Dopo un’attesa carica di aspettative, The Outer Worlds 2 è finalmente realtà. Il nuovo lavoro di Obsidian Entertainment, pubblicato da Xbox Game Studios, approda su PC, Xbox Series X|S e PlayStation 5, portando con sé tutto ciò che ha reso il primo capitolo un cult: humor tagliente, libertà di scelta e un universo satirico dominato da corporazioni spietate e personaggi memorabili. Ambientato in una nuova regione del sistema Halcyon, questo sequel promette di ampliare ogni aspetto dell’esperienza originale, dal combat system all’esplorazione, fino alla scrittura brillante che da sempre contraddistingue la software house.
Ma sarà davvero riuscito a superare l’eredità del predecessore e a imporsi come uno dei migliori RPG dell’anno? Scopriamolo insieme.
Trama: dieci anni nel futuro e nulla è cambiato
Sebbene si presenti come un seguito, The Outer Worlds 2 è quasi del tutto indipendente dal primo episodio. Niente Halcyon: qui interpretiamo un agente del Protettorato, un’organizzazione terrestre che “vigila” sulle colonie umane sparse nello spazio. La missione, ovviamente segreta, ci porta nel sistema di Arcadia, un luogo prospero e rigidamente controllato, dominato da corporazioni e regimi totalitari.
Come da tradizione Obsidian, qualcosa va storto: dopo un disastro inaspettato ci risvegliamo dieci anni più tardi, trovando Arcadia in guerra e tre distinte fazioni, il Protettorato stesso, la corporazione Soluzioni della Zia ed il culto matematico dell’Ordine dell’Ascendente, si contendono il potere mentre delle misteriose fratture dimensionali minacciano di distruggere tutto.
È il pretesto perfetto per un viaggio tra politica, filosofia, ironia e nichilismo: un universo di scelte morali e conseguenze reali, dove ogni missione racconta qualcosa sul mondo e spesso anche su di noi.

Gameplay: libertà assoluta, ma con cervello
The Outer Worlds 2 porta il concetto di scelta ad un livello estremo, dalla creazione del personaggio, con un sistema di background, abilità e perk che si intrecciano in modo brillante, fino ai dialoghi ed alle risoluzioni delle missioni, tutto ruota attorno ad un principio: niente è bianco o nero.
Le abilità tecniche, sociali o di combattimento influenzano costantemente il mondo circostante. Un alto punteggio in Persuasione può farti evitare uno scontro, mentre una buona dose di Meccanica può permetterti di sabotare interi impianti industriali, ogni approccio è valido ed ogni decisione ha un prezzo.
Il sistema dei “difetti” del personaggio aggiunge poi una sfumatura geniale: accettando una debolezza, come la dipendenza dal consumo o la paura dei robot, si ottengono bonus e opzioni narrative uniche. È una trovata che rende il percorso del giocatore ancora più personale e coerente con la critica sociale del gioco.

Scontri e armi: ironia esplosiva
Sul fronte del combattimento, Obsidian ha fatto un passo deciso in avanti: le armi rispondono meglio, il feeling è più dinamico e l’inventario un vero arsenale di follia creativa che svaria dalle pistole giganti ai martelli che sparano cartucce, dai raggi miniaturizzanti ai cannoni al plasma che vaporizzano i nemici.
All’inizio può sembrare un FPS classico, ma più si prosegue e più le possibilità si moltiplicano con mod, gadget e potenziamenti che trasformano il campo di battaglia in una sandbox di invenzioni: doppio salto, scudi energetici, visori per scoprire segreti nascosti. Tutto può essere potenziato ed ogni pezzo d’equipaggiamento racconta una storia.
Certo, qualche inciampo tecnico resta, soprattutto un’IA distratta, alcuni nemici incastrati, qualche crash sporadico, ma nulla che rovini un’esperienza complessivamente molto più solida ed appagante rispetto al predecessore.

Le fazioni: ideologie in guerra
Il vero cuore di The Outer Worlds 2 sta nelle sue fazioni, incarnazioni estreme di visioni politiche e sociali opposte:
- Il Prottettorato rappresenta la sicurezza totale in cambio della libertà. Uno Stato che tutto fornisce, ma tutto controlla.
- Soluzioni della Zia, fusione di due storiche corporazioni, è il sogno americano portato all’assurdo: consumismo, marketing e libertà di scegliere… solo tra i prodotti che ti vengono venduti.
- L’Ordine dell’Ascendente, infine, è una setta di fanatici della matematica che cercano il senso della vita attraverso numeri ed equazioni divine.
Ogni ideologia permea non solo missioni e dialoghi, ma anche estetica, musica e architettura. Le città di Soluzioni della Zia sono piene di neon e spot pubblicitari; i templi dell’Ordine risuonano di canti basati sulla sequenza di Fibonacci; gli avamposti del Protettorato invece sembrano ministeri sovietici sospesi nel vuoto.
Il risultato è un universo coerente e satirico, dove ridere e riflettere vanno di pari passo.
Come in ogni titolo Obsidian che si rispetti, i compagni di squadra rubano spesso la scena. Ognuno ha una personalità forte, una storia da scoprire e motivazioni che influenzano direttamente le missioni.
Marisol, agente dell’Ordine e maestra di inganni, alterna logica, matematica ed ironia pungente; Tristan, soldato del Protettorato, combatte un conflitto interiore tra fede e dubbio. E non mancano momenti in cui saranno loro a decidere per te, o addirittura a lasciarti, se le tue scelte vanno contro i loro principi.
Un cast scritto con cura, che aggiunge spessore ed umanità ad un mondo altrimenti dominato da logiche disumane.

Satira, attualità e paradosso
Dietro la facciata comica e colorata, The Outer Worlds 2 è un gioco amaramente attuale. La critica al capitalismo ed al controllo corporativo è più affilata che mai e le missioni dedicate ai lavoratori, agli scioperi e alle disuguaglianze sono tra le più riuscite di sempre.
Il paradosso, ovviamente, è che tutto questo venga pubblicato da Microsoft, una delle multinazionali più potenti e discusse del pianeta. È difficile ignorare l’ironia di un titolo che attacca le logiche aziendali, distribuito proprio da un gigante del settore. Ma forse è anche questo il suo punto di forza: un atto di resistenza satirica dall’interno del sistema stesso.
Obsidian dimostra così che si può ancora fare critica sociale in un videogioco tripla A, con coraggio ed intelligenza.

Comparto tecnico e direzione artistica
Graficamente, The Outer Worlds 2 non punta al fotorealismo, ma ad uno stile riconoscibile e coerente. Le ambientazioni sono più varie e dettagliate, l’illuminazione lavora bene sui contrasti cromatici e l’interfaccia, più pulita, rende l’esperienza più fluida.
Ottimo anche il doppiaggio inglese, che riesce a restituire ironia e tono drammatico con la stessa efficacia. Colonna sonora e radio in-game, diverse per ogni fazione, sono piccoli capolavori di worldbuilding, perfettamente integrati nel contesto narrativo. I sottotitoli in italiano sono ben tradotti, puntuali e precisi, così come la localizzazione di menu ed interfaccia di gioco.

In conclusione, The Outer Worlds 2 è un ritorno in grande stile per Obsidian: un RPG mastodontico, intelligente e spietatamente ironico. Nonostante qualche piccola sbavatura tecnica, è uno dei titoli più incisivi ed attuali dell’anno, capace di unire gameplay solido, libertà narrativa e riflessione sociale in un mix quasi perfetto. Un gioco che ti fa ridere, pensare e, a volte, rabbrividire, perché in fondo, dietro al suo universo fantascientifico, parla sempre e solo di noi.
Scheda gioco
Titolo: The Outer Worlds 2
Sviluppatore: Obsidian Entertainment
Editore: Xbox Game Studios
Piattaforme: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (al lancio su PC Game Pass e Xbox Game Pass Ultimate)
Genere: RPG / Sci-fi / Satirico
Uscita: 29 ottobre 2025 (Accesso Anticipato dal 24 ottobre per Premium Edition)
*Versione testata: Xbox Series X grazie ad un codice digitale della Premium Edition fornito dal publisher che ringraziamo per l’opportunità.








