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Mission: Impossible – Fallout, L’adrenalina prima di tutto – Recensione

30 Lug 2018 | Recensioni Film, Cinema, Film, Recensioni

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Tom Cruise torna sul grande schermo, e lo fa in grande stile. Se mi avessero detto qualche giorno fa che nel 2018, a distanza di ventidue anni dalla sua prima declinazione e a tre dall’ultima pellicola uscita, Mission: Impossible avrebbe saputo colpirmi e diventare probabilmente il migliore, o uno dei migliori, film della serie avrei sicuramente apostrofato il mio interlocutore con un bel “fuori di testa”, ma quello che ci ritroviamo davanti oggi è proprio un grande film d’azione.

Vent’anni e non sentirli

1996, questa è la data del primo film diretto da Brian De Palma, da allora molte cose sono cambiate tra le quali il regista e sceneggiatore che ora è Christopher McQuarrie, figura già dietro il precedente capitolo della serie Mission: Impossible – Rogue Nation, ma quello che non cambia è sempre lui Tom Cruise, che riscopriamo, ancora una volta, pimpante come non mai forse addirittura più di vent’anni fa con una scena di inseguimento dietro l’altra, una corsa in macchina, una a piedi sopra i tetti londinesi e addirittura una a bordo di un elicottero, insomma azione e spettacolarità vanno a braccetto come sempre dove c’è Tom.
Ad accompagnarlo in questo lungo viaggio di due ore e venti troviamo il team di sempre, o quasi, con i soliti comprimari Benji e Luther (Simon Pegg e Ving Rhames) e attori di spicco come Vanessa Kirby e Henry Cavill, i quali interpretano rispettivamente la bella e folle Vedova Bianca e il criptico agente Walker, uno dei personaggi che riesce a colpire di più in questa opera dove il leitmotiv rimane l’essere spia e il modo di affrontare le situazioni sempre al limite in ogni occasione. Ultimo ma non meno importante uno dei villain principali, Solomon Lane (Sean Harris), silenzioso e letale, pericoloso e pazzo come non mai che non si prende quasi mai la scena ma che in tutto il film rimane una presenza ingombrante soprattutto nella mente del buon vecchio Ethan Hunt (Tom Cruise).
Si perché sin dall’inizio, dalla prima scena, capiamo che Lane tormenterà i pensieri di Hunt ma non solo, dato che riuscirà a mettere in dubbio la sua lealtà verso lo stato. I doppi giochi poi sono all’ordine del giorno con la pellicola che si sofferma anche sul fattore umano del protagonista con le decisioni di quest’ultimo che risultano sempre fondamentali e, spesso, volte a salvare la vita delle persone care, che siano compagni di squadra o figure femminili.

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Pericolo dietro l’angolo

Stavolta Ethan è alle prese con un pericolo nucleare, come ben suggerisce anche il titolo della pellicola, Fallout, e per scongiurare i piani distruttivi di terroristi noti come gli Apostoli dovrà recuperare del plutonio per non farlo finire in mani sbagliate, ma la prima possibilità di metterlo al sicuro non va come previsto ed è così che entra in gioco l’agente August Walker, il quale avrà il compito di accompagnare Hunt e assicurarsi che le sue azioni siano in regola con gli obiettivi delle missioni.
Nessuno sembra cio che è in questo film, in più si aggiungono anche altre grane nei vari incarichi che porteranno Hunt da Berlino alla Nuova Zelanda, passando per Parigi, tra le quali c’è il ritorno anche di Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) che inizialmente cercherà di mettere i bastoni tra le ruote del protagonista cercando di recuperare Lane per i suoi scopi.

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Ma il pericolo è l’essenza di Mission: Impossible e soprattutto l’altra faccia della medaglia che si contrappone alla spettacolarità dell’azione: Tom Cruise infatti riesce ad essere sempre sorprendente non utilizzando praticamente mai uno stunt man che lo sostituisca nelle azioni più pericolose, ed è così che in questo capitolo della serie si è ritrovato a svolgere personalmente il cosìdetto HALO jump da un’altezza di diverse migliaia di metri con il paracadute ma anche, e soprattutto, al comando di un elicottero in una delle scene più adrenaliniche del film con tanto di inseguimento al limite dell’impossibile.
Siccome il pericolo è sempre dietro l’angolo in queste occasioni è così che il nostro buon Tom ha dovuto anche interrompere per alcune settimane le riprese della pellicola, dato che in occasione dell’inseguimento situato tra i tetti londinesi è atterrato malamente sul cornicione di un edificio riportando la frattura della caviglia ma portando a termine comunque la scena che è stata inserita lo stesso all’interno del film.

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Lavoro magistrale

Malgrado si tratti della sesta iterazione della serie Fallout riesce a sorprendere decisamente tutti grazie ad una regia calibrata al millimetro con Cruise e McQuarrie che hanno trovato la quadra perfetta per dar vita ad un blockbuster epico che non annoia mai e non è mai banale grazie alla varietà di scene che possiamo vedere al suo interno, da inseguimenti sugli edifici e tra le strade delle città a scazzottate in un bagno di un locale, il tutto accompagnato da una colonna sonora che calza a pennello in ogni situazione; senza contare poi gli intrighi e ai vari rapporti umani che possiamo trovare all’interno di Fallout, con Cruise che mostra spesso il suo lato umano riscoprendo un lato aggiuntivo a quello di spia.

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Mission: Impossible - Fallout

8.4

Regia

8.8/10

Fotografia

8.0/10

Montaggio

8.5/10

Interpretazioni

8.0/10

Sceneggiatura

8.5/10

Pro

  • Forse il migliore della serie
  • Tom Cruise è unico
  • Adrenalina al massimo

Contro

  • Colpi di scena spesso prevedibili

Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

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