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La Casa Di Carta 2: Sarà Gloria o Rovina? – Recensione

9 Apr 2018 | Recensioni, Recensioni Serie TV, Serie TV

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Finalmente ci siamo, le tute rosse e le maschere di Dalì tornano in primo piano tra i palinsesti di Netflix, infatti dal 6 aprile è disponibile la seconda, ed ultima, stagione de La Casa Di Carta.

Ci eravamo lasciati con Berlino e compagni, che avevano appena respinto un attacco della Polizia spagnola ed il Professore che, nei panni di Salvador, si ritrovava con l’ispettore Murillo nella tenuta di Toledo. E adesso? Il piano perfetto rischia veramente di saltare? Niente spoiler da parte nostra.

Il Professore. La Casa di Carta seconda stagione

Nella seconda stagione della Casa Di Carta, la banda è già all’interno della Zecca e per questo motivo il tasso di azione ed il numero di sparatorie calano, lasciando la scena alla strategia ed al viaggio nell’intimità, e soprattutto  nell’affettività, dei personaggi.

Nella recensione della prima stagione, lamentavo che non tutti i protagonisti della storia fossero sviluppati allo stesso modo alcuni, infatti, erano solo vagamente accennati ed il loro ruolo nella rapina appariva superfluo; questi vengono approfonditi ora, rivelandoci, sempre tramite flashback, i loro sogni e le loro paure.

La decisione di Netflix di modificare il numero e la durata degli episodi, al fine di poter realizzare due stagioni, ha sicuramente influito su questo aspetto, con la guerra psicologica e strategica tra il Professore e Raquel Murillo che sopperisce benissimo alla mancanza di azione, trasformando la serie in un thriller psicologico e frenetico.

Al contrario della prima stagione le due menti sembrano annullarsi a vicenda e lo scontro sembra indirizzato verso un pareggio, anche se l’operato della polizia non convince appieno.

“Non c’è nulla di più pericoloso dell’amore”

Ci sembra questa la frase perfetta per riassumere La Casa di Carta, non solo la prima o la seconda stagione. L’amore visto come la variabile impazzita che non si può né calcolare, né prevedere; la mina vagante che rischia di mandare all’aria un piano praticamente perfetto.

Questo deve essere stato il motivo di un romanticismo che, sindrome di Stoccolma o meno, risulta essere fuori luogo nel corso di una rapina. La Casa di Carta è comunque un lavoro ben fatto, di qualità, e molto convincente.

La Casa Di Carta: Un piano perfetto con gli interpreti sbagliati? – Recensione

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La Casa Di Carta 2

8

Regia

8.0/10

Fotografia

7.5/10

Montaggio

8.0/10

Interpretazioni

8.0/10

Sceneggiatura

8.5/10

Pro

  • Grande sceneggiatura
  • Ottime interpretazioni

Contro

  • L'operato della polizia

Alessandro Spiriti

Studia Ingegneria Meccanica a Roma, città in cui vive e che ama. Nato guardando "I Soliti Sospetti" di Bryan Singer e ascoltando, soprattutto, (What's the Story) Morning Glory? degli Oasis. La cucina, lo sport e le sfide completano il quadro delle sue passioni.

Alessandro Spiriti

Studia Ingegneria Meccanica a Roma, città in cui vive e che ama. Nato guardando "I Soliti Sospetti" di Bryan Singer e ascoltando, soprattutto, (What's the Story) Morning Glory? degli Oasis. La cucina, lo sport e le sfide completano il quadro delle sue passioni.

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