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Wolcen: Lords of Mayhem – L’Oscurità arriva su console – Recensione

2 Apr 2023 | PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox One, Xbox One X, Xbox Series S, Xbox Series X

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In un mondo sommerso dall’oscurità non ci si può fidare neanche di chi porta la luce.

Dove i demoni strisciano non visti appena fuori dal cono delle fiaccole, come si può pensare che queste bastino per non essere presi e trascinati nell’ombra?

In un mondo sommerso dall’oscurità, ogni caduta è solo una questione di tempo.

Il titolo di cui ci troviamo a trattare oggi e Wolcen: Lords of Mayhem. Un’opera che indossa fieramente la brunita veste del dark fantasy e tenta di veicolare atmosfere pesanti e oscure armandole di un corredo di gameplay action gdr isometrico: una sfida che affonda le radici nel passato di un genere glorioso ma che vuole presentarsi ancora oggi come attuale.

Chi siamo dunque noi compagine di Serial Gamer per non cogliere il guanto e scoprire se l’assalto di Wolcen al panorama videoludico sia davvero l’oscura onda inarrestabile che vuole suggerire?

Suggerimenti per principianti di Wolcen Lords of Mayhem Serial Gamer

Innanzitutto, c’è da dire che l’arrivo di Wolcen non è una cosa di ieri: il titolo infatti, sviluppato dall’omonimo Wolcen Studio, è stato reso disponibile su PC tramite steam e Epic Games Store il 13 febbraio del 2020, dopo un periodo in accesso anticipato e ora l’opera è stata resa disponibile anche su Playstation 4/5 e Xbox Series X/S per la gioria di tutti i console player che avevano sentito parlare dell’ambizioso titolo che aveva sfidato i mostri sacri del suo genere.

Avviando l’applicazione su Playstation ci si ritrova immediatamente sul menù principale, che permette di creare un nostro personaggio, distinguendo tra online e offline character: tra le due opzioni non c’è differenza in fatto di contenuti, in quanto in entrambi i casi il giocatore si troverà ad affrontare campagna ed endgame, ma nel caso si scelga l’offline, il personaggio che creeremo non sarà utilizzabile per le sessioni multiplayer, e viceversa: idealmente sembra dunque meglio creare un pg online, in modo tale da avere una possibilità in più di gioco rispetto a quello offline. Le modalità offline e online non sono comunicanti, e creare un personaggio all’interno di una delle due lo vincola a questa in maniera stringente.

Una volta che avremo creato il nostro pg e ci saremo fatti strada attraverso la sua caratterizzazione estetica e la scelta di una classe iniziale tra guerriero mago o ladro, inizierà la campagna che, dividendosi in 3 atti (più uno di endgame)  ci immergerà nella narrazione portata da Wolcen. Quello del titolo è un mondo oscuro, dove la principale forza politica sembra essere una Repubblica che governa la grande maggioranza dei territori fatta esclusioni di alcune città stato. Al vertice di questa repubblica c’è il Senato, e appena sotto di questo, il suo possente esercito, sempre impegnato in manovre espansive. Il nostro protagonista è un soldato d’elite di questo esercito, prestante servizio nello specifico in una divisione di purificatori, ovvero un gruppo addestrato all’eliminazioni di maghi, demoni e in senso lato di ogni forma di magia sulla terra, evidentemente malvista dalla repubblica. Quando iniziamo a vestire i suoi panni troviamo il nostro pg impegnato insieme ai suoi confratelli purificatori nell’assalto alla roccaforte di un gruppo di maghi noti come Brotherhood of Dawn. Durante l’attacco però sia gli assaltatori della repubblica che gli assediati della confraternita dell’alba saranno a loro volta attaccati da dei demoni fuoriusciti da misteriosi varchi, e cercando di risalire all’entità responsabile di questa invasione di mostri, il nostro eroe si troverà faccia a faccia con un potente spettro. Sul punto di venire sconfitto da questi, l’eroe si vedrà investito di un potere che non sapeva di avere, tramutandosi a sua volta in un potente essere capace di usare la magia per ricacciare lo spettro da dove era venuto.

Questo però non è certo un lieto fine per uno che fa parte di una divisione di cacciatori di creature magiche.

Separato dai suoi compagni e ritrovatosi alle porte della città stato di di Stormfall, il nostro protagonista dovrà risolvere un bel po’ di grattacapi che il destino gli ha fatto crollare addosso; da dove deriva il potere che ha saputo brandire nel momento del bisogno? Perché i demoni hanno attaccato anche la confraternita dell’alba se questa è composta da maghi? Che cos’è l’Order of the Sleeper, cui lo spettro ha annunciato di fare parte?

Il mondo sembra un posto molto più oscuro e complicato di quello che era solito conoscere il nostro cacciatore di maghi, che ha sempre ragionato come se tutto fosse o bianco o nero. La sua avventura lo porterà dunque a scoprire che non è tutto così semplice, e che di fianco alle distinzioni elementari che ha sempre fatto esistono anche scale di grigio che un uomo deve sapere interpretare. E un nero ancora più profondo di quello che conosceva.

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La narrazione di Wolcen: Lords of Mayhem, offre una visione duplice: da una parte infatti il world building risulta interessante, approfondito quanto basta e magnificamente darkeggiante, con elementi tipici del genere di appartenenza e respiri che possono ricordare titoli come Warhammer e Path of Exile. Dall’altro lato invece, per quanto riguarda la messa in scena della vera e propria storia all’interno della cornice di questo buon universo narrativo, la situazione non è del tutto rosea. Le linee di dialogo infatti presentano dei momenti in cui si fanno trovare all’altezza della produzione, e altri in cui la poca cura e le battute superficiali danno l’impressione di metterci davanti ad un film action di serie c, tronfio nel suo machismo e nell’ostentazione di frasi a effetto che risultano a volte imbarazzanti.

Questo è un peccato perché sia l’universo narrativo, che anche lo stesso canovaccio della storia che affronteremo è di buon livello, ma appunto il percepito nel complesso è quello di aver davanti qualcosa di grande che si perde in piccolezze.

Wolcen Lords of Mayhem Minion Builds Guide Serial Gamer

Il gameplay di Wolcen: Lords of Mayhem è quello di un classicissimo diablo-like.

La proposta porta a schermo un action rpg isometrico con una fortissima componente looter, in cui il nostro personaggio potrà essere buildato riempiendo i numerosi slot di armatura con equipaggiamento adeguato e maneggiando armi di diverse tipologie, tra spade, archi, martelli da guerra, asce, pistole e staffe da stregone. Procedendo attraverso l’avventura avremo modo di scoprire e sbloccare anche numerose abilità attive, che venendo equipaggiate sulla classica barra a fondo schermo ci permetteranno di sperticarci in azioni pirotecniche per falcidiare i nostri nemici. Determinate abilità richiederanno determinati tipi di arma equipaggiate, aumentando così di livello man mano che si guadagna esperienza e dando in questo modo la possibilità di percepire una reale divisione in classi.

Lo stesso nostro personaggio poi ovviamente, man mano che sconfiggerà i suoi nemici e porterà a termine le missioni proposte, verrà premiato con degli xp che gli permetteranno di salire di livello. Fermo restando che il sistema di classi all’interno di Wolcen è fortemente libero e dipende esclusivamente dal tipo di arma che si equipaggia, aumentando di livello saremo liberi di spendere i punti caratteristica che sbloccheremo (circa una decina per lv) su ognuna delle stats disponibili, da quelle più affini ad un gameplay da tank a quelle più opportune ad un dps, passando per tutte le sue sfumature.

Starà dunque davvero solo a noi decidere cosa diventare su Wolcen.

Salendo di livello acquisteremo anche una diversa tipologia di punti, che potremo utilizzare su una peculiare interfaccia di perk dal menù del personaggio. Ogni punto sblocca appunto un perk per il nostro personaggio tra centinaia di quelli che potremo scegliere liberamente, e potenzierà notevolmente il nostro pg attraverso bonus percentuali a statistiche e addirittura importanti abilità passive.

Si tratta qui di un profondo albero delle abilità simile a quello presente in titoli come Path of Exile, che presenta una caratteristica davvero peculiare legata principalmente alla sua forma. L’intero pannello su cui si stendono i perk, collegati tra di loro attraverso i classici rami, è infatti tripartito in tre quadranti che possono ruotare, in modo tale da modificare la struttura dei rami e permettere ai giocatori di creare un percorso di abilità sbloccabili davvbero personale.

Così facendo si delineano delle vere e proprie sottoclassi, numerose, diversificate tra loro e tutte da scoprire.

Se il male assume mille forme, in fondo, perché non possiamo farlo anche noi?

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Man mano che approfondiremo la caratterizzazione del nostro personaggio, evolvendolo come più ci piace, proseguiremo fisiologicamente nella campagna di Wolcen. Questa era delineata inizialmente in 3 atti alla sua uscita nel 2020, ma con l’artrivo del titolo su console è stato reso disponibile per tutte le piattaforme anche il quarto atto, quello finale. Se i primi tre atti presentano una struttura lineare e standard, il terzo arricchisce la proposta di gameplay dando un senso tutto nuovo all’opera. Ci troveremo infatti, una volta fronteggiato il male, ad essere i difensori della città di Stormfall, con sulle spalle la responsabilità della sua sopravvivenza e del suo benessere. In questa nuova modalità di gioco infatti dovremo da una parte fronteggiare spedizioni e dungeon così da potenziare ulteriormente il nostro pg, ma saremo anche chiamati a amministrare la città costruendo nuovi edifici e sbloccando potenziamenti in quella che sarà una vera e propria svolta gestionale del titolo. Le nostre esplorazioni e le nostre missioni ci ricompenseranno quindi con monete e materiali utili per espandere le strutture cittadine, e a loro volta queste, con i bonus che porteranno, renderanno più efficienti le nostre discese nei dungeons.

Questa modalità è in ultima analisi quella che da nuovo respiro al titolo, approfondendo il suo già solido gameplay e donando a tutto il comparto una longevità pressoché infinita e una rigiocabilità di ottimo livello.

Ottima proposta anche per sessioni di gioco veloci, questo tipo di Endgame regalerà soddisfazioni a chiunque abbia voglia di investire anche una modesta quantità di tempo per un titolo che si mostra davvero capaci di essere profondo e contemporaneamente “pret a porter”.

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Quello su cui però Wolcen si mostra insufficiente è il comparto tecnico.

Su Playstation 5 infatti, il titolo presenta una grande serie di imperfezioni che rischiano davvero di inficiare la valutazione generale dell’opera. Un alto numero di crash dell’applicazione mina come prima cosa la stabilità dell’esperienza, e anche senza la paura di vedersi chiudere il gioco in faccia, questo mostra il fianco con una grande presenza di bug grafici soprattutto durante le sequenze animate, dei brevi freeze praticamente ogni volta che si raccoglie un oggetto e addirittura black screen durante alcune cutscene, che impediscono di fatto di capire cosa stia succedendo. A questo si aggiunge in ogni caso una qualità delle animazioni carente e ulteriori bug grafici, fin troppo comuni, che rendono invisibili proiettili nemici e abilità durante il gameplay.

Ai limiti della disfatta, quello del comparto tecnico, almeno su Playstation 5, è il lato peggiore di un titolo che, nel massimo della sua forma avrebbe potuto regalare un’esperienza ancora migliore. Certo la qualità dell’opera rimane ottima, ma dopo tre anni dal lancio originale del gioco su pc, forse si poteva sperare qualcosa di meglio anche riguardo al porting sulle altre console.

Serial Gamer

In conclusione, Wolcen: Lords of Mayhem, si mostra ancora una volta, dopo il suo iniziale lancio su PC, come un prodotto di ottima qualità che si ritaglia il suo spazio nel genere di appartenenza con onore, anche a così poco tempo dall’uscita di un Diablo 4, che fa a quest’opera (e a tante altre) da imponente padre spirituale.

Il suo world building estremamente dark fantasy e la sua storia risultano interessanti e immersivi, anche a fronte di qualche scivolone in fase di sceneggiatura, e il suo gameplay, profondo e tutto da sviscerare, è la vera anima che è in grado di tenere incollati i giocatori allo schermo per davvero tanto tempo grazie all’accattivante endgame del titolo.

La qualità del porting purtroppo non si mostra in ultima analisi all’altezza del resto del prodotto, andando a minare un po’ la sua qualità in generale, ma tappandosi il naso e sperando nell’arrivo di prossime patch correttive in questo senso, gli appassionati del genere action rpg isometrico potranno davvero bacchettare con un titolo che ha tutte le carte in regola per rapire.

L’oscurità del mondo di Wolcen è arrivata anche su console. Saremo in grado di resistere?

 

 

 

*Versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher

Wolcen: Lords of Mayhem

File voto recensioni 24 Serial Gamer

  • Trama/Ambientazione 75% 75%
  • Grafica 50% 50%
  • Gameplay 77% 77%
  • Sonoro 65% 65%
  • Longevità/Multiplayer 80% 80%
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Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

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