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Spiderman Homecoming – Quando gioventù e maturità vanno di pari passo – Recensione

9 Lug 2017 | Recensioni Film, Cinema, Film, Recensioni

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Reduce dal debutto in Capitan America: Civil War, Spiderman ritorna da protagonista nel primo film standalone prodotto dai Marvel Studios. Sono molti i fan che attendevano da tempo il ritorno cinematografico del supereroe arrampica-muri a casa Marvel, e con Spider-Man: Homecoming il loro desiderio è stato finalmente esaudito. Lunghe sono state le trattative che hanno portato Sony a cedere temporaneamente i diritti del personaggio a Marvel, che può far finalmente interagire Spidey con gli altri supereroi del proprio universo cinematografico (MCU).

Spider-Man: Homecoming

Sono tre gli attori che in meno di 15 anni hanno dato il volto al supereroe più conosciuto dell’universo Marvel. La necessità di distinguersi dalle precedenti trasposizioni cinematografiche era quindi inevitabile, ma al contempo bisognava mantenere i tratti tipici del personaggio senza snaturarlo eccessivamente, in modo da renderlo riconoscibile al grande pubblico.

L’umorismo che caratterizza il personaggio è da sempre tra gli aspetti più apprezzati non solo a livello fumettistico ma anche cinematografico; solamente accennato nello Spider-Man di Sam Raimi, più marcato in quello di Marc Webb, largamente presente in questo di Jon Watts. Non saranno sfuggite ai fan dei fumetti Marvel le molte somiglianze tra questo Spiderman e quello di Miles Morales, appartenente all’universo fumettistico Ultimate; sono molti anche i riferimenti a quest’ultimo nel corso della pellicola. Apprezzabile è inoltre l’omaggio alla trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi nella scena della nave, già mostrata ampiamente nel trailer.

Esattamente come la sua controparte fumettistica, lo Spiderman di Tom Holland è chiassoso, impertinente e a tratti logorroico, proprio in ragione della sua giovane età. Nonostante questo traspare in ogni scena di Spider-Man: Homecoming tutta la sua volontà di crescere, di maturare, proprio come ogni ragazzo della sua età; ma spesso la fretta di evolvere induce all’errore. Le responsabilità che i superpoteri portano con sé sono molte e in questo film Peter sembrerebbe averlo capito a sue spese.  Quel che è certo è che la strada per diventare un supereroe a tutti gli effetti è ancora lunga, ma lo Spider-Man di Holland sembra avere già le idee chiare; il suo sarà sicuramente un ruolo centrale nelle prossime pellicole targate Marvel Studios.

La giovane età del protagonista si contrappone a quella più avanzata del MCU stesso, che ha ancora molto da raccontare e nonostante sedici film all’attivo, riesce ancora una volta a stupire. Avrete capito a questo punto che Spider-Man: Homecoming ha uno stile a metà strada tra il cinecomic e il teen movie, con atmosfere spensierate, una fotografia luminosa, e la volontà di esplorare una strada mai percorsa in pellicole di questo genere.

“Stark mi tratta come un ragazzino!”  “Ma tu sei un ragazzino!” “Un ragazzino che ferma gli autobus con una mano…”

 Spider-Man: Homecoming

Molto discussa era stata nei mesi scorsi la scelta di Michael Keaton nel ruolo dell’Avvoltoio, scelta che invece si è rivelata azzeccata. Risulta ovvio che dopo cinque trasposizioni cinematografiche di Spider-Man molti dei villain più celebri del personaggio fossero già stati ampiamente sfruttati e si doveva ripiegare su qualcosa di meno conosciuto al grande pubblico. Nella pellicola sono presenti in maniera minore anche altri cattivi storici del personaggio, i quali ci fanno presagire quale sarà il futuro cinematografico di Spidey in casa Marvel.

Keaton, conosciuto ai più per aver dato il volto al Batman di Tim Burton, sembrerebbe trovarsi più a suo agio nei panni del villain piuttosto che dell’eroe. Come spesso accade nei film del Marvel Cinematic Universe, la caratterizzazione dell’antagonista non risulta adeguatamente approfondita, onde evitare di rubare la scena al protagonista, ma nonostante questo l’Avvoltoio di Keaton appare sufficientemente carismatico. Le motivazioni che lo spingono ad agire inoltre, sono funzionali alla trama, a tratti quasi condivisibili, e anche a livello estetico l’antieroe risulta discretamente credibile.

“Non ci provare! O ucciderò te e tutte le persone che ami!”

Spider-Man: Homecoming

Come già si intuiva dai vari trailer, Tony Stark è presente nel film nel ruolo di mentore per Peter, cercando di indirizzarlo sulla retta via; ma si sa, “i ragazzi disubbidiscono sempre ai genitori!”

A differenza delle trasposizioni precedenti, in questo caso l’impronta registica è sicuramente meno riconoscibile, ma ciò non risulta affatto essere un problema, poiché Spider-Man: Homecoming riesce ad intrattenere per tutta la durata della pellicola, grazie all’alternarsi di scene action mozzafiato, comic relief non eccessivamente ingombranti e sequenze in puro stile teen drama.

Ancora una volta i Marvel Studios hanno dimostrato di sapere esattamente cosa il pubblico vuole, riuscendo a rinnovarsi pur rispettando i canoni classici ai quali siamo stati abituati.

Non sappiamo ancora cosa il futuro abbia in serbo per il nuovo Spidey, ma quello che è certo è che non vediamo l’ora di vedere l’arrampica-muri ancora in azione.

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Spiderman Homecoming

8.5

Voto Serial Gamer

8.5/10

Pro

  • Umorismo in linea con il personaggio
  • Fedeltà al fumetto
  • Lato umano dell'eroe approfondito

Contro

  • Villain sufficentemente caratterizzato

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