The Elder Scrolls Online: Necrom – La Rivelazione degli Arcani – Recensione

Ogni giorno gli eroi di The Elder Scrolls Online si svegliano vigili, pronti per combattere a difesa di un mondo bellissimo al centro di una storia turbinante.

Sanno che sono previsti grandi cambiamenti in arrivo su Tamriel, battaglie epocali e spostamenti di forze in grado di cambiare il destino di tutti.

Ecco, oggi quegli stravolgimenti, così a lungo covati in segreto dai potenti signori di questo universo, sono arrivati.

La ruota degli eventi di ESO sembra essere montata su un carretto lanciato a bomba giù da una ripida montagna. Mai ferma. Mai quieta.

Noi vestige ovviamente siamo a bordo di quel carretto, diretti verso la nuova espansione annuale del nostro amato MMORPG.

iLa ruota degli eventi di ESO sembra essere montata su un carretto lanciato a bomba giù da una ripida montagna. Mai ferma. Mai quieta.

Noi vestige ovviamente siamo a bordo di quel carretto, diretti verso la nuova espansione annuale del nostro amato MMORPG.

Reso disponibile infatti su pc lo scorso 5 giugno e su console il 20 dello stesso mese, è arrivato il nuovo atteso contenuto di gioco in ESO, foriero di tante novità, implementazioni e interessanti possibilità.

Il suo nome è Necrom, e presenta un setting storico costruito con sapienza attraverso gli ultimi DLC sfornati dagli sviluppatori di Zenimax e Bethesda.

Sulla scacchiera di Nirn, infatti, gia da tempo i principi daedrici avevano iniziato a muovere in maniera preoccupante i loro pezzi, con il daedra della conoscenza e dei segreti, Hermaeus Mora, che sembrava fare la parte del leone. I suoi seguaci si mobilitavano pericolosamente ed era poco chiaro cosa stesse succedendo tra le fila del semidio.

Ora che con l’arrivo della nuova espansione la situazione si chiarifica, è evidente come questa sia molto più problematica di quello che poteva sembrare.

In Necrom, infatti, si svolge una vera e propria guerra tra daedra, che va a violare l’antico patto per il quale questi non possono sconfinare nei rispettivi regni dell’oblivion. Da una “collaboratrice” di Mora, che ci mette in diretto contatto col principe, veniamo a sapere di un attacco ad Apocrypha, il piano dimensionale del semidio della conoscenza, e scopriamo con una certa preoccupazione che il suo signore, sedicente lord dell’onniscienza, non ha idea di chi l’abbia causato né tantomeno le sue motivazioni.

Le nostre indagini sono dunque destinate a continuare, mettendoci nella inaspettata posizione di difensori di Mora e del suo regno al fine di non farlo collassare insieme alla realtà tutta.

Quali sono i principi daedrici che stanno minacciando l’esistenza stessa del cosmo? Quale obiettivo stanno inseguendo? E soprattutto come potremo fermar una guerra tra dei che rischia di portare tutto l’universo in un baratro di caos e conflitti?

ESO Necrom ci scarica in faccia tutta questa serie di interrogativi, e ci invia a cercarli attraverso la nuova main quest, più o meno tradizionalmente divisa in otto capitoli, la quale si pone come la perfetta occasione per esplorare le nuove aree di gioco.

Similmente a quanto visto con l’apprezzato Greymoor, la nuova espansione offre due nuove macro zone da esplorare: la prima, su Tamriel, è la penisola Telvanni, mentre la seconda, direttamente situata nel piano dell’oblivion governato da Mora, e l’Apocrypha.

La penisola Telvanni presenta tutte le caratteristiche tipiche della morfologia di Vvardenfell, che abbiamo già avuto modo di conoscere sia nel gioco base viaggiando per Stonefall, sia in maniera più approfondita con l’espansione annuale Morrowind. Le montagne sono costellate dalle foreste fungine, e tra queste trovano dimora le casate dunmer, capeggiate qui dai Telvanni che danno appunto nome all’intera penisola.

L’ulteriore area è poi, come anticipato, l’Apocrypha, la terra governata da Hermaeus Mora al di fuori del mondo. L’estetica qui richiama forti elementi Lovecraftiani legati alla conoscenza e alla follia, con vere e proprie foreste di occhi e tentacoli che vengono interrotte solo da vaste pianure e pozze di nero catrame, sovrastate da un cielo verde mefitico. Non si tratta di un’area del tutto inedita, in quanto anche nel leggendario TES V: Skyrim avevamo avuto modo di mettere il nostro naso di Dovahkiin nel regno di Mora, ma a quell’epoca era stata una passeggiata limitata a qualche biblioteca, mentre qui abbiamo modo di calcare la terra di questo piano dell’Oblivion in maniera più decisa.

Sia Apocrypha che la penisola Telvanni avranno, come ormai consuetudine, una miriade di nuove attività da proporre, dalle delve ai boss mondiali, passando poi per i public dungeon, i luoghi di interesse e la famigerata Trial per dodici giocatori, Sanity’s Edge, che sfida qui i vestige a unirsi per avventurarsi nella mente di una recluta della gilda dei maghi tormentata da una follia che minaccia di riversarsi fuori dall’immaginario e infettare tutta Tamriel, destinandola ad una fine peggiore della morte stessa.

L’ulteriore e succosissima novità presentata con Necrom è l’introduzione della nuova classe di gioco, l’arcanista.

Questo nuovo pg è quello che dà la vera ventata di freschezza all’intera espansione, e come era precedentemente successo con Morrowind (che aveva introdotto il Warden) e Elsweyr (che aveva invece regalato ai player il Negromante), l’implementazione promette di essere ricordata e tenuta in considerazione per i prossimi anni a venire.

L’arcanista è una classe ibrida, che attraverso le sue tre diverse skill line e i relativi potenziamenti passivi, può essere ottimamente impiegata sia per interpretare il ruolo di damage dealer, che di tank, che di Healer.

Il gameplay che propone è davvero fluido e divertente in ogni suo aspetto, efficiente in tutte le attività e ben bilanciato tra utilità, danno e resistenze. Queste sue caratteristiche determinano certamente una possibilità ulteriore di lettura dei dungeon e delle trial, con il vantaggio per i giocatori di poter esplorare un modo di giocare del tutto nuovo e divertente.

L’arcanista in ultima analisi è un elemento completamente promosso, e una bella prova di forza sia del team di bilanciamento di Zenimax che di quello di design, che è stato in grado di presentare una nuova classe fresca e accattivante, ideata e disegnata intorno a tutti i topic e le peculiarità legate a Hermaeus Mora.

Occhi, tentacoli e rune oscure non saranno più solo delle minacce per i vestige, ma anche delle poderose armi che potranno utilizzare nella loro lotta al male calandosi nei panni del potente Arcanista.

A chiudere poi la ricca proposta di gioco portata da Necrom, che vedrà continuare la sua narrazione ancora per tutto il 2023 attraverso l’implementazione dei prossimi dlc, tutti inseriti nella cornice dell’avventura annuale chiamata Shadow Over Morrowind, ci sono poi tutta la lunga serie di aggiornamenti al sandbox, a partire dall’introduzione dei nuovi equipaggiamenti.

Le nuove armi e armature, parte di set da cinque pezzi craftabili nelle varie station sparse per Tamriel o droppabili da determinati nemici, propongono ancora volta la possibilità di migliorare statistiche, abilità e efficienza dei nostri personaggi, in un balletto di ammodernamento e metagame che i giocatori degli MMO di tutto il mondo conoscono ormai a menadito. Le migliori armature sembrano ad oggi ottenibili, come in realtà pronosticabile, attraverso la trial Sanity’s Edge, attività endgame per eccellenza. In una community fervente e attiva come quella di ESO, in ogni caso, conviene tenere le orecchie ben drizzate per vedere cosa combineranno i player in termini di building anche con i set più facili da ottenere. Il viaggio insomma è solo ad un’altra svolta con l’arrivo di Necrom, e certamente ben lungi dalla sua fine.

In conclusione, anche quest’anno, e forse addirittura in maniera più brillante di quelli passati, The Elder Scrolls Online riesce ad aggiornare la sua proposta di gioco in maniera assolutamente adeguata e di qualità.

ESO Necrom è un’espansione grande, ben strutturata e organica, perfettamente in grado di ampliare per tutti i giocatori le possibilità di divertirsi con uno degli MMORPG che ancora oggi si conferma come una delle produzioni migliori all’interno del suo genere, forte della capacità di rinnovarsi e regalare sempre qualcosa di nuovo.

Anche questa volta siamo di certo davanti ad un nodo cruciale della storia di ESO, ma anche questa volta non potremo certo adagiarci sugli allori pensando che la nostra avventura sia finita.

La nostra storia è ancora in via di scrittura, e su The Elder Scrolls Online vale la pena scoprire ogni giorno cosa ci riserva il destino.

Versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher