Uscito nel 2023 in inglese pubblicato da Paizo Inc. e localizzato in italiano da Giochi Uniti ad aprile del 2025, La Furia degli Elementi è un volume d’espansione fondamentale per Pathfinder Seconda Edizione, che arricchisce il sistema con contenuti originali, profondamente integrati nel cuore del gioco. Più di un semplice supplemento di opzioni meccaniche, questo manuale è una celebrazione del potere primordiale degli elementi, reinterpretati in chiave tanto cosmologica quanto giocabile, offrendo una visione organica e coerente dell’elementalismo in tutte le sue forme.

Il cuore pulsante dell’opera è l’introduzione della nuova classe: il Cineta. Più che un semplice utilizzatore di magia, il cineta è un vero e proprio catalizzatore vivente del potere elementale. La sua peculiarità non risiede solo nel tipo di effetti che può produrre, ma nel modo in cui essi si manifestano: attraverso un cancello cinetico personale che lo collega direttamente ai piani elementali. Questo legame è dinamico, visuale, fortemente personalizzabile e si traduce in un sistema di gioco dove l’interazione con il proprio elemento diventa un’estensione della personalità del personaggio. Il cineta non lancia incantesimi nel senso tradizionale: utilizza impulsi, azioni magiche che si alimentano dell’elemento incanalato, con una frequenza potenzialmente illimitata ma con una variabilità strategica grazie a concetti come l’esubero, le posizioni e le giunzioni.
Ogni cineta può scegliere tra un cancello singolo, che garantisce maggiore potenza e coerenza con un singolo elemento, oppure un cancello doppio, che apre alla sinergia tra due diversi piani. Gli impulsi si evolvono con il livello, rendendo la classe scalabile, versatile e assolutamente autonoma in battaglia. La gestione dell’aura cinetica aggiunge uno strato tattico e visivo che trasforma ogni interazione in un piccolo spettacolo, in perfetto equilibrio tra evocazione narrativa e gestione ludica. Dal punto di vista meccanico, la classe è molto solida: ha buone difese, flessibilità di attacco e non è vincolata alla preparazione di incantesimi, il che la rende adatta sia a giocatori esperti sia a chi cerca una forma di “Incantatore” meno convenzionale ma non per questo meno potente.
Oltre alla nuova classe, il manuale espande in modo sostanziale la creazione del personaggio. Sono presenti nuovi background elementali, che collegano le origini del personaggio ai piani, spesso con implicazioni meccaniche e narrative significative. Spiccano le nuove stirpi genetiche, in particolare gli Ardande, legati al Piano del Legno e i Talos, forgiati dal metallo vivente. Entrambe le stirpi offrono tratti distintivi che conferiscono poteri unici e forti elementi visivi, come vene metalliche che corrono sottopelle o pelle intrecciata di corteccia vivente. Anche il barbaro riceve un nuovo istinto tematico, l’Istinto Elementale, che lo collega ad un elemento con risultati tanto spettacolari quanto brutali.


Gli archetipi elementali, compreso quello del cineta multiclasse, sono un’aggiunta preziosa per ampliare la personalizzazione dei personaggi, che già secondo me è un punto forte di Pathfinder Seconda Edizione rispetto alla concorrenza. L’archetipo dell’elementalista aggiornato, già apparso in Segreti della Magia, riceve una revisione coerente con le nuove regole, inclusi i sei elementi principali e una maggiore sinergia con le filosofie planari presentate nel volume.
Ma La Furia degli Elementi non è solo un’espansione meccanica. La parte di ambientazione è sorprendentemente ispirata e centrale: il volume dedica infatti ampio spazio alla riscoperta dei Piani Elementali, rinnovati e reinterpretati in chiave narrativa e cosmologica. Ai classici piani di Acqua, Aria, Fuoco e Terra si aggiungono due novità inedite: il Piano del Metallo, decadente e ruggente di malinconia ferrosa ed il Piano del Legno, foresta infinita e luogo di crescita, energia e trasformazione. Questi due nuovi piani non solo sono coerenti con la metafisica dell’ambientazione, ma arricchiscono anche le possibilità esplorative e filosofiche del gioco, includendo riferimenti alle diverse scuole elementali del Tian Xia, al ciclo alimentativo e di contrapposizione degli elementi, e persino a concezioni goblin eccentriche ma affascinanti.
L’intero multiverso planare viene rivisitato alla luce del ritorno dei Signori Elementali Imprigionati, presentando un contesto dinamico e ricco di conflitti. L’equilibrio infranto e poi lentamente ricostituito tra le entità primordiali dei piani diventa un catalizzatore narrativo ideale per campagne ad ampio respiro, capaci di spingere i personaggi oltre Golarion. L’ambientazione diventa qui un motore di gioco e non solo uno sfondo: ogni piano ha le sue creature, i suoi oggetti, i suoi Signori e le sue tensioni, offrendo ai Game Master strumenti per creare campagne epiche in ambienti alieni, con sfide uniche e visioni straordinarie.

Sul fronte magico, La Furia degli Elementi introduce una vasta gamma di incantesimi, oggetti magici e creature elementali. Gli incantesimi sono divisi per elemento, con un’attenzione particolare alla coerenza tematica: ogni scuola rappresenta uno specifico aspetto dell’elemento, dalla distruzione alla cura, dalla manipolazione ambientale alla comunicazione con entità planari. Gli oggetti, spesso sinergici con i cineti e gli archetipi elementali, spaziano da semplici amuleti a complesse reliquie elementali. Le creature, infine, sono un tripudio di inventiva, capaci di incarnare le peculiarità dei sei piani con abilità meccaniche ben congegnate e concept narrativi ricchi di potenziale.
Il sistema di gioco, nella sua struttura di Pathfinder Seconda Edizione, resta saldo: l’espansione è perfettamente compatibile sia con l’edizione del 2019 che con il Player Core e gli altri volumi aggiornati dell’edizione Remaster uscita in inglese pochi mesi dopo questo manuale (nel 2023) ed in arrivo in autunno anche in italiano. Tra le modifiche più evidenti vi è l’eliminazione dell’allineamento, la revisione del concetto di scuola di incantesimo, la ridefinizione del “grado degli incantesimi” e l’introduzione di concetti come la vitalità e il vuoto in sostituzione dei vecchi tratti positivo/negativo. Le creature e i poteri contenuti nel manuale sono pensati per queste regole aggiornate e si integrano fluidamente con i moduli esistenti. Anche se alcune opzioni fanno riferimento a manuali esterni (come Segreti della Magia o Presagi Perduti), il volume resta utilizzabile in autonomia per gran parte dei suoi contenuti (trovate la nostra recensione del Player Core della Remaster qui, mentre qui trovate quella del GM Core).
Dal punto di vista editoriale, l’edizione italiana curata da Giochi Uniti è di altissimo livello. La traduzione è fluida, coerente con il lessico della linea italiana di Pathfinder e rispettosa della terminologia specifica. L’impaginazione, arricchita da illustrazioni evocative e da un layout ispirato ai flussi planari stessi, facilita la lettura e la consultazione. L’apparato visivo è spettacolare, grazie al lavoro di illustratori come Wayne Reynolds, Riccardo Rullo e Daniele Sorrentino, che riescono a catturare tanto la furia quanto la bellezza degli elementi.

In conclusione, La Furia degli Elementi è uno dei manuali tematici più riusciti di Pathfinder Seconda Edizione. Non è solo un’espansione di regole, ma un’esplorazione emozionante e coerente di un intero ambito cosmologico del gioco. Offre un’infinità di spunti, opzioni, ambientazioni e filosofie capaci di soddisfare tanto il giocatore creativo quanto il narratore ambizioso. Grazie a un design bilanciato ed a un immaginario potente, si colloca tra i supplementi assolutamente imprescindibili del sistema, anche vista la sua compatibilità sia con l’edizione base del gioco che con la Remaster che arriverà in italiano tra pochi mesi.
*Copia fisica del manuale fornita da Giochi Uniti in cambio di una recensione onesta.








