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Chiamami col tuo nome: Un’attrazione inattesa impossibile da eclissare

7 Feb 2018 | Recensioni Film, Cinema, Film, Recensioni

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La sensualità al cinema ha sempre affascinato il pubblico, seduto in una sala ad ammirare due corpi che si desiderano, i quali non resistono a un’attrazione fisica e intellettuale. Il coinvolgimento dello spettatore è frutto di una mole di lavoro non indifferente, dove lo schermo deve trasmetterci ogni più piccolo dettaglio di una storia; i sapori, gli odori e i luoghi dell’opera, devono essere enfatizzati per raccontare le sfumature insite nel film e Guadagnino è un regista capace di permettere a tutti di vivere insieme un desiderio, quel sogno condiviso espresso da Jean Cocteau. Chiamami col tuo nome ha già conquistato moltissimo la critica, la quale però non è totalmente convinta della qualità ottima del prodotto audiovisivo.

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Adattamento del romanzo di André Aciman, il film narra le vicende dei personaggi in una calda estate del 1983, dove la dilatazione temporale servirà a costruire il rapporto tra i protagonisti. La famiglia cosmopolita Perlman ospita ogni anno uno studente diverso, Elio, ragazzo diciassettenne, resta colpito dal ventiquattrenne Oliver, venuto in visita per completare la tesi di dottorato con suo padre, professore universitario. Tra passeggiate in bicicletta e nuotate, il desiderio si manifesterà sotto un piano intellettivo e carnale, in cui entrambi saranno travolti da sentimenti troppo potenti da eclissare. Gli spazi filmici sono importantissimi per Luca Guadagnino, il quale, come in passato, evoca ancor prima dei personaggi, una narrazione, dove i vari riferimenti coinvolgeranno lo spettatore in quel preciso momento storico.

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Un grandissimo pregio del lungometraggio è il luogo in cui si svolge il racconto, esso restituisce tantissime sensazioni diverse, dove Oliver sarà rapito dall’erotismo della pianura padana, amplificando ogni percezione del suo sguardo, con il quale Elio si rifletterà, trovando qualcosa di molto raro. L’uomo giunto in visita nella provincia lombarda è sempre osservato dalla macchina da presa con una voluttuosità disarmante, ammaliando il ragazzo italo – americano con il proprio corpo e spirito, capace di essere sempre seducente e ambito, in cui l’ispirazione del Maestro Bertolucci, contribuirà a generare un erotismo tra i personaggi molto sofisticato. Il sound design notevole accresce ogni azione compiuta dagli attori, circondati da una terra ricca di fascino e storia, con la quale vorremmo entrare in contatto.

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Il dibattito scatenato dal film affronta l’italianità del prodotto, il quale per molti sarebbe solo un film americano diretto da un regista italiano, niente di più sbagliato; la quota nostrana per il lungometraggio è notevolmente maggiore pur essendo una co – produzione italo – francese. In un genere ampiamente abusato come il teen movie estivo, l’opera di Guadagnino trasforma una storia dalle premesse semplici, in un racconto travolgente talmente denso, da farti uscire dalla sala con quei sapori, odori e luoghi che vorresti vivere in un sogno, magari diretto sempre da Luca Guadagnino.

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8.5

Regia

8.7/10

Fotografia

8.5/10

Montaggio

8.7/10

Interpretazioni

8.3/10

Sceneggiatura

8.5/10

Pro

  • Messa in scena evocativa e sublime
  • Ottime interpretazioni
  • Ottima colonna sonora

Contro

  • Qualche perplessità nella sceneggiatura

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