Serial Gamer Logo
Logo serial gamer
2

Devil Inside Us: Roots of Evil – Esorcizzare i demoni in tarda età non è mai semplice – Recensione

29 Gen 2024 | News, Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Steam, Videogiochi, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X

Condividi sui Social!

Sviluppato dai brasiliani Mr. Skull Studio e pubblicato da QUByte Interactive, Devil Inside Us: Roots of Evil è un survival horror uscito nel 2019 su Steam e disponibile dallo scorso 25 gennaio 2024 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch al prezzo di €14,99.

Il titolo ci mette nei panni di un esorcista autorizzato dal Vaticano, scoprite con noi tutti i dettagli nella nostra recensione approfondita.

Un esorcismo durato 35 anni

 

Devil Inside Us: Roots of Evil è un survival horror in prima persona con alcuni puzzle ambientali in cui, per la maggior parte del gioco, si vestono i panni di un attempato prete ultrasettantenne con collegate conseguenze fisiche legate all’età (per esempio non sarà possibile scattare a lungo senza prendere delle pillole di caffeina).

La trama ha inizio nel 1984 e ci mette nei panni di Aughust Heyel, un prete cattolico che è autorizzato agli esorcismi dal Vaticano e che si trova a dover indagare su una casa in cui accadono incubi e strani avvenimenti. Arrivati alla piccola abitazione (anche l’esterno, i sotterranei e il cortile sono esplorabili) ed esplorate le stanze e risolto alcuni semplici puzzle ambientali, l’ancora giovane Aughust si trova ad affrontare, armato solo della sua croce e di tanta fede, un demone.

devilinsideus 02 Serial Gamer

La storia poi prosegue circa 35 anni dopo, con il protagonista che è ora ha settantaquattro anni e vuole risolvere l’unico caso irrisolto della sua vita, proprio quello che abbiamo affrontato nel prologo.

Senza spoilerare ulteriormente, Devil Inside Us: Roots of Evil ha un’ottima sceneggiatura e parecchi documenti sparsi per l’ambientazione che arricchiscono la lore del gioco; le cutscene ed i flashback sono principalmente scene statiche disegnate a mano ed il gameplay, come detto in precedenza, è semplice e riesce a farci immedesimare in un anziano prete, che non ha nessun superpotere a parte una croce (e nelle fasi più avanzate un’arma da fuoco) e la sua fede.

Nel gioco non è presente un tutorial e diciamo che è il primo livello, quello ambientato nel 1984, a farci imparare a forza le semplici dinamiche di gameplay del gioco: durante l’esplorazione si hanno a disposizione una torcia elettrica, alcune pillole di caffeina per permetterci di scattare, dei medikit ed una croce.

devilinsideus 03 Serial Gamer

Esplorando in prima persona gli ambienti interni ed esterni della casa dovremo cercare documenti ed esorcizzare demoni ed oggetti maledetti per proseguire o per recuperare oggetti utili ad arrivare in zone inizialmente bloccate. Per esorcizzare basterà utilizzare la croce e puntarla, premendo il grilletto destro del controller come se fosse un’arma; la croce però si scarica e andrà ricaricata cercando ed ottenendo dei rosari, allo stesso modo in cui non saranno disponibili moltissimi colpi per l’arma da fuoco che si sbloccherà nella seconda metà dell’avventura. Il gameplay si completa con alcune trappole che saranno evitabili dal nostro vecchio esorcista e come detto prima da alcuni semplici puzzle ambientali.

Devil Inside Us: Roots of Evil funziona meglio a livello narrativo e nelle fasi esplorative rispetto a quelle più d’azione, ma tutto sommato si lascia giocare piacevolmente per le poche ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda.

devilinsideus 04 Serial Gamer

A livello grafico, il gioco si presenta bene (chiaramente rapportato al budget e alle dimensioni del team di sviluppo, che conta solo due sviluppatori) anche se in alcuni punti l’ambiente risulta troppo scuro e non si capisce bene se è possibile proseguire in quella direzione o se è solo ombra (solo in un paio di occasioni, ma era giusto segnalarlo). Le ambientazioni sono ben strutturate e il mix tra mondo reale e luoghi demoniaci immaginari è davvero sorprendente, il doppiaggio (in inglese o in portoghese) è ottimo così come la colonna sonora che enfatizza i momenti spaventosi e la costante minaccia demoniaca, unica nota negativa del comparto sonoro sono i passi del nostro protagonista che non si differenziano sempre in maniera corretta sulle diverse superfici su cui ci si muove.

In conclusione, Devil Inside Us: Roots of Evil è davvero un ottimo indie horror che nonostante abbia una durata piuttosto esigua (due ore, due ore e mezza per completare la run, quattro o cinque ore per trovare tutti i documenti e i collezionabili) mi sento di consigliare agli amanti del genere sia perché in fondo il prezzo è onesto per l’esperienza, sia perché è diverso dalle altre produzioni, permettendo di interpretare un anziano prete, con tutti i limiti di gameplay del caso e che riesce a spaventare con jumpscare in diverse occasioni in maniera molto maggiore di titoli ben più blasonati. Da segnalare la mancanza di sottotitoli in italiano, ma l’inglese utilizzato dagli sviluppatori mi è parso piuttosto semplice e molto basilare, quindi non me la sento di penalizzare il gioco per la mancata localizzazione.

*Versione testata: Xbox Series X|S, grazie ad un codice fornito dal publisher.

Devil Inside Us: Roots of Evil

devilinsidecover Serial Gamer

Condividi sui Social!

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

 Seguici su:

Il feed di Twitter non è disponibile al momento.
[youtube-feed height=120]