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Hellboy: Web of Wyrd – All’inferno e ritorno – Recensione

8 Nov 2023 | PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox Series S, Xbox Series X

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Disponibile dallo scorso 18 ottobre per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One ed Xbox Series X|S, Hellboy: Web of Wyrd è il nuovo videogioco dedicato al celebre personaggio a fumetti creato da Mike Mignola, sviluppato da Upstream Arcade e pubblicato da Good Shepherd Entertainment.

Due parole su Hellboy

Prima di iniziare a parlare del gioco è doveroso ricordare che il mitico Hellboy, per gli amici “Red”, non ha mai avuto un grande fortuna fuori dalle pagine del fumetto scritto e illustrato da Mike Mignola, salvo una parentesi felice con la saga di film diretti da Guillermo del Toro; per quanto riguarda il nostro ambito videoludico ricordiamo due esperimenti che giudicare brutti sarebbe un mero eufemismo.

Questo gioco risulta quindi essere una sorta di “nuova speranza” per i fan di Red e delle sue avventure, ma riuscirà a tenere botta alle aspettative?

Inferno coast to coast

 

La trama, pur essendo una storia originale, non possiede in realtà nessun elemento originale (scusate il gioco di parole ma era doveroso) anzi risulta essere un mero collante per giustificare il vagabondare di Red in questa sorta di luogo infernale.

Hellboy e la sua squadra, caratterizzata così bene da farci dimenticare nomi e ruoli dei componenti ad appena mezz’ora da inizio gioco, è chiamata a investigare su una dimensione parallela chiamata Wyrd, che come viene spiegato, sta creando diverse anomalie in tutto il mondo, compresa la nostra cara Italia.

Dopo una serie di scazzottate a base di demoni, Red viene nominato “protagonista” da Scheherazade, entità costretta a raccontare storie per conto delle Norne, le dee che tessono la tela della vita nella mitologia nordica.

Starà al nostro diavolaccio scoprire cosa sta succedendo in zona, tra una villa misteriosa, entità demoniache risvegliate e tanto altro. Lo stesso Red, personaggio che trasuda carisma nei fumetti e nei film, qui risulta essere sprecato: nonostante la buona interpretazione di Lance Reddick, non riesce mai veramente a dire la sua, salvo un paio di battute di spirito.

Buona la direzione artistica: il team è riuscito a rendere convincente e accattivante lo stile grafico che sembra essere un vero e proprio fumetto di Mignola animato, una gioia per gli occhi, se non fosse per una fortissima ripetitività dei modelli, soprattutto nelle zone di gioco nel Wyrd. L’ambiente che invece tiene più botta risulta essere la “Villa Mariposa”, antica abitazione in stile anni 30, che funge anche da hub centrale.

HB Stills 1 Serial Gamer

Mazzate mal coordinate

Dopo aver snocciolato la (poca) storia si parla della ciccia vera e propria, il sistema “roguelike” de gioco, giustificato narrativamente dal vincolo imposto al protagonista dalla narratrice. Red si muove, con visuale in terza persona, all’interno di stanze generate randomicamente e diversificate (almeno nell’aspetto) dai vari biomi, che passano da villaggi rurali a stazioni del treno dismesse fino a città sottomarine. La pecca sta nel riciclo selvaggio degli asset che rendono tutte le stanze simili tra di loro e l’assenza della mappa renderà l’esplorazione del Wyrd piuttosto frustrante. Le stanze saranno piene di nemici, alcuni piccolini e altri grandi che saranno i veri avversari di Red, in un sistema che ricorda vagamente For Honor.

Il nostro diavolo (così come i suoi nemici) presenta una barra della vita e una della tenacia, una sorta di vita temporanea ricaricabile grazie a dei bonus rilasciati dai nemici; Sulla carta il gameplay dovrebbe rendere i vari scontri degli emozionanti 1v1 ricchi di sberle, schivate e contrattacchi; all’attacco pratico, a causa delle animazioni molto legnose, ogni scontro risulta essere un button smashing del tasto d’attacco, in quanto le schivate spesso vengono eseguite in ritardo mentre l’animazione della parata è lenta, rigida e mal gestita rendendo i parry dei veri supplizi da realizzare. Ci vengono anche offerti alcuni oggetti per “semplificare” il gioco, ad esempio 3 diverse bocche da fuoco che risultano essere in realtà inutili, in quanto la ricarica è molto lenta e i danni/stordimento che infliggono sono irrisori, oppure degli amuleti, anche questi di scarso impatto sul gameplay.

L’Ia dei nostri nemici è basilare, spesso se ne stanno a vagare nella stanza e attaccano uno per volta, con animazioni piuttosto prevedibili (ma spesso difficili da bloccare o schivare a causa della legnosità sopra citata), mentre la difficoltà, già tarata sul basso, può essere ulteriormente abbassata da alcune impostazioni. L’idea del team voleva essere quella di rendere il gioco accessibile, ma di fatto hanno annullato la difficoltà di gioco in senso stretto. Il vero nemico non sono i demoni, ma bensì il gameplay stesso, troppo grezzo e legnoso.

La stessa meccanica roguelike è sottovalutata dal gioco stesso: sì, ci sono alcuni power un che possono essere raccolti o sbloccati, così come le classiche statistiche permanenti, ma sono una sorta di contentino in quanto non differenziano il modo di giocare. C’è da dire che si verificheranno alcune situazioni in cui Red, per un contrattacco riuscito o un colpo dopo uno stordimento di un nemico, metterà a segno un colpo spettacolare; peccato siano momenti sporadici e poco galvanizzanti all’atto pratico.

 

HB Stills 02 Serial Gamer

In conclusione

Questa nuova incarnazione di Hellboy trasmette l’amore del team di sviluppo per il materiale originale, ma lo fa in modo grezzo e spesso semplicistico; nonostante lo stile grafico azzeccato e piacevole e una buona interpretazione per Red, le numerose deficienze del gameplay, la storia poco incisiva e fumosa e l’assenza di un senso di sfida affossano questa piccola produzione, che avrebbe potuto dare un po’ di luce a un personaggio che si merita molto di più, così come i suoi fan.

Per parafrasare il titolo di una famosa run di Young Avengers: Stile>Sostanza

*Versione testata: PS5, grazie ad un codice fornito dal publisher

 

Hellboy: Web of Wyrd

hellboy Serial Gamer

  • Trama/Ambientazione 70% 70%
  • Grafica 60% 60%
  • Gameplay 65% 65%
  • Sonoro 65% 65%
  • Longevità 60% 60%
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Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

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