Vale la pena combattere per l’amore sapendo che, se le cose vanno male, potremmo provare dolore?
E giusto puntare verso qualcosa che ci fa stare bene pur sapendo che il rischio è quello di stare male?
Che sia l’amore o l’amicizia, una volta che mettiamo un sentimento importante nell’equazione della nostra vita, fisiologicamente ci si infila anche il suo opposto: la solitudine.
Dato per assodato questo punto, ogni essere umano è portato a chiedersi: quanto voglio puntare a questo tavolo? Sono pronto a scommettere sulla compagnia e l’affezione col rischio di ritrovarmi solo e deluso?
Non c’è una risposta giusta, e ognuno troverà la sua. Mentre ci interroghiamo però è interessante vedere come il mondo intorno a noi sviscera la questione, e le tesi che ne estrapola: The Lonesome Guild, in questo senso, offre diversi spunti di riflessione.
The Lonesome Guild sembra un titolo semplice e diretto, un prodotto colorato per bambini, ma non lo è.
O almeno non solo.
È qualcosa di più sfaccettato, con tante possibilità di approccio e il pregio di non prendere mai troppo poco sul serio quello di cui parla.
Sviluppato da Tiny Bull Studios ed edito da Don’t Nod, The Lonesome Guild ci catapulta in un mondo incredibilmente colorato e abitato da piccole creature dalle sembianze zoomorfe, caratterizzate da teneri modelli chibi che probabilmente hanno garantito (o condannato) il titolo ad essere attenzionato da molte delle community Furry di reddit.
In questa terra ci troviamo nei panni di Ghost, un timido spiritello senza memoria che si sveglia in mezzo ad una pianura assediata da una misteriosa e nociva nebbia rossa; subito facciamo la conoscenza del piccolo Davinci, un giovane inventore esule della sua specie di roditori alati.
Davinci è molto affabile nei nostri confronti, e si offre immediatamente di aiutarci a scoprire qualcosa su di noi mentre proviamo a scoprire qualcosa sulla nebbia rossa.
Il viaggio si farà più interessante quando incontreremo poi il misterioso Noellis, che si presenta come araldo di un dio chiamato Il Solo: Noellis comunica a Davinci di essere uno di sei eletti che dovranno compiere un pellegrinaggio per riunirsi tra loro e, una volta insieme ascendere allo stato di divinità e raggiungere il solo in un rituale che viene compiuto ciclicamente, ma che l’ultima volta è fallito, lasciando in giro per il mondo sei “ex campioni” che non sono ascesi e di cui dovremo ora prendere il posto.
Le ragioni per muoverci e scoprire il mondo sono dunque molteplici, ma in qualche modo tutte misteriosamente collegate tra di loro: cos’è la nebbia rossa che piaga il mondo? Dove sono gli altri 5 campioni destinati all’ascesa, e qual è il vero significato di questa?
Man mano che camminiamo sulla nostra strada troveremo nuovi amici e avversari, e scopriremo un mondo incredibilmente interessante e ricco di storie toccanti: bastano due persone per creare una Gilda, e quella dei Solitari è appena nata.

Il gameplay di the Lonesome Guild è quello di un action rpg con visuale isometrica su combattimenti e esplorazione. Una formula di base semplice, ma che gli sviluppatori riescono ad approfondire in maniera tale da rendere il titolo interessante a più fasce di pubblico, sia in termini di gusti che di età.
Per quanto riguarda la parte esplorativa, questa si basa su mappe chiuse e sufficientemente intricate per offrire una sfida consona a coloro che vorranno setacciarle a dovere alla ricerca di casse contenenti equipaggiamento e consumabili, potenziamenti e collezionabili.
Il combattimento invece è, come tutto il comparto, diretto e semplice da padroneggiare: durante le battaglie infatti ci troveremo a gestire un gruppo di 3 dei 6 personaggi appartenenti alla gilda, manovrandone uno a scelta nell’azione. Ognuno dei pg avrà le sue caratteristiche specifiche e il suo relativo impiego in battaglia: man mano che poi proseguiremo nell’avventura e approfondiremo il rapporto con i nostri amici, questi sbloccheranno nuove abilità attive e passive da un albero molto pratico e intellegibile, in modo tale da poter creare un party adeguato alle nostre strategie preferite e alle sfide che si presenteranno.
Le sensazioni che si hanno giocando a the Lonesome Guild sono assolutamente positive: il mondo è coloratissimo e cela tante possibilità di essere esperito grazie anche alle 44 missioni secondarie presenti nelle varie aree, e pad alla mano l’esperienza è assolutamente fluida e soddisfacente, grazie ad un concept sempre semplice ma dinamico.

Dal punto di vista tecnico e grafico, il bilancio è positivo, ma presenta qualche sbavatura.
Il comparto visivo è assolutamente gradevole, accompagnando le forme morbide del mondo e dei personaggi a colori pastello sempre vivi e sognanti, ma per quanto riguarda il lato più specificatamente legato alle prestazioni risultano fastidiosi alcuni cali di frame rate in determinate aree (spesso quelle cittadine) e vanno notificati radi bug che portano i nostri personaggi a compenetrare alcuni spazi delle mappe e ritrovarsi a cadere nel vuoto al di sotto di esse.
La situazione è comunque in divenire per quanto concerne queste imperfezioni, e gli sviluppatori sono comunque attenti ai feedback dei giocatori, specie sulle discussioni nell’apposita sezione della pagina Steam, dove Tiny Bull è molto presente.
Ad accompagnare l’avventura, infine, è una pregevolissima colonna sonora che riesce a duettare magicamente con le atmosfere pastello proposte dal comparto grafico: piacevolissima e mai stucchevole, la ost incornicia perfettamente un quadro artistico di prim’ordine.

In conclusione, The Lonesome Guild è una piccola e bellissima sorpresa: il titolo di Tiny Bull e Don’t Nod propone un esperienza per grandi e piccini, con tematiche profonde trattate in modo tale da essere approcciabili anche dai giocatori più giovani.
Si tratta di un prodotto che sarebbe sbagliatissimo inquadrare provando ad associarlo ad altri titoli, perché è qualcosa di davvero raro: provare per credere.
Siamo davanti ad un gioco semplice e divertente con una caratura artistica solida e pregevolissima che riesce a parlare delle sue tematiche in maniera dolce ma efficace, in un perfetto esempio di come arte, gioco e narrativa si possano mescolare per creare qualcosa che merita davvero attenzione, sia per un bambino che vuole scoprire i colori del mondo, sia per un uomo che non riesce più a vederli.
*versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher








