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Dead Purge: Outbreak – Zombie, saranno la prima e ultima cosa che vedrai – Recensione

31 Lug 2017 | Recensioni Videogiochi, PC, Recensioni

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Il 14 luglio, nel bel mezzo dell’afosa e torrida estate 2017, giunge a farci compagnia il nuovo titolo sviluppato e pubblicato dalla software house indipendente Microlith Games, Dead Purge: Outbreak, un FPS a giocatore singolo che fa dell’apocalisse zombie e dello sparatutto i suoi cavalli di battaglia, immergendoci in frenetici scontri ad arma da fuoco contro i classici e sempre amati “semi-vertebrati” mostri umanoidi senza cervello.

Considerato il prezzo di €14,99 a cui il gioco viene venduto sulla piattaforma di Valve, non resta che porsi una difficile ed amletica domanda: per combattere il caldo che seguita ad opprimerci, mettendo a dura prova la nostra resistenza sia fisica che mentale, con circa la stessa cifra, conviene di più recarsi allo stabilimento balneare più vicino per sorseggiare un drink in compagnia di splendide (si spera) ragazze in bikini oppure acquistare Dead Purge: Outbreak e starsene chiusi in casa coi propri fedeli e sempre presenti condizionatore / ventilatore e PC?

Per poter rispondere a questo quesito non ci resta che analizzare nel dettaglio le caratteristiche che contraddistinguono il titolo sopracitato, mettendone in luce gli aspetti più salienti, sia dal punto di vista estetico che da quello prettamente tecnico, in modo da delineare un quadro generale dell’esperienza che un giocatore potrà avere su questo nuovo FPS “zomboso”.

Sei uno dei pochi superstiti…

Dead Purge: Outbreak

È proprio con queste parole che, sul negozio di Steam, ha inizio la descrizione della trama dell’opera di Microlith Games, un intreccio che non ha riscontri diretti all’interno dello stesso gameplay poiché l’utente, una volta avviato il gioco, non avrà a disposizione alcuna cinematica, dialogo o voce narrante che faccia chiarezza su quello che stia accadendo all’interno dell’ambientazione o su un ipotetico obiettivo da dover raggiungere.

Nonostante la consapevolezza che Dead Purge: Outbreak voglia ripercorrere le orme di altri titoli frenetici survival horror appartenenti allo stesso genere, come Killing Floor 2, in cui la trama può avere in linea di massima, considerato lo stile di gioco e ciò che l’utente medio si aspetta da quest’ultimo, la stessa rilevanza di quella di un film a luci rosse, ridurre il tutto ad una banale citazione off-game disposta nello store online del videogioco può lasciare un po’ di amaro in bocca, poiché sarebbe bastato anche solo un semplice video nella schermata di avvio del gioco o della partita per dare quel tocco di coinvolgimento e di contesto in più che qualunque giocatore avrebbe sicuramente apprezzato.

Lasciamoci però alle spalle questa lacuna e concentriamoci sull’aspetto più rilevante che è sicuramente il gameplay; è possibile scegliere tra due modalità di gioco, ognuna di queste con caratteristiche specifiche che prevedono un approccio diverso al match.

Dead Purge: Outbreak “Horde”

Dead Purge: Outbreak Horde

In questo tipo di partita bisognerà combattere contro un numero prestabilito di orde di zombie, sempre più consistenti e difficili da affrontare, finché l’ultimo avversario non verrà ucciso (di nuovo), concludendo così il match.

Durante ogni intervallo dalla durata di un minuto, periodo di tempo abbastanza prolungato per un gioco di questo tipo, è possibile acquistare armi ed equipaggiamenti da un drone di rifornimento che atterra sulla mappa spendendo i “Money” che vengono accumulati con le uccisioni (20 ciascuna); l’inventario spazia tra diverse tipologie di fucili, pistole, granate, equipaggiamenti per combattere corpo a corpo e kit medici.

Subito prima di iniziare un match è possibile modificare una serie di settaggi per personalizzare la propria esperienza di gioco, come la quantità di orde, la difficoltà e l’ambientazione: le mappe in totale sono tre, di cui una, “Police Station”, completamente al chiuso più le varianti giorno, notte e tramonto di quelle all’aperto per un totale di sei.

Dead Purge: Outbreak “Survive”

Dead Purge Outbreak Survive

Come suggerisce la descrizione in-game, lo scopo di questa modalità consiste nel sopravvivere il più a lungo possibile a ondate di zombie senza poter usufruire né dell’intervallo né della possibilità di rifornirsi dal negozio del drone; il segreto per affrontare al meglio questo tipo di match sta nello sfruttare al meglio quella manciata di secondi interposti tra una serie di nemici e l’altra per raccogliere i vari loot lasciati cadere alla morte di quest’ultimi, che possono contenere ogni genere di approvvigionamento randomico tra gli stessi disponibili anche nella modalità ad orde.

Anche qui, prima dell’avvio, sono a disposizione due opzioni principali di personalizzazione della partita, la difficoltà e la mappa di gioco ma una delle grandi differenze sta nella possibilità di competere in una classifica di giocatori in cui si avanza in base al punteggio, che aumenta a mano a mano che si uccidono i propri avversari (unica feature online di Dead Puge: Outbreak).


Una volta scelta la modalità di gioco che più si preferisce, si può contare su un gameplay abbastanza minimalista che prevede le classiche dinamiche mira e spara presenti in ogni FPS che si rispetti, con l’aggiunta di una meccanica di slow motion ogniqualvolta si elimina uno zombie; quest’ultima componente ha i suoi pro e i suoi contro, in quanto da un lato permette di avere una mira più accurata sul prossimo avversario, dall’altro mina la fluidità della stessa esperienza del titolo, poiché la sua durata estremamente lunga (almeno cinque secondi per ogni uccisione), unita alla quantità di nemici che si finiscono per sterminare in serie, creano un circolo vizioso di ralenti da cui è quasi impossibile uscire se non col finire dell’orda o dell’ondata. Ad ogni modo, ci viene in soccorso un settaggio presente nelle opzioni che ci permette di disabilitare questa feature nel caso in cui la si ritenga troppo fastidiosa per proseguire, così da poter soddisfare entrambi i punti di vista.

Disputando più partite è possibile salire di livello accumulando così “Research Point” che consentono di sbloccare abilità passive suddivise per categorie, molto utili per aumentare le proprie prestazioni di gioco, come l’incremento dei danni per tipologie di armi specifiche, l’innalzamento della percentuale dei colpi critici, una maggiore resistenza alle esplosioni e ai danni in generale e così via.

Zombie appariscenti ma con foruncoli qua e là

Dead Purge: Outbreak

Il comparto grafico di Dead Purge: Outbreak, ad esclusione dei contorni delle texture che possono far storcere un po’ il naso (e i passi del proprio personaggio), è ben realizzato, con una grafica che si dimostra piacevole alla vista, il tutto accompagnato da un sonoro che, anche se non fa gridare al miracolo, fa il suo dovere, con tracce orecchiabili che ben si adattano al contesto ed allo stile di gioco a cui il titolo appartiene.

Non si può dire lo stesso, tuttavia, dell’aspetto tecnico dell’opera che presenta un level design piuttosto piatto, con asset di Unity poco elaborati e privi di quella personalizzazione necessaria a rendere un titolo unico nel suo genere. Non è inoltre possibile mantenere inalterati i settaggi predefiniti della risoluzione in quanto il motion blur risulta così marcato che durante il gameplay il proprio personaggio sembra in preda ad un evidente stato di ubriachezza molesta ogni volta che si ruota la telecamera, rendendo il giocatore praticamente impossibilitato a proseguire nella partita; fortunatamente però è possibile ridurlo tramite le impostazioni di gioco o disabilitarlo del tutto.

Altra spina nel fianco è il supporto per il controller: nonostante quest’ultimo sulla pagina di Steam venga contrassegnato come completo, ovvero non dovrebbe necessitare di ulteriori modifiche, e in una patch del 6 luglio siano stati indicati dei miglioramenti a riguardo, deficita di alcuni comandi basilari come il menu di pausa (nel joypad Xbox One S da me utilizzato per la prova i due pulsanti centrali non funzionano poiché nessun comando è stato assegnato ad essi), di quello per curarsi e per lanciare le granate. Ciò che può lasciare più perplessi però è che nonostante tutto non vi sia la possibilità di personalizzare lo schema dei comandi, rendendo impossibile l’utilizzo del solo controller per giocare a Dead Purge: Outbreak.

Conclusioni

Dead Purge: Outbreak

Presi in considerazione tutti i pregi e i difetti dell’opera di Microlith Games, la sola grafica, unita ad un sonoro orecchiabile e ad un gameplay mediocre con qualche difetto, non basta a coprire tutte le lacune che, purtroppo, il titolo possiede, che spaziano tra la totale assenza di un contesto e di una narrazione, passando per i difetti tecnici sopracitati, fino ad arrivare ad una monotona ripetitività dei match dovuta sia alle poche mappe selezionabili sia all’omogeneità dei nemici (basti pensare che esistono soltanto due tipologie di zombie: quelli che camminano e quelli che procedono a carponi), che mina di conseguenza la longevità dell’intero gioco.

Il prezzo costituisce altresì una nota dolente non da poco, soprattutto se si considera che alla stessa cifra è possibile acquistare un DLC di un tripla A… Oppure un ingresso allo stabilimento balneare di cui vi parlavo all’inizio, dove vi aspetto con trepidazione dopo aver provato questo titolo.

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Dead Purge: Outbreak

5.1

Gameplay

5.0/10

Grafica

6.0/10

Sonoro

6.0/10

Trama

4.0/10

Longevità

4.5/10

Pro

  • Grafica accettabile
  • Comparto sonoro in linea con lo stile di gioco

Contro

  • Totale assenza di contesto e ambientazione
  • Vari difetti tecnici
  • Prezzo elevato

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