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Jujutsu Kaisen: Cursed Clash – Non basta Yuji per sconfiggere la maledizione dei tie-in – Recensione

14 Feb 2024 | News, Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Steam, Videogiochi, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X

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Distribuito da Bandai Namco e sviluppato da Byking e Gemdrops Inc., Jujutsu Kaisen: Cursed Clash è un picchiaduro ispirato alla serie anime del famosissimo manga shonen di Gege Akutami che è disponibile dallo scorso 2 febbraio 2024 per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X|S.

Scoprite insieme a noi tutti i dettagli su questo picchiaduro, nella nostra recensione approfondita.

La prima stagione dell’anime ed il prologo, ma senza sequenze animate

Jujutsu Kaisen: Cursed Clash offre in cinque capitoli la trama della prima stagione dell’anime e con un sesto capitolo anche il prequel Jujutsu Kaisen Zero, uscito come film d’animazione nei cinema (anche italiani) e su Crunchyroll, dove trovate anche, già doppiati in italiano tutti gli episodi finora usciti in due stagioni animate da Studio Mappa, che coprono le vicende del manga fino all’inizio del volume 16 (in Italia ne sono usciti finora 24, mentre in Giappone 25). Gli sviluppatori hanno annunciato che verranno adattate nel gioco e arriveranno successivamente anche le prime puntate della seconda stagione, ma per il momento, per darvi un riferimento preciso anche per quanto riguarda il manga di Gege Akutami, potrete giocare fino all’ottavo volume.

La storia si dipana tra sequenze statiche in stile visual novel con dialoghi (e doppiatori originali giapponesi ed inglesi, direttamente dall’anime) e combattimenti in cui possiamo rivivere brevemente (la campagna in single-player è completabile in 5-6 ore circa) le vicende di Yuji Itadori e compagni.

La scelta di non avvalersi di vere e proprie cut-scene rende la narrazione una sorta di recap per chi già conosce queste parti di manga ed anime mentre potrebbe risultare perfino noiosa per chi invece ancora non ha incominciato quest’opera e dovesse decidere di approcciarsi proprio con questo videogame.

Per chi ancora non conoscesse la trama di Jujutsu Kaisen, in breve: Yuji Itadori è uno studente delle superiori che frequenta il Club dell’Occulto. I suoi compagni si troveranno nei guai dopo aver trovato il dito mummificato di Ryomen Sukuna, uno dei demoni più forti della storia e per salvarli da una maledizione che cercava di appropriarsi del dito, così da diventare più forte, sarà costretto a ingoiarlo. Yūji diventa quindi tutt’uno con il demone e sotto la guida di uno degli Stregoni più potenti, Satoru Gojo, entra nell’Istituto di Arti Occulte di Tokyo, un’organizzazione che combatte le Maledizioni per cercare tutte e 20 le dita di Sukuna per poi essere ucciso in modo da porre fine alla minaccia del potente demone che ormai alberga nel suo corpo.

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Arene spoglie e poca varietà di mosse

Essendo Jujutsu Kaisen uno shonen in cui il focus principale sono proprio i combattimenti, mi sarei aspettato che il gameplay di questo tie-in fosse molto più elaborato. I personaggi realizzati in cel shading, 16 in tutto tra Stregoni e Maledizioni, dispongono di tre diversi attacchi che creano combo e che permettono di caricare l’Energia Oscura e attivare due o tre mosse speciali, una classica parata, lo scatto ed una schivata; tutti e 16 rispettano abbastanza fedelmente i corrispettivi animati della serie e hanno tutti una scena introduttiva e una conclusiva animata (le uniche del gioco) ed attraverso un sistema di relazioni tra i vari protagonisti sviluppano delle mosse finali combinate, essendo il titolo strutturato (a parte l’inizio della campagna in single-player) principalmente per scontri 2 vs. 2.

In singolo i primi capitoli sono fin troppo semplici, mentre quelli successivi diventano più difficoltosi solo per la mancanza di contromosse utili a liberarsi dalle combo di uno dei nemici presenti a schermo, soprattutto mentre prendiamo di mira il suo compagno. A parte questo difetto, l’IA dei nemici non è tra le più dotate e una volta trovato il giusto modo di procedere sarà facile mettere fine allo scontro e anche centrare i bonus opzionali che permettono di ottenere una migliore valutazione, che fa ottenere più monete di gioco (utili per sbloccare armi e costumi, presenti in buona quantità) e più punti legame tra i personaggi coinvolti nelle sezioni di trama.

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Gli scenari di gioco e le arene di combattimento (sia in single player che in multiplayer) non sono molto dettagliate e anche se offrono una parziale distruttibilità e in qualche caso anche una verticalità a più piani, sono spoglie e povere di elementi scenici, nonché delimitate dai classici muri invisibili che limitano le possibilità di fuga e di inseguimento.

Jujutsu Kaisen: Cursed Clash offre due differenti modalità online: la co-op online, che offre la possibilità di affrontare missioni e una specie di modalità sopravvivenza insieme ad un altro giocatore e lo Scontro Online, che può essere scelto tra classificato e casuale, dove ovviamente due giocatori si affrontano facendo sfidare due coppie di personaggi in una decina di arene diverse. Le modalità online, per quanto possano divertire, soffrono degli stessi problemi descritti per la Campagna e non riescono a soddisfare appieno né i fan dei picchiaduro (soprattutto in questi mesi, dopo l’uscita di Street Fighter 6, Mortal Kombat 1 e Tekken 8) e nemmeno gli appassionati dell’opera di Gege Akutami.

A livello tecnico, il gioco ha una risoluzione in 4K e un framerate piuttosto stabile a 60 fps sia su PS5 che su Xbox Series X, ma aldilà delle animazioni e dei modelli in cel shading che sono ben realizzati come in parte gli effetti particellari dei colpi e dell’Energia Malefica, il resto del comparto grafico è poco più che sufficiente. La colonna sonora invece è di buona fattura, con temi che richiamano quelli della serie animata, i doppiatori originali inglesi e giapponesi come già detto e un discreto sound dei colpi e delle fasi di lotta.

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In conclusione, Jujutsu Kaisen: Cursed Clash è un’occasione sprecata, perché con un budget più alto e qualche accortezza in più sarebbe potuto diventare un gioco imperdibile per gli appassionati del genere e per i fan dell’opera originale da cui è tratto, visto che la serie animata e il manga godono di un incredibile successo sia in Giappone che in occidente e nel nostro paese. Questo purtroppo è un titolo che non mi sento di consigliare, se non durante i saldi o qualche offerta sugli store digitali o nei negozi fisici.

*Versione testata: Xbox Series X, grazie ad un codice della Ultimate Edition fornito dal publisher.

Jujutsu Kaisen: Cursed Clash

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Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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