Logo Serial Gamer Videogiochi
Logo Serial Gamer Videogiochi
2

Empathy: Path of Whispers – Recensione

21 Mag 2017 | Recensioni Videogiochi, PC, Recensioni

Condividi sui Social!

Empathy: Path of Whispers è un’avventura esplorativa in prima persona sviluppata dalla casa indie Pixel Night ed edita da Iceberg Interactive, in uscita il 16 maggio 2017 su Steam al costo di € 19,99. Con l’ausilio di un radar e uno scanner, il giocatore si fa strada in un mondo desolato alla ricerca di ricordi e di risposte a molte domande.

Il bottone rosso

L’avventura comincia in una stanza piena di molti macchinari e pulsanti, protagonista tra tutti è il bottone rosso sul quale il giocatore si troverà a svolgere il tutorial consistente nell’imparare ad usare lo scanner per sincronizzare le onde trasmesse dall’oggetto e carpire il ricordo che cela. All’inizio questa meccanica può essere difficile (e infatti in caso di un’onda troppo complicata è possibile resettare la scansione per averne una seconda), però si ripete in tutto il gioco e ben presto diventa facilmente risolvibile; inoltre nella patch uscita il giorno appena successivo al rilascio è già stata ridotta la sensibilità richiesta per sincronizzare le onde.

Empathy radar Serial Gamer

L’altro oggetto a disposizione è un radar che traccia la direzione degli oggetti collegati ai ricordi che è necessario svelare per passare allo step successivo del gioco. Non sarà possibile accedere ai filmati interattivi che spostano da una zona all’altra se non trovandoli tutti e sincronizzandosi con essi; ci sono numerosi altri oggetti con storie interessanti sparsi nelle mappe, che non sono segnati sul radar ma che servono al giocatore curioso per ricostruire le vicende. All’inizio -ma anche alla fine in realtà- questo strumento risulta utile, ma anche no: il territorio in Empathy è costruito su livelli e non è indicato su quale di essi si trovino gli obiettivi, per cui a volte ci si ritrova a lavorare di fantasia per spostarsi al piano giusto. In compenso, l’ho trovato decisamente utile per orientarmi nei labirinti sotterranei.

Detto questo, la storia inizia con le migliori premesse: il giocatore è accompagnato dalla voce di un amico (?) che promette di guidarlo nell’avventura per evitare che il mondo venga del tutto portato al declino. Il breve video introduttivo mostra la desolazione in cui si ritrova la realtà e il luogo in cui ci si deve recare per risolvere tutto, quello che sta in mezzo sarà tutto da giocare. Oltre ad essere interessanti, pensieri, diari e racconti sono a volte utili per proseguire in Empathy senza perdere inutilmente tempo a chiedersi cosa poter fare e pertanto sono raccolti anche in un menù a cui si ha accesso rapido per essere riletti (e per rendersi conto della percentuale di completamento di volta in volta).

Panorami per tutti i gusti!

La grafica, seppure in alcuni punti presenti texture a bassissima definizione, anche se si gioca al massimo delle prestazioni, è ben curata sulle grandi distanze: si possono ammirare sullo sfondo numerosi dettagli disegnati con cura e sono raffigurati panorami molto interessanti e spesso anche curiosi. Anzi, a parte i plaid ritrovati in più scene e disegnati con una dedizione quasi estrema, forse sono meglio resi graficamente i dettagli sulla distanza che gli interni delle case (che tra le altre cose sono molto simili l’una all’altra).

Empathy sfondi Serial Gamer

Il mondo a cui si ha accesso è interamente esplorabile anche se si viene guidati dal radar verso determinati punti, si può anche saltare per evitare gli ostacoli e pretesti come strapiombi o muri permettono di delineare con precisione l’area di gioco. Bene, questa è la teoria. Nella pratica ci sono piccoli dislivelli di terreno o altri punti a cui il giocatore ha accesso dall’alto, ma in cui si trova poi bloccato irrimediabilmente. E se in uno di questi casi l’auto-salvataggio decide di attivarsi è fatta: la partita è da buttare e ricominciare perché non c’è modo di uscirne. Pare che questa eventualità non sia così rara, infatti nella prima patch alcuni di questi bug sono stati risolti.

A proposito di bug, uno facilmente riproducibile è l’impossibilità di muovere la telecamera una volta rientrati in gioco dopo averlo ridotto ad icona; basterà tornare al menù iniziale e riprendere la partita per sistemare.

In mancanza di una reale colonna sonora, i suoni aiutano ad immedesimarsi nell’ambiente e i numerosi personaggi della storia sono doppiati da persone differenti in grado di caratterizzarli; purtroppo nella versione inglese dei sottotitoli alcuni nomi presentano errori di trascrizione.

Smoooooth

La telecamera e il movimento sono resi egregiamente: dal menù principale si può regolare la sensibilità del mouse così da avere la risposta desiderata per lo spostamento; non c’è distacco tra le scene in ambienti diversi e nemmeno in uscita o entrata dagli spazi di gioco, tutto perfetto. Anche il la possibilità di utilizzare la rotella del mouse per sincronizzarsi agli oggetti con lo scanner è ben realizzata.

Sono al contrario meno curati alcuni aspetti come la difficoltà dei puzzle da risolvere: visto uno visti tutti. Il gioco è estremamente facile e dura più di 7 ore solo se ci si perde in esplorazioni o se non si legge la storia man mano pensando che sia uno spreco di tempo, perché così facendo si schivano informazioni cruciali. D’altra parte, se in Empathy non si leggono i ricordi, è inutile giocare…

La storia finisce in modo molto interessante, anzi, è tutta stimolante e coinvolgente perché può essere ricostruita solo tramite i ricordi, i diari e i brevi video; ci sono tantissimi personaggi coinvolti, la cui vita è stata sconvolta da un evento straordinario di cui si sa pochissimo. Empathy ha forse un finale troppo strano per essere interamente compreso, ma può essere una tecnica per intrigarci fino in fondo e costringerci a riflettere anche dopo aver smesso di giocare.

Condividi sui Social!

Empathy: Path of Whispers

7.1

Gameplay

7.0/10

Grafica

7.0/10

Sonoro

7.5/10

Longevità

6.0/10

Trama

8.0/10

Pro

  • Telecamera ben calibrata
  • Trama coinvolgente

Contro

  • Bug nei collider
  • Alcune texture a bassa risoluzione
  • Radar poco intuitivo

Silvia Caselli

Gamer durante il giorno, pasticcera la sera, ghiro durante la notte. Ah! Anche giornalista presso Serialgamer.it

Silvia Caselli

Gamer durante il giorno, pasticcera la sera, ghiro durante la notte. Ah! Anche giornalista presso Serialgamer.it

 Seguici su:

Il feed di Twitter non è disponibile al momento.
[youtube-feed height=120]