dei giocatori che gli si vorranno approcciarsi. Disco Elysium, infatti, non è un titolo per tutti ed ora vi spiegherò il perché.
Un nuovo inizio per un uomo alla fine del proprio viaggio
Parlare del comparto narrativo di Disco Elysium sarebbe impossibile per via delle innumerevoli pieghe che fin dall’inizio diversificano il percorso di ciascun giocatore, nonché un evidentissimo modo per rovinarvi l’esperienza di gioco stessa, in quanto starà a voi trovare un senso ed una linearità al marasma di avvenimenti creatosi attorno al disastrato protagonista. Unica cosa che posso offrirvi è una lieve infarinatura sulle linee generali della trama, giusto per poter capire quantomeno il contesto in cui il tutto è ambientato: ci si sveglia una mattina nei panni del protagonista del titolo, a seguito di una notte brava all’insegna dell’alcol con annessa discussione con la propria mente sull’orlo del collasso; e questo è solo il minimo problema, in quanto il nostro amico alcolizzato non ricorderà nulla su sé stesso ne tantomeno il motivo per cui si trovi nella stanza fatiscente di un motel. Ad indirizzarci troviamo subito diversi NPC(…a patto di volerci parlare, scelta spettante al giocatore) che ci spiegheranno il nostro compito: siamo dei poliziotti assegnati ad un macabro omicidio avvenuto nel cortile stesso del motel…sarebbe un vero problema se non ci ricordassimo neanche il nostro nome, vero?
Compito del giocatore sarà quindi indagare a fondo in questo caso, “ri”scoprendo località, personaggi ed addirittura il funzionamento stesso della società decadente e distopica nel quale ci si trova man mano che si procede, ma soprattutto trovare un senso a sé stessi: cosa ci ha spinto in questo baratro di tetro abbandono? Cosa ci ha portato a frammentare a tal punto la nostra mente al punto di poterci cupamente discutere?

Come avrete di certo notato, ho spesso e volutamente utilizzato la forma riflessiva per parlare di quello che avviene all’anonimo protagonista di Disco Elysium e non la terza persona, dato che il modo in cui veniamo catapultati all’interno del gioco e la situazione presentata creano subito un’immedesimazione profonda con lui, facendoci sentire appieno l’angoscia e lo spaesamento dovuta dell’amnesia: non sappiamo chi siamo, non sappiamo cosa ci è successo né tantomeno cosa dobbiamo fare. L’unica cosa che ci spetta è interrogare noi stessi e gli altri man mano che gli incontriamo, riuscendo a far acquisire alla storia sempre più senso, in una maniera del tutto personale a seconda di come il giocatore si sia rapportato all’opera ed abbia interpretato il proprio poliziotto alcolizzato sull’orlo del collasso.
Disco Elysium ha dinamiche di gioco semplici ed essenziali, fornendo al giocatore la sola possibilità di interagire in modo generico con ciò che si troverà di fronte, siano essi personaggi e/o oggetti, cliccandoci sopra con il nostro puntatore. Tutti gli oggetti e le informazioni raccolte durante il gioco potranno essere facilmente accessibili grazie alle diverse icone presentate nella parte bassa dello schermo, permettendoci di orientarci nel migliore dei modi al vasto scenario presentato dall’opera.
Praticamente una regolarissima struttura di gioco di una qualsivoglia avventura grafica, a cui però si aggiungo ben ventiquattro caratteristiche divise in quattro ambiti principali(Intelletto, Psiche, Fisico e Motoria), che danno un piacevolissimo ed importante tocco RPG al tutto: ogni test che dovremmo affrontare sarà effettuato grazie al lancio di due dadi, al risultato dei quali verrà aggiunto il modificatore delle varie caratteristiche. Questa dinamica, che ricorda ampiamente molteplici giochi di ruolo cartacei, ci permetterà di specializzare le nostre tecniche al meglio in base al personaggio che vogliamo costruire: logico o creativo? Autorevole o suggestionabile? Attento o distratto? Non potremo di certo far brillare il nostro agente in tutto, ma quantomeno lo potremo costruire col solo limite della nostra creatività in ambito ruolistico, conducendo la storia come meglio crediamo ed al tempo stesso facendoci condurre da lei, il tutto con tempistiche reali, dato che il tempo all’interno del gioco avanza allo stesso ritmo di quello reale. Pronti a tuffarvi in una mente dilaniata?

Pittorico e suggestivo
Un altro dei punti di forza di Disco Elysium sta nel suo comparto artistico che delinea appieno i contorni di una città decadente ed in pieno tumulto riottoso, metafora di una mente incapace di guardare al futuro. Ciò è evidente grazie all’ottimo comparto grafico dallo stile pienamente pittorico, sia nei suoi disegni sia nei suoi modelli 3D; esso è infatti molto tetro, grigio e risultato di pennellate brevi, quasi frenetiche, in grado di rievocare tematiche prettamente lovecraftiane seppur esulando dalla tematica esclusivamente orrorifica. Uno spettacolo visivo che ben si sposa col viaggio introspettivo presentato dall’opera.
Anche il suo comparto sonoro è di notevole interesse, in quanto presenta una colonna sonora attinente(talvolta addirittura disturbante) e per nulla stucchevole, cosa fondamentale in titoli come questo nei quali capita spesso di doversi fermare per parecchio tempo nelle stesse aree; ad essa si aggiunge un doppiaggio, che nella sua occasionalità risulta essere di notevolissima qualità.

Conclusioni
Disco Elysium è un vero e proprio capolavoro, in grado di immergere appieno il giocatore nel dramma del protagonista, riuscendo nonostante ciò ad essere piacevolmente scanzonato e divertente nel suo incedere. Ci si trova di fronte ad un indie che spesso e volentieri gioca a fare il titolo tripla A, riuscendo indiscutibilmente nell’intento. Il quadro che ci si presenta davanti è ottimo, ma purtroppo ha un ritmo che non si sposerà bene con la maggior parte dei giocatori: spesso e volentieri si passano intere mezz’ore a discutere con gli NPC od interagire con gli oggetti di una sola stanza senza aver fatto praticamente nulla di inerente alla trama principale, cosa che evidenzia sia la libertà fornita al giocatore sia quanto questo titolo sia rivolto ad un pubblico molto settoriale. Prima di un possibile acquisto è comunque necessario sapere che il titolo non è stato localizzato, il che rende il tutto un po’ più complesso in quanto sono presenti numerosi vocaboli particolari e di difficile comprensione per chi d’inglese se ne intende poco; se ciò non è un ostacolo e siete appassionati dell’interpretazione ruolistica, della psicologia e delle avventure grafiche, Disco Elysium è il titolo che fa al caso vostro e che non dovrete di sicuro farvi scappare in quanto unico nel suo genere.

Versione testata: PC, grazie al codice digitale fornito da GoG