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Avengers: Infinity War Pt.1 – Tutti presenti al gran finale – Recensione no spoiler

25 Apr 2018 | Film, Recensioni, Recensioni Film

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Ci siamo. Per gli appassionati del genere sarà sicuramente una data cerchiata in rosso, già da diversi mesi, sul calendario di casa. Da quando la Marvel Cinematic Universal, nell’ormai lontano 2008, lanciò sul grande schermo Iron Man, ogni scontro, ogni scena, ogni film, è stato un piccolo passo che portava ad oggi. Al 25 Aprile 2018. Ad Avengers: Infinity War Pt. 1. Al momento in cui i Vendicatori incontrano i Guardiani della Galassia, per affrontare una nuova e terribile minaccia.

Per dare un’idea del lungo lavoro e del percorso che la MCU ha intrapreso, ricordiamo che sono ben 19 (trovate qui il nostro speciale dedicato) i film che convergono in queste due ore e mezza di visione. Una visione che mostra tutta la potenza delle miliardarie produzioni americane. Effetti speciali, combattimenti spettacolari e colpi di scena sono tutto quello che stiamo aspettando da più di un anno. Tutto quello per cui vale la pena andare a vedere il prima possibile questo film, prima che i vostri amici vi spoilerino qualche dettaglio.

Gli Avengers al completo in Avengers: Infinity War

 Thanos, il tiranno che vaga per l’universo alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, è questo il nome della nuova minaccia che dovranno fronteggiare gli Avengers. Stavolta, però, la Terra non sarà l’unico campo di battaglia. Si combatterà anche, e soprattutto, nello spazio. Per questo Vendicatori e Guardiani della Galassia si troveranno fianco a fianco. I nostri eroi riusciranno a portare a termine anche questa missione? Capitan America e Iron Man deporranno l’ascia di guerra dopo i fatti della Civil War?

C’è, sicuramente, tanto di cui parlare riguardo Avengers: Infinity War. Iniziamo dall’aspetto, secondo me, più riuscito di tutta la pellicola: i toni. La piccola rivoluzione iniziata dalla casa di Topolino con Guardiani della Galassia Volume 1, e che ha trovato in Deadpool la sua massima espressione, si inserisce alla perfezione in un ambiente fatto di suspense, strategia e scazzottate. Stiamo parlando dell’ironia. Un’ironia che ammorbidisce e rende variegati i toni e aiuta, contemporaneamente, ad allegerire le due ore e mezza di proiezione. In questo modo, la Marvel riesce a rendere estremamente gradevole le scene dove i dialoghi prendono il posto dei combattimenti. Questo fa sì che Avengers:Infinity War appaia molto più coinvolgente, divertente e soprattutto leggero del suo predecessore The Age Of Ultron.

Un altro aspetto che convince è come vengono gestiti i vari coprotagonisti, quando sono in scena tutti insieme. Ognuno, infatti, mantiene la propria caratterizzazione che si sposa perfettamente con quelle degli altri personaggi. Iron Man avrà la sua aura di “miliardario filantropo”, Dottor Strange il suo fare enigmatico e Peter Quill il suo inconfondibile umorismo. La colonna sonora del film, infine, è quella che noi tutti, ormai, abbiamo imparato a conoscere nei precedenti capitoli. Qui, però, sembra esaltarsi maggiormente e riesce a rendere epocali le numerose scene che hanno la fortuna di essere accopagnate da essa.

avengersimg01 Serial Gamer

Avengers: Infinity War è, sicuramente, uno dei prodotti più riusciti di casa Marvel. Belli gli effetti speciali, stupende le ambientazioni e incredibili, ancora una volta, le interpretazioni di un cast stellare, o rimanendo in tema, Galattico. Appuntamento a maggio 2019 per la seconda, ed ultima, parte.

*Il recensore ha visto il film in anteprima ieri pomeriggio (24 aprile) a Roma.

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8.2

Regia

8.0/10

Fotografia

8.5/10

Montaggio

8.0/10

Interpretazioni

8.0/10

Sceneggiatura

8.5/10

Pro

  • L'ironia e i toni variegati
  • Ancora una volta interpretazioni straordinarie
  • La varietà delle ambientazioni

Contro

  • Dovremo aspettare ancora un anno per la grande battaglia finale.

Alessandro Spiriti

Studia Ingegneria Meccanica a Roma, città in cui vive e che ama. Nato guardando "I Soliti Sospetti" di Bryan Singer e ascoltando, soprattutto, (What's the Story) Morning Glory? degli Oasis. La cucina, lo sport e le sfide completano il quadro delle sue passioni.

Alessandro Spiriti

Studia Ingegneria Meccanica a Roma, città in cui vive e che ama. Nato guardando "I Soliti Sospetti" di Bryan Singer e ascoltando, soprattutto, (What's the Story) Morning Glory? degli Oasis. La cucina, lo sport e le sfide completano il quadro delle sue passioni.

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