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The Invincible – Hai paura della Necrosfera? – Recensione

16 Nov 2023 | News, PC, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox Series S, Xbox Series X

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Disponibile dal 6 novembre per PC, PlayStation 5 ed Xbox Series X|S, The Invincible, ultima fatica dei ragazzi di Starward Industries e 11 Bit Studios, va a infilarsi in quell’enorme calderone dei cosiddetti “walking simulator”, ma mantenendo una forte personalità grazie alle ambientazioni ben riuscite, l’estetica retrofuturistica e una buona scrittura.

Riuscirà a emergere dalla massa? Andiamo a scoprirlo.

Benvenuti su Regis III

 Piccolo preambolo: The Invincible è basato su un romanzo di fantascienza del 1964 dal medesimo nome, pubblicato dallo scrittore polacco Stanislaw Lem e dal titolo originale di Niezwyciężony. Tuttavia i due racconti, pur condividendo la stessa ambientazioni e lo stesso “cosmo” prendono due strade diverse, in quanto il nostro gioco risulta essere un prequel non ufficiale del romanzo.

La nostra protagonista, Yasna, è una biologa che, dopo un incidente non meglio identificato, si ritrova da sola, sulla superficie di Regis III; dopo essersi rimessa in carreggiata si mette in marcia, in cerca dei suoi compagni dispersi e di un modo per ritornare a bordo della nave madre.

Durante il viaggio di Yasna ci ritroveremo a esplorare il pianeta e man mano a svelarne i suoi segreti, sempre in contatto radio con uno dei membri dell’equipaggio, Novik, che per cause di forza maggiore è rimasto a bordo della nave madre.

La storia del gioco risulta fresca ma nostalgica allo stesso tempo, poiché pur riproponendo alcune dinamiche del romanzo originale, va a cambiare completamente il punto di vista sulla vicenda, in quanto Yasna fa parte di una piccola spedizione scientifica di una fazione opposta a quella dell’equipaggio della Invincible, protagonista originale della vicenda.

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Da quando Yasna ristabilisce un contatto con Novik la storia prende due binari paralleli: da un lato il viaggio della scienziata, alla ricerca dei compagni sperduti e i un modo per andarsene dal desolato pianeta, dall’altro invece abbiamo le frequenti conversazioni a scelta multipla tra Yasna e Novik, che avranno come tema molti argomenti cari ai fan della fantascienza vecchio stile: rapporto uomo-macchina, il nostro posto ed effetto nell’universo, evoluzione ecc… 

All’atto pratico l’avventura risulta essere molto rigida: in favore di una narrazione accattivante e coinvolgente, complice anche l’ottimo materiale di partenza, abbiamo un gameplay chiuso e poco stimolante, che ci vedrà in primis camminare molto, spesso trovando qualche oggetto necessario a proseguire il nostro viaggio oppure qualche sporadica interazione coi suddetti oggetti.

Yasna si muove lentamente e lo scatto dura poco, rendendo i passaggi un poco tediosi, inoltre la presenza di passaggi “fissi” non aiuta a rendere l’esperienza più sciolta. All’atto pratico: in molti momenti ci verrà richiesto di interagire con gradini di roccia o simili per proseguire, se l’interazione non è presente Yasna non potrà proseguire il suo viaggio, costringendoci a cercare il punto esatto per proseguire anche se poco vicino c’è un passaggio assolutamente identico.

I momenti morti invece, tipici del genere, sono quasi assenti in quanto Novik e Yasna dialogheranno molto, evitando silenzi desolanti. Per quanto riguarda le scelte narrative, non state ad arrovellarvi la mente su quali fare, in quanto cambieranno solo l’interpretazione che voi, attraverso Yasna, darete della vicenda. Le scelte che cambiano il finale sono più di carattere pratico e spesso facilmente intuibili, oltre che legate a un gran numero di achievement facilmente mancabili.

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Il pezzo forte dell’esperienza però è Regis III stesso: il pianeta è stato ricreato con un ottimo livello di dettaglio, ricreando fedelmente le atmosfere descritte nel romanzo di Lem. Spesso vagando per le lande desolate percepirete la vastità del pianeta, fatto di rocce, terra rossa e inquietanti cespugli dall’aspetto (e non solo) metallico. Personalmente farei un plauso all’atmosfera creata: per tutta la durata del gioco, circa 6 ore, sono sempre rimasto sul chi va là, con la tensione sempre palpabile e con le stesse due domande che mi martellavano la testa: “Il pianeta è veramente deserto?” “Cosa diavolo sono quelle piante metalliche?”; domande di cui i lettori del romanzo sapranno sicuramente la risposta ma che andranno a tenere sulle spine i novizi del genere.

Hanno telefonato gli anni 60…

 

Altro punto forte che mi sento di segnalare è la direzione artistica: l’estetica anni 60’ è ricreata in maniera certosina e risulta essere un pezzo forte del pacchetto. Ogni oggetto è realizzato minuziosamente e manipolarlo per farlo funzionare è piuttosto soddisfacente, dando anche una certa sensazione di fisicità alla nostra Yasna; tuttavia, non tutto è oro quel che luccica: la vibrazione del controller, nel mio caso su PS5, era spesso casuale e rompeva quell’impressione che il gioco sa darti in molti frangenti, inoltre avrei preferito sicuramente un’implementazione migliore del feedback aptico del controller, proprio in favore dell’immersione. La colonna sonora è piuttosto d’atmosfera e l’interpretazione vocale dei (pochi) personaggi è di ottima fattura.

 

Navicella in partenza allo spazio porto numero…

 

The Invincible è un gioco onesto, non nasconde mai né la sua natura né tantomeno a chi è rivolto: gli appassionati di fantascienza “hard”, ovvero quella tipicamente anni 50 o 60. Il gioco sia per atmosfera, che per tematiche trattate è una lettera d’amore, in primis al creatore del materiale originale e poi al genere stesso. I fan del romanzo troveranno pane per i loro denti, con le numerose citazioni al romanzo sparse per tutto il gioco, mentre i novizi del genere troveranno una storia coinvolgente e ben scritta, capace di trascinarci dall’inizio alla fine per un pianeta desolato ma dal grande fascino. Peccato per la mancata implementazione del DualSense e per il gameplay davvero rigido, anche per il genere di riferimento. Segnalo inoltre che il gioco NON è tradotto in italiano.

Piccola chicca: nel menù principale c’è una sezione denominata “Fumetto” che fungerà come una sorta di riassunto dell’avventura di Yasna su Regis III attraverso delle tavole, appunto a fumetti; Davvero niente male!

theinvincible 03 Serial Gamer

*Versione testata: PS5, grazie ad un codice fornito dal publisher

 

The Invincible

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Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

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