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This War of Mine – Stories: Father’s Promise – Il tutorial che mancava – Recensione

24 Nov 2017 | Recensioni Videogiochi, Android, iOS, Linux, Mac, PC, PlayStation 4, Recensioni, Xbox One

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Pane e salame EP.2

This War of Mine, titolo sviluppato e distribuito da 11 Bit Studios, si arricchisce di una nuova modalità, ovvero quella dedicata alle Storie. Per chi non conoscesse il titolo, facciamo un piccolo riassunto: This War of Mine è un gestionale con fortissimi elementi survival e con una solide base di carattere roguelike, che punta a rappresentare la guerra da un punto di vista troppo spesso ignorato, ovvero quello dei normali cittadini. Fortissimo di un comparto grafico decisamente ispirato e di un sistema di gioco semplice da assimilare (ma difficilissimo da padroneggiare a livello strategico), il gioco ci mette di fronte a diverse difficoltà: clima, fame, depressione e povertà saranno i demoni contro cui ci troveremo a combattere. Sopravvivere per i giorni richiesti (cifra variabile) non sarà affatto facile, così come recuperare e decidere dove investire le nostre risorse sarà la variabile determinante tra sopravvivenza e morte certa. Il gioco gode di una doppia anima: durante il giorno, all’interno del rifugio, la parte gestionale prende il sopravvento, portandoci a decidere chi dovrà fare cosa, chi nutrire, chi curare, chi far riposare e così via. Alle 20 in punto di ogni sera, invece, ci saranno da gestire i turni di guardia, quelli di riposo, e quelli di “avanscoperta”: uno dei nostri personaggi, infatti, può essere inviato in una delle destinazioni disponibili sulla mappa alla ricerca di risorse come materiali, armi, cibo o medicine, col rischio di incontrare ribelli o soldati decisamente poco amichevoli. Rispettando la sua natura da punta e clicca, il gioco risulta godibile in entrambe le due fasi, garantendo un’atmosfera credibile accompagnato anche da un comparto sonoro azzeccato e maturo, e deliziandoci, in maniera anche negativa, con colpi di scena e ribaltamenti di fronte al primo errore o al primo dettaglio sottovalutato.

Con l’introduzione di Stories, This War of Mine tenta di sfruttare il suo potenziale cercando di proporre una trama preconfezionata da servire al giocatore. Per quanto riguarda questo primo episodio, si può dire che l’esperimento è riuscito a metà: senz’ombra di dubbio la struttura di gioco si presta egregiamente ad una narrazione lineare, ma c’è da ammettere che il bilanciamento della difficoltà di Father’s Promise porta il giocatore più esperto a faticare poco, se non pochissimo, a raggiungere l’obbiettivo finale nelle 2 orette che servono a concludere il tutto (dipende da quanto di fretta andrete). Inoltre, l’anima roguelike è quasi totalmente messa da parte, con la possibilità, in caso di morte prematura di Adam (protagonista di questo episodio), di ricominciare dal giorno precedente: fondamentalmente, si avrà la necessità di ricominciare da capo solo in caso di scelte veramente disastrose, considerando anche che il nostro personaggio sarà più resistente del solito a fame, stanchezza e depressione.

Insomma, libertà di gioco a favore di una trama: buona o cattiva scelta? Onestamente, propendo per la prima. Stories è innanzitutto un’aggiunta (a prezzo più che onesto, aggiungerei), e permette ai giocatori meno pratici di godere, anche se parzialmente, dell’esperienza di gioco che solo This War of Mine può regalare: consideratela, oltre che una modalità extra, una sorta di tutorial per quelli più intimoriti da quella principale. Per questo motivo, il voto in calce sarà complessivo di tutto ciò che il titolo può offrire al momento piuttosto che del DLC in se, che comunque, nonostante una linearità “alla videogioco” troppo marcata (vai qui, ora vai qui, ora qui…), rimane comunque molto coerente con la filosofia impressa nel titolo, regalando colpi di scena e educando il giocatore, ricordandogli che la guerra non è figaggine e sfarzo bellico.

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This War of Mine

8.9

Ambientazione

9.0/10

Gameplay

8.8/10

Grafica

8.8/10

Sonoro

8.8/10

Longevità

9.0/10

Pro

  • La guerra, da un diverso punto di vista
  • Dannatamente difficile, dannatamente appagante
  • Stile artistico unico

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

Leonardo Scarfò

Appassionato di videogiochi da una vita, li considera la massima forma d'arte e di intrattenimento. Come un bambino che smonta i suoi giocattoli, cerca sempre di capire cosa c'è dietro la magia che avviene a schermo.

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