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forma.8 – Nello spazio puoi attaccare e uccidere, senza urlare – Recensione

17 Mar 2017 | Recensioni Videogiochi, PC, PlayStation 4, Recensioni, Speciali, Videogiochi, Wii U

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Dopo Futuridium, Mixed Bag torna sulla scena con forma.8, un metroidvania in grado di stupire per la sua semplicità: ecco il nostro giudizio!

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Sono lontani i tempi in cui in Italia ci si definiva incapaci di creare grandi esperienze per i videogiochi.

Certo, il mercato italiano non è sicuramente il primo per quanto riguarda la produzione di prodotti destinati alle console e ai dispositivi mobile e, rispetto a Francia, Germania, Spagna e molti altri paesi dell’Unione Europa, siamo ancora indietro.

Eppure anche nel paese che sembra una scarpa nascono prodotti divertenti e qualitativi.

Uno di questi è forma.8, che sicuramente ha avuto uno sviluppo più che travagliato (almeno per quanto riguarda le tempistiche), ma dopo una lunga attesa è finalmente giunto tra noi.

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Sviluppato dal team torinese Mixed Bag, forma.8 è quello che in molti bollerebbero subito come un metroidvania, ovvero quello speciale genere che mischia elementi tratti dalle serie Castlevania e Metroid.

L’anima del gioco è infatti quella, ma forma.8 è molto di più: dietro la sua scorza infatti si nasconde un gioco semplice ma in grado di attingere a piene mani da prodotti decisamente più blasonati e rimodernare, affinare e rendere ancora più unici elementi che ritroviamo fin troppo spesso in qualsiasi altro gioco.

Backtracking tra alieni ostili e mondi sconosciuti

Il gioco ci mette nei panni di una sonda, intenta a sfuggire da quello che è un mondo alieno. Mondo che è ovviamente ricco di insidie, pericoli e nemici che tenteranno in tutti i modi di fermare la nostra fuga.

Dalle più piccole “palle di pelo” fino ai boss, dalle spietate meduse fino ai simpatici “insetti”, tutto mette a serio rischio la salute e la vita della nostra sonda.

Eliminare i nemici è abbastanza semplice in realtà: basterà piazzare una bomba in prossimità di un nido o di un gruppo di nemici oppure attaccare le orde con un attacco in mischia. Il tutto tenendo sotto controllo l’indicatore della vita, che è in realtà quello di una batteria.

Ad ogni nemico ucciso, ad ogni nido fatto esplodere, sarà possibile recuperare l’energia persa durante questi scontri.

Come abbiamo già detto, l’anima più pura di forma.8 è quella di un metroidvania.

La mappa di gioco è praticamente esplorabile fin da subito, con alcune sezioni bloccate.

Per andare oltre e superarle, sarà necessario recuperare chiavi, spesso esplorando più e più volte la mappa di gioco per trovare la strada giusta.

Il backtracking, caratterista di questo genere, è una costante anche nel titolo italiano, eppure riesce a pesare molto di meno rispetto ad altri giochi più blasonati e importanti.

Gran parte di questo merito Mixed Bag lo deve alla scelta stilistica utilizzata: abbandonata la oramai abusata pixel art, forma.8 è un gioco in 2D, con colori caldi e livelli ben dettagliati.

Il viaggio della nostra sonda è rilassante ed è più simile ad un’esperienza zen che ad un videogioco, soprattutto grazie alle musiche composte in fase di sviluppo.

Non troveremo brani allegri, divertenti e spensierati, ma più dark, cupi, che si sposano benissimo con la tipologia di gioco ed il gameplay proposto dal team torinese.

La semplicità premia

Mixed Bag è riuscita a creare, nel complesso, un gioco stilisticamente inattaccabile. Il merito è anche sicuramente dell’immersione all’interno del gioco, anche per il livello di difficoltà.

I primi quadri appaiono infatti più semplici, ma è un crescendo di prove a tempo, nemici sempre più difficili da sterminare e una mappa da esplorare numerose volte.

In molte occasioni ci siamo persi tra i cunicoli del mondo alieno e ostile da cui dobbiamo scappare e riuscire a superare sempre il quadro ci ha dato una grande soddisfazione.

Alla fine il metroidvania è anche una sfida contro noi stessi: dobbiamo trovare sempre la strada giusta, eliminare quelle frotte di nemici, che sembravano un ostacolo troppo grande da superare ed alla fine ridiamo di gusto dopo averle atterrate, prima di proseguire nel nostro cammino.

Altro aspetto da non sottovalutare è sicuramente l’assenza di una trama spiegata per filo e per segno.

forma.8 ci lascia il piacere di viaggiare, ci trasporta nelle tinte della sua storia e della sua colonna sonora, del suo mondo cattivo quanto bellissimo a livello estetico.

Quando si hanno elementi del genere, l’immersione nel gioco risulta praticamente perfetta, senza ulteriori dettagli aggiuntivi che rischierebbero, in qualche modo, di allungare e far risultare leggermente pesante il tutto.

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Di forma.8 potremmo anche smetterne di parlare ora. Perché d’altronde stiamo discutendo di un gioco molto semplice e avete tutti gli elementi necessari per valutarlo e procedere (oppure no) con l’acquisto.

La verità però che è non possiamo congedarci senza un appunto al level design e soprattutto al game design.

La semplicità del gioco, unita alla progettazione dei livelli, rende il titolo di Mixed Bag uno degli indie italiani più divertenti e ricchi che abbiano mai solcato la scena.

Dalla sua semplicità emergono tratti che dovrebbero essere presi in considerazione dai futuri sviluppi: a partire dai toni, decisamente dark, fino alla bellezza stilistica con cui è realizzato.

forma.8 non innova niente ma arricchisce e cerca di migliorare un filone preso in considerazione da una moltitudine di studi di sviluppo per approcciarsi al mercato dei videogiochi.

Consigliato a chi ama le sfide, a chi ama il genere e a chi vuole giocare qualcosa che non si distacchi troppo dai canoni classici ma riesce comunque a brillare di luce propria.

Strizza l’occhio agli appassionati dei metroidvania, anche se forse questo può risultare comunque un ostacolo verso chi non ha mai messo le mani su un prodotto del genere, ma c’è sempre una prima volta, no?

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forma.8

7.2

Gameplay

8.0/10

Grafica

8.0/10

Sonoro

8.0/10

Trama

5.0/10

Longevità

7.0/10

Pro

  • Stile eccezionale
  • Difficoltà ben equilibrata
  • Ottima ambientazione

Contro

  • Non per tutti

Alessandro Adinolfi

Alessandro scrive di videogiochi da 10 anni. Tra una partita e un articolo, si rilassa con l'indie rock e le serie TV.

Alessandro Adinolfi

Alessandro scrive di videogiochi da 10 anni. Tra una partita e un articolo, si rilassa con l'indie rock e le serie TV.

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