In uscita il prossimo 31 luglio 2025, Murder in Metal City è la prima avventura ufficiale per Starfinder Second Edition, pubblicata da Paizo Inc. e scritta da Jenny Jarzabski. Questo modulo, che abbiamo avuto il privilegio di leggere in anteprima, è progettato come introduzione perfetta alle nuove meccaniche del gioco e si presenta come un’indagine fantascientifica brillante e coinvolgente, ambientata nel cuore scintillante del pianeta-macchina Aballon. Ambienti high-tech, fazioni sintetiche, reliquie aliene e una morte misteriosa intrecciano una trama densa e stratificata, che sfrutta con intelligenza le potenzialità investigative e cinematiche del nuovo regolamento. L’avventura, oltre che in edizione digitale, sarà disponibile anche in edizione fisica con un bellissimo box venduto a $39.99 e che conterrà tutti i contenuti che trovate descritti in fondo alla mia recensione, che in quella digitale sono stampabili (mappa a colori a due facciate, token, schede…). La recensione è il più possibile senza spoiler, ma specifica le dinamiche dei vari capitoli dell’avventura introduttiva e quindi è consigliata soprattutto a chi intende masterarla al proprio gruppo.

L’avventura si apre con una scena dal forte impatto emotivo e visivo: i personaggi, convocati da un vecchio amico androide, si ritrovano nell’elegante e vaporoso Analog Café, nel distretto Downgrid della megalopoli di Striving. Ma invece di un incontro conviviale, ricevono un messaggio postumo dell’amico stesso, Tier-99-Professor, dichiarato morto in circostanze sospette. Da questo incipit parte un’indagine che trasforma un gruppo di avventurieri cosmopoliti in detective spaziali alle prese con una rete intricata di misteri, corruzione, tecnologia e pericoli inaspettati. Il ritmo narrativo accelera sin dalle prime battute, quando un drone spara contro il messaggio olografico in una scena molto teatrale che getta subito i personaggi nell’azione e instaura un tono noir-tech in maniera molto efficace.
Murder in Metal City è strutturata in tre capitoli ben definiti. Il primo, Cold Case, rappresenta il cuore dell’indagine iniziale e immerge i personaggi nella vita quotidiana di Striving, tra contatti, interrogatori e inseguimenti mozzafiato per i quartieri metallici della città. È qui che il modulo dà il meglio di sé in termini di costruzione narrativa, proponendo una città viva, pulsante e stratificata, dove ogni incontro e ogni ambiente è permeato da dettagli funzionali al mondo e alla trama. Gli autori sono riusciti a dare profondità ai PNG principali, come l’ambiguo Agent Z, l’enigmatico Prime-Facilitator e la premurosa barista androide Ghellon, creando una rete di relazioni e segreti che i personaggi devono districare gradualmente.

Nel secondo capitolo, Seekers in Striving, l’indagine si espande e diventa più libera e modulare: i giocatori devono cercare indizi su relitti tecnologici antichi e su strane sparizioni che coinvolgono il culto dei First Ones, misteriosa progenie degli anaciti. I personaggi sono incoraggiati a immergersi nell’ecosistema urbano: possono assumere lavoretti, infiltrarsi nei database, manipolare i media o cercare aiuto tra le molteplici fazioni presenti nella città. Le sfide sono pensate per favorire la varietà e incoraggiare creatività: dialoghi, hacking, stealth, diplomazia, scelte morali. Il modulo qui si arricchisce anche di sottotrame legate alle religioni tecnologiche di Aballon, con una sezione dedicata che ne esplora ideali, rituali e contrasti interni. L’interazione con la cosiddetta Machine Court, autorità legale cittadina, introduce una tensione crescente, che si manifesta in minacce legali, sorveglianza costante e manovre politiche oscure.
Il terzo capitolo, Frozen Heart of Aballon, si sposta infine fuori dalla città, nei territori estremi noti come Ice Wells, un bioma alieno di giungle glaciali e architetture dimenticate. Qui l’indagine culmina in uno scontro diretto con i cultisti e con il misterioso omicida, ma la conclusione non è lineare: i personaggi devono compiere scelte complesse su come trattare l’assassino, gestire la conoscenza proibita dei First Ones, e decidere se salvare, condannare o addirittura collaborare con alcuni antagonisti. È una chiusura potente, con forti dilemmi etici e spunti per ulteriori campagne.

Murder in Metal City è progettata per personaggi di 1° livello, che dovrebbero raggiungere il 2° alla conclusione dell’avventura. L’uso del regolamento di Starfinder Second Edition è sapiente: l’avventura sfrutta appieno il nuovo sistema d’indagine, i blocchi di statistiche semplificati, la struttura episodica, e i suggerimenti modulari per l’adattamento del bilanciamento. In particolare, il sistema delle “prove semplificate” (Simple DCs) e i “chase scenes” con punti progressivi rendono fluide le scene dinamiche e meno incentrate sul puro combattimento.
Sono inclusi sei personaggi pregenerati, ciascuno appartenente a una classe del nuovo Player Core, e ciascuno con legami narrativi con Tier-99-Professor. Questi legami rafforzano la coesione del gruppo e forniscono motivazioni personali per proseguire l’indagine. Ogni personaggio ha anche capacità meccaniche perfettamente aderenti ai toni dell’avventura: l’investigatore mistico Lunar-17, per esempio, utilizza la connessione akashica per scaricare informazioni psichiche e curare alleati in modo originale.

Completano il prodotto una varietà di materiali di supporto: una Flip-Mat a colori per le scene chiave, token stampabili per mostri e PNG, numerosi handout narrativi, una guida per il GM con tracker per indizi e oggetti, e schede con statblock ridotti ma ben leggibili. L’aspetto grafico e artistico è impeccabile, con illustrazioni che restituiscono perfettamente l’atmosfera cyber-noir e aliena di Striving e delle sue creature, tra cui spiccano gli Anaciti, i Smog Scamps e gli inquietanti Dragonet di luce dura.
Dal punto di vista della giocabilità, il ritmo è ben calibrato tra momenti investigativi e scene d’azione. Anche i giocatori meno esperti possono sentirsi guidati grazie alla struttura modulare e agli indizi distribuiti in modo coerente, mentre i più esperti possono esplorare diverse vie narrative e morali, compresa la possibilità di negoziare, ingannare o hackerare il loro percorso verso la verità. Il sistema è flessibile, e il modulo offre anche varianti per l’adattamento a gruppi più piccoli o più esperti, con indicazioni chiare per il bilanciamento degli incontri.

In definitiva, Murder in Metal City rappresenta non solo un eccellente punto d’ingresso nella Seconda Edizione di Starfinder, ma anche un modello di avventura investigativa fantascientifica ben scritta, ricca di atmosfera, varietà e profondità. Offre una visione densa e affascinante di Aballon, trasportando i personaggi in una storia che, pur centrata su un singolo omicidio, si apre a temi più ampi: l’identità delle intelligenze artificiali, il peso della memoria, il valore del passato dimenticato. È un debutto narrativo e meccanico brillante per la nuova edizione del gioco, che lascia ben sperare per i futuri sviluppi della linea editoriale sci-fi di Paizo.
Nel corso dell’estate porteremo live su Twitch questa avventura, se vuoi giocarla assieme a noi candidati qui sotto o contattaci sui nostri social!
*Edizione digitale dell’avventura fornita da Paizo in cambio di una recensione onesta.








