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Space Hulk: Deathwing – Enhanced Edition: Sangue, proiettili e paladini tecnologici – Recensione

31 Mag 2018 | PC, PlayStation 4, Recensioni, Recensioni Videogiochi

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Fra i molteplici generi videoludici che negli anni si sono diffusi a macchia d’olio, è innegabile che gli action e gli shooting game siano fra i più “consumati” ed apprezzati, sin dagli inizi del fenomeno elettro-ludico inteso come movimento di massa e non più come mero hobby di una nicchia di appassionati. E, fra i tanti universi più o meno profondi che il genio umano ha partorito al fine di dipingere al meglio le pareti dei nostri titoli preferiti, sicuramente Warhammer 40,000 è uno dei più profondi ed apprezzati, in grado agilmente di balzare dal mondo dei giochi da tavolo a quello videogiocoso senza perdere alcunché delle sue brutali fattezze tecno-fantasy. Ed è proprio in questa bizzarra ed affascinante lore che Space Hulk: Deathwing: Enhanced Edition muoverà le sue membra. Riuscirà la versione riveduta e corretta a riportare in auge un titolo originariamente poco apprezzato? Scopriamolo assieme!

A volte ritornano

Per chi lo ignorasse, Space Hulk: Deathwing è un FPS in stile Left for Dead rilasciato originariamente nel Dicembre 2016, sviluppato da Streum On Studio e pubblicato da Focus Home Interactive. Come già anticipato nell’intro, il titolo venne accolto dalla critica in modo non particolarmente entusiasta, sottolineando come il gioco fosse afflitto da una notevole quantità di inesattezze tecniche, accorpate ad una campagna in singolo non particolarmente ispirata e ad un’intelligenza artificiale ed un level design ben lungi dall’essere stimolanti. Nonostante ciò, il titolo è ad oggi considerato come una delle migliori iterazioni videoludiche del succitato universo tabletop, soprattutto a livello di direzione artistica. A distanza quindi di 18 mesi, Streum si è ripresentata sul mercato con una “Enhanced Edition”, la quale segna anche il debutto del titolo su console.

Senza l’oscurità non può esistere la luce

Partiamo con l’esaminare il cuore pulsante del titolo, ovvero la campagna in singolo. Campagna che, rispetto al passato, è rimasta pressoché invariata nei suoi contenuti seppur abbia subito un netto balzo in avanti, soprattutto a livello di pulizia tecnica. L’intero corpo narrativo si evolve attorno alle vicende di una squadra di eroici Librarian, di cui saremo nostro malgrado a capo, intenti nell’esplorazione di un massivo relitto spaziale, nel gergo ruolistico chiamato appunto “Space Hulk”, al cui interno sono custoditi degli oscuri e terribili segreti.
Nei riguardi proprio della suddetta storyline in singolo, è da precisare istantaneamente che la narrazione, piuttosto blanda e scontata che aveva caratterizzato la versione originale del titolo, resta praticamente invariata, con buona pace di chi reconditamente sperava in una sorta di sublimazione post mortem. Contenutisticamente parlando, la sezione in singolo del gioco è però stata ampliata con una serie di missioni generate proceduralmente, che tramutano i vari stage della campagna in livelli a se stanti di difficoltà variabile, durante il quale il player dovrà portare a compimento obbiettivi di natura variabile. Oltre a ciò, la versione Enhanced porterà in dote una nuova classe support, il Chaplain, assieme a nuove armi e mostruosità da combattere.

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Strisciando nel buio

A livello meccanico, il titolo si ispira visibilmente alla formula portata al successo da Left for Dead anni or sono, ossia offrendo un shooter in prima persona team based in cui affronteremo ondate progressive di orribili amenità, man mano più impegnative e potenti. Avremo a nostra disposizione un discreto arsenale, che includerà armi a distanza ed armi bianche, oltre ad una serie di abilità speciali e ad alcuni strumenti difensivi che potremo impiegare per respingere le suddette orde furiose. Al giocatore, inoltre, sarà garantito un controllo minimo sui propri compagni di squadra, ai quali sarà possibile impartire ordini precisi (come Follow/Defend) oppure lasciarli in piena libertà d’azione. È proprio in quest’ultimo caso che noteremo come, rispetto al titolo originale, ben poco è stato fatto per migliorare un altro degli aspetti dolenti della produzione passata, ovvero l’intelligenza artificiale. Essa non convince sia per i compagni sia per quanto riguarda i nemici stessi, con questa che purtroppo risulta di basso livello e costruita interamente su di un numero esiguo di pattern che si verificheranno con costanza.

Sorvolando sulle tendenze kamikaze che avranno alle volte i nostri compagni di squadra, gli stessi nemici saranno tendenzialmente prede piuttosto facili, alternando cariche dirette monodirezionali nei nostri confronti o, nei casi peggiori, restando immobili nei vari corridoi dislocati nel gioco a subire la nostra ira funesta. A quanto detto, si aggiunga anche una generale sensazione di “lentezza” e di poca dinamicità del combat system (anche realisticamente dovuto al fatto che si indossi tutto il tempo una pesantissima armatura corazzata), il quale abbasserà di molto e velocemente la soglia di interesse degli scontri già di per se quasi sempre incentrati sulla difesa di una singola posizione. Tra alti e bassi, il gioco si attesta ad una difficoltà medio/alta, con un ovvio e graduale aumento di difficoltà se si decide di affrontare la campagna a livelli più alti, anche grazie ad un quasi continuo flusso di ondate di nemici di medio/basso livello.

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Ancora di Salvezza

Se fin qui nulla sembrerebbe “salvare” il titolo dalla mediocrità di cui si è fregiato due anni or sono, ecco venir in soccorso il comparto multiplayer del titolo, riveduto e corretto per l’occasione che continua ad essere, appunto, l’ancora di salvezza. Il cooperativo a quattro, con cui sarà possibile affrontare tutti i livelli assieme ad amici o giocatori casuali, è stato ampliato e potenziato con un novello sistema di progressione in pieno stile ruolistico. In pratica, una volta scelta la classe fra le sei disponibili, man mano che saliremo di livello avremo la possibilità di sviluppare appieno il nostro personaggio, il quale otterrà nuove abilità, potenziamenti e amenità cosmetiche, che gli affezionati di Warhammer sanno bene tradursi in ornamenti piuttosto truculenti di cui fregiarsi. Nonostante alla lunga anche questa modalità, data anche una certa linearità generale del level design e l’effetto “scare” che viene man mano scemando anche grazie alla suddetta I.A, che diverrà ripetitiva e scontata, il co-op 2.0 del titolo è sicuramente una piacevole aggiunta.

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Proiettili, teschi e viscere

Tecnicamente parlando, il titolo ha subito un discreto restyling, soprattutto a livello di pulizia tecnica. Alcuni dei bug più fastidiosi della precedente edizione sono stati definitivamente scongiurati, offrendo un gameplay sicuramente più fluido e nitido rispetto al passato, anche se il titolo non è propriamente esente da alcuni glitch minori (come ad esempio compagni o mob incastrati nelle porte).

Come nel capitolo originale, il lavoro svolto a livello di direzione artistica in Space Hulk: Deathwing èdegno di nota e forse uno dei migliori in assoluto del brand tabletop, con ambienti tetri e sanguinolenti uniti ad aberrazioni mostruose ben dettagliate. In generale, la qualità grafica del titolo ha subito qualche ritocco e si attesta ad un livello medio/alto ed è particolarmente apprezzabile alle risoluzioni più alte.

Ho testato il gioco a varie risoluzioni con due postazioni differenti, notando in generale una buona qualità grafica unita ad un frame rate piuttosto stabile, con soluzioni 1080p/120 – 2k/60 e 4k/30 con dettagli al massimo. Il sonoro, invece, si attesta ad un buon livello, offrendo un comparto in linea con le tinte oscure e sanguinolente del titolo, seppur non serva al giocatore picchi di particolare originalità o qualità

Space Hulk: Deathwing Enhanced Edition è sicuramente un buon passo in avanti rispetto al titolo originariamente rilasciato nel 2016, soprattutto a livello di pulizia tecnica. Detto questo, nonostante alcune aggiunte contenutistiche interessanti che ampliano la longevità del titolo, il gioco resta saldamente ancorato ai concept della sua versione originale, afflitta da una storia assente e da meccaniche ed un gameplay mediocre e non particolarmente ispirato. Sicuramente consigliato ai fan dell’universo di Warhammer che non hanno avuto modo di testare il titolo.

*Versione Testata: PC grazie al codice fornito dal publisher

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Space Hulk: Deathwing - Enhanced Edition

6.5

Trama/Ambientazione

6.5/10

Gameplay

6.0/10

Grafica

6.5/10

Sonoro

6.5/10

Longevità

7.0/10

Pro

  • Nuovi contenuti per il singolo ed il multiplayer
  • Situazione tecnica generale migliore rispetto al passato
  • Cooperativo online più profondo ed espanso

Contro

  • Storyline blanda e scontata
  • Sistema di combattimento poco dinamico
  • I.A dei nemici e dei compagni di basso livello
  • Level design piuttosto lineare

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