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The Post: Spielberg torna al cinema con un tema attualissimo – Recensione

15 Feb 2018 | Cinema, Film, Recensioni Film

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In corsa per il miglior film agli oscar 2018, The Post è l’ultima fatica di Spielberg, un regista che non ha bisogno di presentazioni. Servendosi della sceneggiatura di Liz Hannah e Josh Singer, il cineasta racchiude dentro la pellicola non solo una storia di giornalismo ma anche di ruoli sociali, in cui il sapersi rinnovare significa sopravvivere. Formatosi nella new Hollywood, Spielberg ambienta il suo ultimo film in una data cruciale per la sua carriera, in cui uscì il suo primo lungometraggio; con Duel (1971) inizia ufficialmente la carriera di un regista arrivato al suo trentaduesimo film.

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1971, l’economista Daniel Ellsberg divulga illegalmente 7000 pagine, ricavate dai documenti governativi sulla guerra del Vietnam. Sulla scia del New York Times, il Washington Post dovrà prendere una decisione in merito alla pubblicazione dei Pentagon Papers, fascicoli che potrebbero condurre il giornale in gravi procedure legali, se quest’ultimi saranno pubblicati. Il presidente Nixon userà la sua enorme influenza per cercare di interrompere la diffusione dei documenti, privando la libertà di pubblicazione alle testate, costrette a intervenire per affermare un concetto chiaro: “ La stampa serve chi è governato, non chi governa”.

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Il punto macchina si sofferma sui protagonisti, un uomo e una donna, la cui collaborazione potrebbe portare il Washington Post a un’enorme disfatta economica. Lei, Kay Graham, ha dovuto rinnovare il proprio ruolo sociale per far fronte al suo giornale, investendo tutti i suoi sforzi in una professione avvolta in un forte maschilismo; costretta ad assumere l’incarico di editore, Kay avrà l’arduo di compito di affermare la sua persona, la sua determinazione e competenza in un ambiente lavorativo con molti pregiudizi. Lui, Ben Bradlee, è il direttore del giornale afflitto dal declino del Washington Post, sopraffatto dal New York Times; vittima anch’egli delle amicizie politiche, lo scandalo dei Pentagon Papers sarà l’esempio di un’impossibile amicizia tra la verità e la menzogna.5a1c9b8e3863d Serial Gamer

Metafora di una redazione, gli ingranaggi del processo di scrittura e della divulgazione della carta stampata, assumono un valore rilevante per il cineasta che filma la fluidità con rispetto e amore. Pur ambientata negli anni settanta, sono temi attualissimi che emergono dalla pellicola, dove il governo sotterra il diritto di pubblicazione. Il film odierno di Spielberg racconta una storia di consolidamento della propria posizione, sociale e politica, in cui le amicizie dovranno scomparire per esporre la verità, quella verità che il cittadino ha il diritto di conoscere.

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The Post

7.5

Regia

8.0/10

Fotografia

7.3/10

Montaggio

7.5/10

Interpretazioni

7.5/10

Sceneggiatura

7.3/10

Pro

  • Ottimo Cast
  • Buona Messa in scena
  • Spunti di riflessione interessanti

Contro

  • Un film girato d'urgenza

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