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The Padre – Liberaci dal male – Recensione

4 Mag 2019 | Recensioni Videogiochi, News, PC, Recensioni

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Non c’entra nulla l’amato Jean Claude di Mai dire, nessuno spinoff di Sensualità a Corte.

Per le mani abbiamo oggi qualcosa di molto più concreto, che si impegna sin dal primo momento per essere avvertito come crudo e molto, molto oscuro.

Stiamo parlando di The Padre, interessante titolo sviluppato da Shotgun with Glitters ed edito da Feardemic, che attinge a piene mani dal vecchio per proporre al panorama contemporaneo qualcosa di fresco e nuovo.

Fin dalle prime battute del gioco scenderemo nei panni del nostro avatar, l’esorcista Padre Alexander. Questi è ben più di un semplice servo di Nostro Signore, in quanto il suo ruolo ormai da tempo è quello di un vero e proprio cacciatore di demoni. Con l’incipit della narrazione troveremo il nostro Padre nella sua cella interrotto nei suoi affari dall’arrivo di una lettera che annuncia l’avvicinarsi di una terribile minaccia: pare infatti che Benedictus, mentore del nostro protagonista e caduto vittima delle forze del male, sia in qualche modo ancora collegato ad un oscuro piano per ottenebrare la santa luce di Dio e Alexander, partito subito alla volta della sua missione, si ritrova guidato fino ad una casa infestata dove le potenze infernali sono all’opera. Chiedendosi con fede per quale motivo il signore l’abbia guidato in quel luogo e perché abbia scelto proprio lui per fronteggiare Benedictus, Padre Alexander comincia la sua indagine per epurare il male da quella casa e scoprire quali siano gli oscuri intenti che muovono le forze demoniache qui impegnate…

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Il prodotto si caratterizza con un gameplay Adventure horror 3D che strizza fortemente l’occhio ai mostri sacri del genere (Resident Evil su tutti), pronto a guidare i giocatori in un mondo che sotto la luce della Chiesa presenta non poche oscure zone d’ombra. Il giocatore si troverà infatti all’interno di una vera e propria scatola cinese che lo porterà ad esplorare ogni stanza della casa per riuscire ad avere accesso a quella successiva, fronteggiando oscure creature che tentano di sbarrare lui la strada. Pur avendo un rudimentale sistema di combattimento, il titolo non è certo un action e si dimostra essere più simile ad un puzzle game che ci chiamerà a spremerci le meningi almeno un po’ per trovare il modo di proseguire nella nostra avventura. Che sia cercare una chiave, che sia capire come abbattere uno spettro, The Padre si presta poco alla “caciara” e più ad una vera e propria progressione passo per passo verso la verità.

Crudo in ogni suo aspetto, il titolo presenta anche una meccanica tanto punitiva quanto adeguata al contesto: la permadeath. Continuando a morire durante la nostra avventura infatti, Padre Alexander avrà si la possibilità di tornare in vita ripartendo da un checkpoint, ma al prezzo di riempire una piccola fiaschetta che porta con se di Lacrime d’Angelo; una volta che questa piccola boccetta sarà colma il nostro protagonista sarà condannato alla morte eterna, e i giocatori a perdere tutti i progressi della loro partita.

Certo, proseguendo con la storia sarà presente un modo per svuotare la fiaschetta senza danni e dare longevità al nostro avatar anche dopo la morte, ma sin dalle prime fasi è meglio non far piangere troppo spesso le schiere angeliche…

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Dal punto di vista delle ambientazioni e dello stile grafico The Padre riesce a compiere un lavoro di notevole interesse. Caratterizzandosi con la grafica “a cubetti” classica di celebri titoli come Minecraft, il titolo riesce a creare un ambiente, seppur minimalista nei dettagli, di ottimo impatto, rendendo tangibile un’atmosfera dark tipica dell’horror classico, punto focale su cui un titolo comunque story driven deve saper vertere con fermezza.

Il comparto sonoro è un altro punto a favore per il lavoro di Shotgun With Glitters: nonostante infatti i brani della ost siano in definitiva un po’ troppo brevi per non annoiare, si trovano ad essere perfettamente contestuali con l’ambientazione e riescono a esaltarne le atmosfere. Anche il doppiaggio in lingua inglese del personaggio principale è di buona fattura, proponendo una voce roca e fredda che si sposa magnificamente col concept del personaggio e dell’ambiente.

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In conclusione, The Padre è un lavoro tanto riuscito quanto interessante.

La commistione tra il genere Horror classico e lo stile grafico particolare a cubetti riesce a dare vita ad atmosfere dark perfettamente riuscite e ad un lavoro capace di immergere il giocatore all’interno di una narrazione tanto canonica per il genere di appartenenza quanto gradevole.

Il procedere attraverso i labirinti formati dall’ambientazione non pesa affatto, e gli utenti scivoleranno lisciamente sempre più in profondità tra le spire del male, pronti a trafiggerlo con la luce della Croce, o forse a far versare l’ennesima lacrima alle Schiere Celesti…

*Versione Testata: PC tramite codice Steam fornito dal publisher

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The Padre

7

Trama

7.1/10

Gameplay

6.8/10

Grafica

7.0/10

Sonoro

7.3/10

Longevità

7.0/10

Pro

  • Ambientazioni e atmosfere

Contro

  • Legnoso in qualche passaggio pad alla mano

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

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