Slate & Chalcedony, pubblicata nel 2023 da Melsonian Arts Council e scritta da Daniel Sell, è una delle più singolari ed ambiziose avventure per Troika!, il celebre gioco di ruolo psichedelico e multidimensionale. Illustrato da Andrew Walter, mappato da Cecil Howe e rifinito graficamente da Shuyi Zhang e Jack Burley, questo modulo rappresenta un’apoteosi di stranezza architettonica e narrativa, un’esplorazione allucinata tra torri senzienti, maghi cosmici e forme di vita impossibili. Come per molte produzioni legate a Troika!, anche qui non si tratta di un’avventura lineare, ma di un’esperienza surreale, densissima di dettagli bizzarri, simbolismi distorti e opportunità creative per giocatori e arbitri. Per quanto abbia cercato di scrivere la recensione evitando il più possibile grandi spoiler sulla trama, consiglio la lettura solamente ai master interessati a portare al tavolo di gioco (reale o virtuale) quest’avventura. Trovate qui la nostra recensione del gioco base Troika!.

L’avventura è incentrata su due misteriose torri apparse improvvisamente in un’area che sta diventando sterile ed inabitabile: la Torre di Slate e la Torre di Chalcedony. Queste non sono semplici edifici, ma incarnazioni semi-viventi di due stregoni intersferici, maghi così antichi e potenti da essersi fusi con le proprie creazioni. La loro presenza sta progressivamente prosciugando l’energia del mondo e ciò fornisce l’impulso iniziale per l’intervento dei personaggi, anche se Slate & Chalcedony è molto chiara nel lasciare libertà di motivazione: dal salvataggio di maghi dimenticati al furto di artefatti, dalla fuga in mari demoniaci alla ricerca di apprendistato. L’obiettivo può essere salvare il mondo o abbandonarlo per sempre.
Il modulo si struttura come un complesso ambiente esplorabile, diviso principalmente tra le due torri, con sezioni aggiuntive per eventi casuali, incontri, nuove creature e incantesimi. Non vi è una trama lineare da seguire; l’azione è guidata dalle scelte dei giocatori, dai loro desideri e dalle reazioni delle entità bizzarre che popolano questo microcosmo arcano.

La Torre di Slate è un labirinto verticalmente disarticolato, abitato da scimmie-guardiane, arpie suine, stregoni deliranti, e da Hurmin, un maiale familiare immortale e disturbante, che appare sotto diverse maschere e stati d’animo. L’intero edificio è un organismo che vive e si muove, con stanze che spaziano da biblioteche coperte di muco iridescente a piscine di liquido profetico, da sale colme di bocche senzienti a stazioni di pompaggio alchemiche. Ogni stanza è una microstoria, un enigma o un pericolo, spesso governato da regole interne che sfidano la logica. In alcuni punti è possibile intravedere gli scopi dei suoi abitanti: il Daedal, un residuo semi-meccanico appeso al soffitto; Nitel, apprendista pigro ma letale; e naturalmente lo Slate Wizard, entità ossessiva che concepisce l’universo come un laboratorio eterno.
La Torre di Chalcedony è altrettanto assurda ma più decadente, intrisa di carnalità e disgregazione. Qui la follia biologica si esprime attraverso cervelli parlanti, alberi neurali, cluster mentali da attivare, ed il Chalcedony Wizard ridotto ad una faccia urlante incastonata in una spirale d’osso. La torre, più fatiscente e meno coerente della sua controparte, è soggetta a collasso strutturale, infestata da Boneroaches e punteggiata di orifizi, tubi organici e passaggi che si aprono come bocche. La sua natura è instabile, mutagena e persino la comunicazione con le sue parti senzienti può risultare letale. Tuttavia, è proprio qui che si trovano gli strumenti per cambiare le sorti dell’universo o quantomeno deviare il corso di questa realtà contaminata.

Dal punto di vista del design, il modulo è un’esplosione di invenzioni. Ogni area delle torri è descritta in maniera succinta ma evocativa, con elementi che stimolano il pensiero laterale. Non esiste un modo “giusto” per affrontare le situazioni; il testo lascia deliberatamente spazio all’interpretazione, richiedendo all’arbitro di Troika! un buon grado di prontezza immaginativa. Ciò che distingue Slate & Chalcedony da molti altri moduli è il modo in cui fonde ambientazione, atmosfera e gioco in un’unica massa coerente e sfuggente. Anche il “cordone promuscico” che collega le torri, un tubo vivente pulsante e peristaltico, è l’emblema di un mondo dove biologia, magia e architettura collassano in un unico organismo cosmico.
Il sistema di gioco di Slate & Chalcedony è ovviamente quello di Troika!, che impiega un motore derivato dal Fighting Fantasy ma reimmaginato in chiave narrativo-cinematica. Le azioni sono regolate da prove di abilità, dalla spesa di stamina e da un sistema di iniziativa basato su token estraibili da una borsa, che crea un flusso narrativo caotico ma estremamente dinamico. Nonostante l’apparente semplicità del regolamento, Troika! permette un’altissima reattività narrativa e Slate & Chalcedony lo sfrutta al massimo: molti incontri si fondano su scelte linguistiche, percezioni illusorie, fraintendimenti ed alleanze assurde.

Il modulo introduce anche una lunga serie di nuove creature e PNG, come l’Antibiotikraken, i Cerebral Spiders, i Golem di Cervello e ovviamente la schiera di Apemen e Pig Harpies, ognuno dotato di “mien” (comportamenti) variabili, che aggiungono profondità ed imprevedibilità. Alcuni antagonisti come Morvel the Trembler o il Glass Wizard sembrano usciti da un incubo scritto da Borges e animato da Cronenberg, altri come Hurmin, sono immortali per definizione, invitando i giocatori ad adottare soluzioni non convenzionali.
Non mancano sezioni per nuove magie, armi improbabili, dispositivi surreali ed oggetti viventi. È anche presente un sistema di “incidenti” ricorrenti nelle due torri, eventi casuali che arricchiscono ulteriormente il senso di disordine vivo ed imprevedibile dell’ambiente. L’avventura non offre ricompense meccaniche tradizionali: il vero premio è l’interazione, l’assurdo che si dipana mentre lo si attraversa, le relazioni paradossali con entità e concetti viventi.
È bene sottolineare che Slate & Chalcedony non è un modulo per tutti i gruppi. La sua complessità estetica, l’assenza di una struttura narrativa rigida e l’approccio dichiaratamente surreale richiedono un tavolo abituato all’improvvisazione, al paradosso e al rifiuto della logica tradizionale. Non ci sono obiettivi netti, trame da seguire o missioni da portare a termine in modo chiuso e preciso. C’è solo una distorsione da esplorare, da assaggiare, da temere e da trasformare. Alcune sezioni, seppur evocative, possono risultare criptiche e l’arbitro deve spesso improvvisare effetti, spiegazioni o derive coerenti nell’incoerenza.

In sintesi, Slate & Chalcedony è un capolavoro di surrealismo ludico, un’esplorazione lucida della decadenza cosmica e della magia autoreferenziale che caratterizza l’universo di Troika!. È uno dei supplementi più ispirati e complessi del catalogo di Melsonian Arts Council, un invito a perdere il controllo, abbandonare la coerenza narrativa e vivere l’esperienza al confine tra magia, sogno e decomposizione. Per chi ama l’OSR più psichedelico e la libertà totale, è un viaggio imperdibile. Per tutti gli altri, un’occasione unica per scoprire che anche le torri possono sanguinare, pensare, amare e morire.
Ci tengo a precisare che ho assegnato come voto 80/100 (8 su 10) a questa avventura perché ritengo Troika! un titolo molto complesso da proporre al tavolo e che richiede molta preparazione per l’Arbitro e giocatori esperti ed avvezzi a giochi non convenzionali. Obiettivamente tutta la produzione inerente a Troika! di Melsonian Arts Council, se fate parte di queste categorie sopra descritte, merita 90/100 perché esistono pochissimi giochi più originali, creativi ed appaganti.
*Edizione fisica e digitale del manuale fornite da Melsonian Arts Council in cambio di una recensione onesta.







