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Danganronpa 1/2 Reload: del “buon” sadismo all’orientale – Recensione

23 Mar 2017 | Recensioni Videogiochi, PlayStation 4, Recensioni, Speciali

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Danganronpa 1/2 Reload è una collezione di tutto rispetto contenente i primi due capitoli della saga Danganronpa e giunge su PlayStation 4 grazie a Spike Chunsoft e NIS America, portando con sé una buona dose di macabra curiosità sulle nostre console.

I due giochi in questione sono Danganronpa: Trigger Happy Havoc e Danganronpa 2: Goodbye Despair, ambedue usciti inizialmente solo in Giappone rispettivamente nel 2010 e nel 2012 e giunti a noi in Europa tardivamente, nel 2014, grazie ad un porting per PlayStation Vita.

Questa collezione approda su PlayStation 4 consentendo di acquistare entrambi i titoli ad un budget ridotto, soprattutto per chi, come me, si è avvicinato al brand solo recentemente.

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Intrighi, tradimenti, misteri, violenza gratuita e… Animaletti di peluche (?)

Partiamo da un luogo: la Scuola Hope’s Peak. Chiunque riesca a diplomarsi qui diverrà un faro di speranza per il resto del mondo assicurando un futuro radioso per se stesso e il genere umano. In essa, infatti, si trovano gli studenti migliori di ogni campo, chiamati per l’appunto Ultimate. Sfortunatamente però, per i nostri due protagonisti, Makoto Naegi e Hajime Hinata, questa fantasmagorica scuola si tramuterà in un terrificante incubo, condannando loro ed i propri compagni di classe all’angoscia più profonda.

Ed è qui che entrano in gioco gli animaletti di peluche: un orsacchiotto chiamato Monokuma ed una coniglietta chiamata Usami. Saranno proprio loro, con simpatiche movenze e vocine bambinesche, a portare dolore e disperazione tra i gruppi. Monokuma, proclamandosi preside della Scuola, intrappolerà le due classi, impedendo ad ogni studente la fuga e condannandoli a vivere fino alla fine dei loro giorni isolati dal mondo.

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Ma Monokuma è un orsacchiotto ragionevole, a suo dire, e concederà a tutti una via di fuga dal suo diabolico gioco: chiunque riuscirà ad uccidere un altro studente senza farsi scoprire si “diplomerà” e sarà dunque libero di andarsene. Questo sarà possibile solo se il colpevole riuscirà a non risultare tale durante i cosiddetti Class Trial (letteralmente Processo di Classe, di cui parlerò dopo); in quel caso infatti condannerà tutti gli altri studenti a morte certa, guadagnandosi la libertà. Nel caso in cui venisse scoperto, sarà solamente lui ad essere “punito”, stando a quanto dice Monokuma. Per gli altri la suddetta punizione si traduce in una vera e propria esecuzione su pubblica piazza che avviene tramite una sorta di pena del contrappasso: ciò che ti ha reso un Ultimate verrà usato contro di te. Alquanto ironico e dai toni danteschi.

Fin da subito Danganronpa riuscirà a catturarvi, insinuando numerosi dubbi e domande nella vostra mente: chi, o cosa, si cela dietro a Monokuma ed Usami? Cosa sta succedendo al di fuori di questo macabro gioco? Qualcuno si spingerà realmente così tanto in là per ritornare alla propria vita? Un susseguirsi di suspense, mistero e angoscia che dimostrano quanto questo gioco abbia centrato i suoi obiettivi.

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Un’avventura testuale molto testuale e poco avventurosa

Danganronpa 1/2 Reload è un’avventura testuale thriller in pieno stile nipponico, con dinamiche di gioco relativamente semplici. Le ambientazioni e i personaggi che li popolano sono molti, variegati e soprattutto ben caratterizzati, anche se spesso sfiorano l’eccessività. Starà a voi instaurare un rapporto con i vostri compagni durante il tempo libero (Free Time, una vera e propria fase all’interno del gioco), aumentando in questo modo le vostre abilità e i punti spendibili per esse durante i Class Trial.

Ma le parti più interessanti di tutto il gameplay sono sicuramente date dalle Investigation e dai Class Trial, fasi in cui dovrete aguzzare al meglio il vostro ingegno per evitare una triste fine per voi ed i vostri “amici”, se così possiamo definirli. Gli enigmi diventeranno via via più complicati, ma la soddisfazione nell’aver risolto i vari casi è parecchia (sebbene l’angoscia la faccia sempre da padrone…che thriller sarebbe sennò?).  Anche il gameplay si arricchirà man mano che risolverete i vari casi, aggiungendo vari dettagli ai Class Trial e nuove zone esplorabili.

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Oltre alla trama principale non vi sono altre cose da fare, se non la possibilità di spendere delle medagliette, che riceverete esplorando e come ricompensa al termine di ogni caso, per ottenere alcuni collectables da utilizzare durante il Free Time.

Purtroppo Danganronpa 1/2 Reload ha un difetto abbastanza cruciale: sebbene la sceneggiatura e il character design siano ottimi, la narrazione è spesso eccessivamente lunga e tediante. Questo aspetto risulta essere molto pesante, soprattutto nelle fasi introduttive dei due giochi, tendendo poi a sparire man mano che si va avanti. Tutto ciò è un vero peccato. Il gioco infatti risulta molto intrigante e spinge il giocatore ad andare sempre più avanti con la story-line, cosa che invece viene frenata dalla presenza di fasi testuali eccessivamente lunghe ed, alle volte, inutili. Ma l’attesa verrà ampiamente ripagata, soprattutto nelle fasi finali.

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Un ottimo porting, tra vantaggi e svantaggi

Questa collezione di Danganronpa permetterà a tutti coloro che possiedono una PlayStation 4 di recuperare questi due ottimi titoli ma purtroppo il porting si sente parecchio. La grafica ed il sonoro sono stati sviluppati infatti per essere adatti ad un portable game, ricordo infatti che ambedue i videogiochi uscirono per PlayStation Portable, cosa che si avverte parecchio.

Alcune delle animazioni e delle ambientazioni non sono state trasposte al meglio, apparendo infatti poco definite, e spesso le componenti sonore, riguardino esse il doppiaggio o la colonna sonora, risultano ripetitive.

Le animazioni d’impronta nipponica e il sonoro, nonostante ciò, riescono nei loro obiettivi, non inficiando eccessivamente sulla qualità del prodotto, che punta molto sulla sua componente narrativa.

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Conclusioni

Danganronpa è un titolo particolare, chiaramente non per tutti. Vi stregherà con i suoi casi da risolvere, sempre più complessi ed intricati, mentre cercherete di scoprire il mistero che avvolge la figura di Monokuma solo se proverete a stare al ritmo del gioco.

Altra cosa da non trascurare è il fatto che in Italia non vi sia la presenza di una traduzione né tanto meno un doppiaggio nostrano; sono infatti disponibili dialoghi e relativi sottotitoli in giapponese ed in inglese. Questo potrebbe essere uno svantaggio per alcuni giocatori, vista la presenza di molti termini poco usuali, alcuni dei quali in slang.

Se siete giocatori che preferiscono il gameplay rispetto alla sceneggiatura all’interno di un videogioco, Danganronpa 1/2 Reload non fa per voi. E’ un titolo dedicato ai giocatori più pazienti, che riescono ad apprezzare le trame andando oltre alla sola giocabilità. Se fate parte di quest’ultima categoria di giocatori non dovrete assolutamente lasciarvi scappare questa chicca… O Monokuma lo verrà a sapere, statene certi.

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Danganronpa 1-2 Reload

7.3

Gameplay

7.0/10

Grafica

7.0/10

Sonoro

7.0/10

Trama

7.0/10

Longevità

8.5/10

Pro

  • Casi da risolvere intriganti ed appaganti
  • Trama per nulla scontata
  • Ottimo character-design

Contro

  • Narrazione a volte lenta e tediosa
  • Comparto grafico e sonoro invecchiati male

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