Elder Mythos è un gioco di ruolo horror cosmico pubblicato nel 2025 da Mana Project Studio, costruito sul motore Year Zero Engine e completamente dedicato a ribaltare lo sguardo tradizionale sui Miti di Cthulhu: qui non si interpretano indifesi investigatori, ma le stesse Entità lovecraftiane intenzionate a piegare la realtà alla propria volontà. Fin dalle prime pagine il manuale si presenta come un volume corposo e curato, con una forte identità visiva e un impianto di regole pensato per mettere in scena una vera e propria guerra tra divinità indicibili, gestita da un Eldritch Master e sostenuta da un’ampia dotazione di materiale di supporto, fisico e digitale.
Il cuore concettuale del gioco è chiarissimo sin dall’introduzione: Elder Mythos è un GDR in cui le persone al tavolo incarnano entità divine che vivono al di là del tempo e dello spazio, “creature così abominevoli e spaventose che non si possono e neppure si vogliono nominare”. Le Entità non sono pedine sulla scacchiera, ma i giocatori stessi: tirano i fili dello Scenario da una posizione quasi sempre esterna, muovendo culti, ministri, creature e fenomeni cosmici per instillare orrore e corruzione nel mondo materiale. La partita diventa una conversazione condivisa, in cui l’esito dei tiri di dado guida zoom narrativi che si avvicinano alle azioni delle Risorse, come se la telecamera di un cortometraggio stringesse sui momenti chiave della rovina. Il manuale cita esplicitamente tra le sue fonti Call of Cthulhu, The Quiet Year e altri giochi legati al Year Zero Engine, e l’impressione è quella di un design che prende elementi noti per spingerli verso un territorio più astratto, competitivo e “mitologico”.
Prima ancora di affrontare le meccaniche, Elder Mythos dedica spazio agli strumenti di sicurezza, elemento tutt’altro che scontato in un gioco che dichiara apertamente temi disturbanti. La sezione su Linee e Veli recupera l’approccio teorizzato da Ron Edwards, invitando ogni persona al tavolo a definire temi da escludere del tutto e contenuti da lasciare eventualmente “fuori campo”, trattati con dissolvenze a nero e senza dettagli. A questa si affianca l’uso della X-Card di John Stavropoulos, descritta in modo chiaro come strumento per intervenire in qualsiasi momento su una scena sgradevole, senza bisogno di giustificazioni. Il manuale elenca inoltre una serie di argomenti sensibili – dalla salute mentale al body horror, da parto e filiazione al suicidio – esplicitando quanto il gioco voglia toccare corde profonde ma con consapevolezza e rispetto, e affidando alla comunicazione al tavolo il compito di mantenere l’esperienza sotto controllo.

Le meccaniche base derivano dalla tradizione del Year Zero Engine, ma sono state ripensate per aderire al tono epico e strategico di Elder Mythos. Il sistema è a riserva di dadi D6: quando l’esito di un’azione è in dubbio, si assembla una pool in base a una delle quattro Caratteristiche dell’Entità – Paura, Follia, Sogno, Violenza – a eventuali bonus/malus e ai Tratti rilevanti, tirando poi i dadi per verificare l’esito. Ogni Entità distribuisce quattro punti tra queste Caratteristiche, poi modificati da bonus specifici che rispecchiano la sua natura e il suo modo di agire nel mondo. I Tratti dell’Entità consentono di aggiungere dadi alla riserva quando entrano in gioco in modo narrativamente rilevante, ma richiedono la descrizione di un flashback del suo passato immortale, dettaglio che lega ogni vantaggio meccanico a un approfondimento di lore. Il sistema insiste sul fatto che ogni giocatore tiri solo i propri dadi, nessun supporto tra Entità, trasformando la gestione della propria riserva in una vera economia strategica: la potenza sul campo si misura letteralmente dal numero di dadi disponibili.
Il gioco introduce poi un livello superiore di gestione attraverso le Risorse Innominabili e i Punti Schema. Le Risorse Innominabili sono culti, creature e ministri che le Entità possono coltivare e acquisire per agire nel mondo materiale: culti di devoti disposti a tutto, esseri abominevoli che seminano disperazione, o servitori dotati di poteri soprannaturali. Molte di queste risorse possono essere “mortali” e quindi più vulnerabili all’attacco delle altre Entità, scelta che il gruppo è chiamato a definire insieme, rafforzando il carattere condiviso della fiction. Le Risorse hanno un Grado, usato nei tiri contrapposti quando vengono mandate a colpire o difendere altri asset sulla mappa; una Risorsa portata a Grado 0 viene eliminata, e la sua sopravvivenza o la sua distruzione muove Punti Schema, la valuta centrale con cui le Entità acquistano poteri, ritirano tiri e, soprattutto, competono per la vittoria dello Scenario.
La struttura di una sessione ruota attorno al concetto di Scenario. Un singolo Scenario è pensato per durare dalle due alle quattro ore ed è definito da una breve descrizione, una mappa divisa in punti di interesse e una serie di Obiettivi associati a ciascun punto. A inizio round, le Entità e le Risorse dell’EM pescano carte iniziativa per stabilire l’ordine di azione, affidandosi a un piccolo sistema di carte che ricorda una gestione da boardgame. Durante il proprio turno, ogni Entità sceglie Azioni che le permettono di muovere Risorse, coltivare nuovi culti, attaccare gli asset avversari o cercare di acquisire Obiettivi dello Scenario. Ciascuna Azione e ciascuna Interferenza dell’Eldritch Master genera uno zoom narrativo: la “telecamera” si avvicina, la scena prende forma, i dadi vengono tirati per determinare come l’intervento dell’Entità si traduce in eventi concreti nel mondo. È un impianto fortemente cinematografico, che rende Elder Mythos particolarmente adatto a chi ama l’idea di costruire la partita come un montaggio di sequenze dense e significative.

I Punti Schema sono l’asse su cui ruota l’intera economia del gioco. Le Entità li guadagnano completando Obiettivi del proprio Disegno o del proprio Più Grande Disegno, eliminando Risorse avversarie o conquistando Obiettivi dello Scenario; li spendono per riavvolgere la sorte ritirando tiri cruciali, per attivare poteri particolarmente incisivi o per pagare il costo di alcune Azioni. Al termine dello Scenario, il numero di Punti Schema posseduti determina chi ha vinto e quale sia la “situazione finale”, ovvero come l’entità dominante ha piegato la Terra alla propria volontà. In una Campagna, il gioco introduce anche i Punti Dominio e meccaniche di Vantaggio Tattico e Possibilità di Rivalsa, che danno piccoli poteri extra all’Entità vincente e a quella arrivata ultima nello Scenario precedente, creando una dinamica di equilibrio che evita runaway leader troppo estremi.
La sezione dedicata alle Entità è forse la più affascinante del manuale. Ciascun Grande Antico, da Abhoth a Cthulhu, da Nyarlathotep a Yog-Sothoth, è introdotto da un testo evocativo che ne restituisce la sensorialità e l’orrore: liquami putrescenti nella caverna di Abhoth, sogni risucchiati da geometrie impossibili, oceani che ribollono per la presenza di Dagon e Hydra. A queste descrizioni si affianca una scheda tecnica che definisce modificatori alle Caratteristiche, Tratti, Potere principale, Manifestazioni tipiche e Risorse Uniche, oltre alla lista degli Obiettivi del Disegno e del Più Grande Disegno. Le regole scoraggiano esplicitamente l’ossessione per il “canone lovecraftiano” e invitano a usare questi modelli come base per raccontare la propria versione dei Miti, offrendo comunque abbastanza dettagli da guidare tanto le scelte narrative quanto quelle tattiche.
Speculare a questa sezione è il capitolo sull’Eldritch Master, il ruolo del conduttore della partita. L’EM è chiamato a gestire lo Scenario, interpretare le Risorse dell’EM, investigatori, organizzazioni, culti rivali, e a fungere da mediatore dell’agenzia narrativa, ricordando a tutti che nessuno può definire direttamente azioni e conseguenze delle Risorse altrui senza passare per le meccaniche. Il manuale dettaglia un’Agenda dell’EM molto chiara: suggerire costantemente spunti, tirare i fili della narrazione, ostacolare l’Entità in vantaggio e dare respiro a quelle in difficoltà, far rispettare le regole e far sì che gli zoom mantengano il focus su ciò che è davvero interessante. Vengono dati consigli concreti per gestire la prima partita o una one-shot, con una progressione nella complessità (prima senza Poteri e Risorse Uniche, poi introducendoli round dopo round) che rende più accessibile un sistema altrimenti piuttosto denso. A completare il toolkit ci sono le “Altre Specie Lovecraftiane”, una galleria di creature dei Miti utilizzabili come Risorse o complicazioni aggiuntive, con indicazioni sulle alleanze e venerazioni verso specifiche Entità.

La parte finale del manuale è dedicata a Giocare e Creare, e rappresenta una vera cassetta degli attrezzi per l’EM e il gruppo. Da un lato c’è un corposo catalogo di Scenari pre-generati, che spaziano da ambientazioni mitiche come la collina di Hissarlik e il Palazzo Reale presso lo stretto dei Dardanelli, a contesti più moderni e urbani, ciascuno con la propria mappa, i punti di interesse e gli Obiettivi con relativi Punti Schema. Dall’altro, il manuale propone procedure passo-passo per la Creazione Condivisa dello Scenario e del Pantheon: una serie di domande focali su chi sia l’Entità, cosa desideri, quale Caratteristica la definisca e quale Potere peculiare ne sovverta le regole, accompagnate da consigli di bilanciamento sui costi in Punti Azione e Schema. Questa sezione apre il gioco a una forte personalizzazione, permettendo sia di creare nuovi Grandi Antichi coerenti con il sistema, sia di adattare il motore di Elder Mythos a pantheon completamente originali.
Sul piano materiale e grafico, il manuale si distingue per l’alto livello di cura. La grafica e l’impaginazione valorizzano le numerose illustrazioni di artisti diversi, creando un immaginario coerente fatto di forme contorte, cromie acide e layout che evocano instabilità e vertigine senza sacrificare la leggibilità. L’indice è chiaro, i capitoli sono ben scanditi, le sezioni chiave – come gli elenchi delle Azioni, delle Interferenze e delle Risorse, sono facilmente consultabili al volo durante la partita. Il supporto digitale, con schede, mappe e riassunti scaricabili, e la Deluxe Edition con carte, mappe A3 e componentistica extra, mostrano una forte attenzione all’esperienza al tavolo, in particolare per convention e campagne lunghe.

Nel complesso, Elder Mythos è un gioco fortemente autoriale e molto mirato. Il suo più grande pregio è la coerenza tra tema e meccaniche: l’idea di impersonare divinità lovecraftiane non è una semplice reskin estetica, ma permea la gestione delle Risorse, la struttura a Scenari e l’uso degli zoom narrativi. La competizione tra Entità è reale e sostenuta dal sistema, ma lascia comunque spazio a un forte lavoro di worldbuilding condiviso, grazie alle procedure di creazione e ai flashback legati ai Tratti. D’altra parte, la natura competitiva e la necessità di un Eldritch Master capace di tenere insieme regia, bilanciamento e ritmo narrativo rendono il gioco meno immediato per gruppi abituati a esperienze più tradizionali o cooperative; la curva di apprendimento è sensibile, soprattutto per chi si avvicina al GdR da poco.
Per chi è disposto a investire tempo nello studio del manuale e nella messa a punto del tavolo, però, Elder Mythos offre un’esperienza rara: non sopravvivere all’orrore cosmico, ma diventarne l’artefice, in una partita che è insieme gioco di ruolo, wargame astratto e duello tra divinità. È un titolo che parla a chi ama Lovecraft, ma non ha paura di tradirne il canone per raccontare qualcosa di nuovo; a chi apprezza i sistemi che intrecciano narrazione e strategia; e a chi cerca un prodotto italiano capace di dialogare alla pari con la produzione internazionale. Se vi affascina l’idea di sedervi al tavolo non come vittime, ma come forze cosmiche in collisione, Elder Mythos è un invito a guardare l’abisso da tutt’altra prospettiva… lasciando che, questa volta, sia l’abisso a parlare con la vostra voce.
Il manuale è disponibile nell’edizione standard ad €49,90 e nell’edizione Unspeakable Box, con carte, mappe, dadi, schermo del master e manuale in edizione deluxe ad €99,90.
*Copia fisica della versione Unspeakable Box del gioco fornita da Mana Project Studio per la recensione








