Logo Serial Gamer Videogiochi
Logo Serial Gamer Videogiochi
2

Bear With Me – Avvocato, voglio fare ric-Orso… – Recensione

24 Nov 2017 | Recensioni Videogiochi, PC, Recensioni

Condividi sui Social!

Pane e salame EP.2

Bear With Me è un’avventura grafica sviluppata e distribuita da Exordium Games. Nei panni della “signorina” Amber e del bisbetico orso Ted E. Bear, ci ritroveremo ad indagare sul caso dell’uomo in rosso, misterioso figuro la cui apparizione coincide con la scomparsa del fratello di Amber, e che sta portando morte e scompiglio nella leggendaria Paper City.

Senza ovviamente spoilerare nulla per quanto riguarda la storia, c’è da dire che il gioco fa di tutto per intrigarci sin dai primi minuti di gioco, alcune volte, ad essere onesti, provandoci anche troppo. I due personaggi, Amber e Ted, cominceranno le loro indagini direttamente nella cameretta della prima, dove vengono a conoscenza del terribile incendio appiccato, presumibilmente, dal neo arrivato nemico. Il problema che salta all’occhio, nel primo capitolo, sono i dialoghi eccessivamente lunghi: più che botta e risposta tipici del genere, conditi magari da varie ramificazioni a risposta multipla, qui queste ultime sono presenti, ma danno solo il via a macro-dialoghi, in alcuni casi davvero troppo lunghi e davvero troppo ripetitivi. Purtroppo, l’ambientazione all’esordio non aiuta, costringendoci ad un avanti e indietro piuttosto pesante, con dialoghi che tendono a ripetersi anche cambiando interlocutore, facendo risultare il tutto sin troppo stucchevole (per la serie, “ho capito, *****!”).
Fortunatamente, il problema ambientazione è del capitolo introduttivo, e con i seguenti avremo a disposizione molte più aree da visitare e anche dialoghi un po’ più interattivi e funzionali all’avanzamento nella storia.

[Best_Wordpress_Gallery id=”545″ gal_title=”Bear With Me”]

Prima che tutto assuma una sfumatura troppo grigia, proprio come lo stile grafico del gioco, lasciate che vi elenchi anche i punti forti dell’opera: fiore all’occhiello è la scelta artistica, molto “noire” e tanto “poliziesco vecchio stile”. Le musiche sono azzeccatissime, e il doppiaggio è semplicemente eccellente, e permette di alleggerire anche fasi di gioco relativamente pesanti o, per essere più precisi, lente. I dialoghi, nonostante la ripetitività in alcuni casi, sono molto godibili, ricchi di humor (quarta parete fatte da parte popo) e battute pungenti, con personaggi che risultano così ben caratterizzati e facilmente riconoscibili. La storia si lascia seguire in maniera scorrevole, con più interpretazioni possibili da parte del giocatore, che avrà sempre lo stimolo giusto ad affrontare ogni capitolo, della durata di 1-1.5 ore circa alla ricerca della verità definitiva.

Purtroppo i difetti del gioco precedentemente elencati scoraggiano i meno avvezzi al genere o semplicemente il giocatore meno paziente, questo perché il titolo risulta molto più simile ad una graphic novel che ad una vera avventura grafica, visto i ritmi di gioco tendenzialmente lenti e gli enigmi a fare si da collante, come vuole il genere, ma quasi in maniera secondaria rispetto alla mera lettura dei dialoghi e con uno sviluppo della loro risoluzione macchinoso (click hunting) e/o troppo lineare.

Ovviamente, visto il prezzo, Bear With Me è assolutamente da consigliare agli appassionati del genere, e a tutti coloro che, nel bene e nel male, hanno voglia di immergersi in una storia ben sceneggiata con personaggi riconoscibili e intriganti. La profondità della trama e della sceneggiatura lo fanno risaltare rispetto ai suoi difetti, probabilmente di gioventù, a patto però di essere pazienti, e consapevoli, che affronteremo un primo capitolo leggermente sotto tono.

Condividi sui Social!

Bear With Me

7.5

Trama

7.7/10

Gameplay

6.0/10

Grafica

7.2/10

Sonoro

8.2/10

Longevità

8.5/10

Pro

  • Stile grafico e narrativo azzeccati
  • Varie possibili interpretazioni per la trama

Contro

  • Dialoghi eccessivamente lunghi in troppi casi
  • Frequenti tempi morti, persino per il genere

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

 Seguici su:

Il feed di Twitter non è disponibile al momento.
[youtube-feed height=120]