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City of the Shroud Ep. 1: Un esperimento sociale piuttosto noioso – Recensione

13 Ago 2018 | Recensioni Videogiochi, Mac, PC, Recensioni

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Il team di sviluppo indipendente Abyssal Arts ha fatto la sua prima apparizione il 9 agosto 2018 su Mac e PC(via Steam) con il primo episodio suo tattico in tempo reale chiamato City of the Shroud.

Il loro ambizioso progetto è quello di inserire all’interno della loro opera una narrazione in cui le scelte effettuate da ogni giocatore possano indirizzare lo sviluppo dei successivi episodi: un’idea geniale, che purtroppo non riesce a prendere forma nel migliore dei modi.

Il primo episodio di City of the Shroud, pur partendo da ottimi presupposti, non è convincente sotto diversi punti di vista che vi andrò via via a presentare.

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Una città sull’orlo del collasso

Le vicende del primo episodio di City of the Shroud hanno inizio nella città di Iskaendrun, un tempo la più ridente e gloriosa di tutta la penisola di Zuwar, tanto da meritarsi l’appellativo di Città delle Rose. Ma i tempi cambiano: l’eccessivo zelo dovuto ad una fin troppo ridente economia è stata la fonte diretta del decadentismo che pian piano ha conquistato tutta la città quartiere dopo quartiere; con la povertà non è sopraggiunta solo la fame nel senso stretto del termine, ma anche quella di potere e influenza. Per questo motivo da anni Iskaendrun è impegnata nel Nord in quella che viene chiamata Guerra di Tirwal.

Non è certo un segreto per nessuno il fatto che anche in guerra le cose non stiano andando per il meglio, il che è reso ancora più evidente dalla fiumana di gente proveniente dall’ormai perduta provincia di Gayyan. Quello che doveva essere l’evento in grado di ribaltare le sorti di una città sull’orlo del baratro potrebbe averne solo accelerato la distruzione. Ed è in questi tempi tumultuosi che entriamo in gioco noi, comunissimi contadinelli venuti in città in cerca di fortuna per poter rimettere a nuovo la propria fattoria, se non fossimo bloccati da ore per entrarvici. Alla fine di quest’estenuante attesa, appena superata la soglia, appare un portale, una piaga nuova di zecca che affligge la metropoli, dal quale fuoriescono mostri dei quali si sa poco o niente; intervenendo per difendere la popolazione inerme diventiamo, nostro malgrado, l’Eroe dei Portali!

Ma, come è facile intuire, a Iskaendrun le voci corrono molto velocemente e non sfuggiremo dalle attenzioni dei bizzarri personaggi che la abitano, primo fra tutti il Mercante di Cappelli, colui che ci farà da cicerone nei primi momenti passati in città. Grazie all’arzillo vecchietto visiteremo i centri di maggior fermento di tutta la città, conoscendo così le sue autorità, ufficiali o meno che siano.

Ci basta poco per intuire che Iskaendrun più che essere una città è una vera e propria scacchiere, sulla quale poche fazioni stanno cercando di muovere i pezzi a proprio vantaggio: vi sono i sacerdoti, guidati dall’Alto Sacerdote Navid, la guardia cittadina di Sohrab, i rifugiati guidati da Zem, la Gilda dei Mercanti gestita da Azura ed i sovversivi di Omar. Dopo una fin troppo lunga e noiosa introduzione potremo finalmente decidere con chi schierarci, in modo da permettere agli sviluppatori stessi di avere dati in tempo reale sulla disposizione dei giocatori tra le varie fazioni, quasi come se ognuno dei giocatori stesse realmente agendo a Iskaendrun; a tal proposito, qualsiasi azione da noi compiuta potrà incidere anche sul successo o meno delle altre fazioni, rendendo il tutto ancora più interessante. Da che parte starete? Da chi vi farete conquistare(o meglio adescare) in questa città maledetta dimenticata dagli dei? Riuscirete mai a redimerla?

City of the Shroud

Visto un combattimento, visti tutti

La componente narrativa a scelte multiple di City of the Shroud si accompagna ad un gameplay tattico in cui ogni membro del nostro party verrà gestito in tempo reale, rendendo il tutto caotico piuttosto che avvincente. Il nostro team potrà contare su quattro membri, dei quali potremmo scegliere la classe tra bruto, cecchino, difensore, mago e macchinista a seconda dello stile di combattimento che decideremo di utilizzare a seconda del momento.

Una volta disposti sulla griglia di combattimento potremmo spostarli a piacimento a seconda delle varie tattiche ed attacchi a disposizione, principalmente legati a tre tipi di elemento: magia, potere e velocità; ognuno di questi sarà più o meno efficace a seconda della tipologia di nemico che ci si trova di fronte. Purtroppo il problema principale di City of the Shroud sta proprio in queste dinamiche che, seppur ben architettate, non differenziano quasi per nulla il combattimento, che spesso sarà ripetitivo(soprattutto tenendo conto che i nemici saranno gli stessi per tutto il gioco), confusionario e decisamente noioso. A sopperire a tutto questo, quantomeno troviamo la modalità Online VS che ci permetterà di aggiungere un po’ di brio al piattume presente nella campagna, oltre che all’esperimento sociale che rimane pur sempre un’idea brillante della quale non vedo l’ora di tastare gli sviluppi.

Abituato a tattici di gran lunga più articolati e gestiti in modo intelligente, trovo che City of the Shroud non abbia esordito al meglio delle sue capacità, presentando un gameplay piuttosto raffazzonato.

City of the Shroud

Troppa poca differenziazione

City of the Shroud non brilla nemmeno per quanto riguarda il suo comparto tecnico, fin troppo elementare sia per quanto riguarda la sua grafica che il suo sonoro. La prima, sebbene ad una prima vista potrebbe anche colpire, vede dei modelli, siano essi in due o tre dimensioni, fin troppo ripetitivi e anonimi; tutto ciò non fa altro che aumentare ulteriormente la ripetitività del titolo stesso. La sua colonna sonora non spicca, e risulta stucchevole dopo a malapena la prima mezz’ora di gioco. Come ho sostenuto in altre diverse recensioni, purtroppo le buone idee talvolta non bastano: servono fondamenta solide su cui basare il proprio gameplay e la propria caratterizzazione, ed è forse proprio questo il più grande difetto di tutto City of the Shroud.

City of the Shroud

Conclusioni

City of the Shroud è un gioco con del potenziale inespresso, dando spesso quasi l’impressione di essere incompleto dal punto di vista tecnico; sebbene io ami il mundus creato da Abyssal Arts e veda del genio nella creazione di questo esperimento sociale videoludico, non sono riuscito ad affezionarmici come avrei voluto fin dalla visione dei primi trailer. Un titolo che difetta sotto molteplici aspetti, ma su cui aspetto a tirare le somme: voglio vedere dove tutto ciò condurrà! Dove porterà la community? Quali sorprese ci riserbano gli sviluppatori a livello narrativo? Sono domande che ravvivano la fiamma, per quanto tenue essa sia. Di certo ne parleremo meglio con l’uscita del secondo episodio, statene certi.

Vi è da notare anche che il titolo non è stato localizzato e che di conseguenza porta con sé diverse difficoltà linguistiche per chiunque non sia pratico della lingua inglese. Vi ricordiamo inoltre che è prevista anche un’edizione PlayStation 4 e Xbox One del titolo, invitandovi così a continuare a seguirci per ulteriori informazioni in merito.

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City of the Shroud Ep. 1

6.3

Trama

6.5/10

Gameplay

6.0/10

Grafica

6.5/10

Sonoro

5.0/10

Longevità

7.5/10

Pro

  • Dinamica di sviluppo di gioco interessante
  • Mundus ben descritto e curato

Contro

  • Gameplay ripetitivo e caotico
  • Comparto tecnico
  • Difficoltà linguistiche

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