La saga di Monster Hunter è senza dubbio una delle serie più importanti nel Sol Levante con Capcom che ha puntato forte negli scorsi anni su Monster Hunter World, sbarcando poi su Nintendo Switch con Monster Hunter Rise. A distanza di due anni dall’uscita sulla console ibrida Monster Hunter Rise arriva finalmente su console con alle spalle una serie di aggiornamenti e migliorie apportate nel corso del tempo riuscendo a snellire la formula classica del brand dando ai giocatori un titolo affascinante con una progressione vecchio stile.
Vediamo dunque se questo porting su piattaforme Sony e Microsoft è riuscito a dare ancora respiro ad un titolo che, vista la console d’uscita, aveva già fatto vedere grandi cose soprattutto dal lato tecnico.
Obiettivo High Rank
L’aspetto narrativo non è il focus della produzione con il gioco che punta principalmente sulle Village Quest cercando di portare avanti una vicenda abbastanza lineare con una serie di cutscene che vanno ad intervallarsi con le missioni di caccia. Questa tipologia di missioni sono pensate soprattutto per dare un’infarinatura ai giocatori su tutti i meccanismi del gioco arrivando poi alle missioni più difficili come le quest della gilda, fino ad arrivare alle più classiche High Rank che rispecchiano a pieno il vero spirito di Monster Hunter. Per quanto riguarda i contenuti offerti da queste versioni c’è da dire purtroppo non è presente l’espansione Sunbreak, questo risulta un piccolo neo dato che ce la aspettavamo al lancio di queste “nuove” versioni del gioco; il dlc invece sbarcherà su PC e console solo nel corso del 2023 mentre gli altri contenuti extra tra cui missioni aggiuntive sono già presenti all’interno del gioco.
Gameplay sempre più stratificato
Come sempre la serie di Monster Hunter si concentra soprattutto sul gameplay con la componente action che ogni volta da vita ad una serie di meccanismi sempre più complessi e impegnativi da apprendere dando ai giocatori una sfida impegnativa con l’obiettivo di carpire tutti i segreti delle varie armi. Come sempre infatti il clou della saga nipponica rimane la varietà di approcci a seconda dell’oggetto utilizzato, meccanica che va ancor più ad amplificarsi in questo Rise data una maggior possibilità di personalizzazione e la presenza degli insetti filo; quest’ultimi permettono ai giocatori di variare anche le manovre per esempio di avvicinamento ai mostri ma anche per quanto riguarda le armi dato che è possibile utilizzarli per attivare delle mosse speciali.
La possibilità di personalizzazione unita alla classica complessità dei moveset è senza dubbio un fattore determinante per dar vita ad un gameplay piacevole e ben strutturato senza contare poi la presenza di ulteriori possibilità come la possibilità di cavalcare i mostri oppure la presenza dei classici compagni.
Migliorie next gen
Parlando del comparto tecnico il gioco già su Switch aveva dato vita ad ottime prestazioni mantenendo i 30 fps decisamente stabili con una qualità grafica invidiabile; questo trend prosegue anche per i porting console con queste che ovviamente non presentano le stesse incertezze che si potevano notare sulla console ibrida adottando le solite opzioni grafiche, framerate e risoluzione per dar possibilità ai giocatori di utilizzare la configurazione preferita.
Ovviamente essendo un porting da Switch il titolo non raggiunge le vette di produzioni ad hoc per la next gen anche se, in ogni caso, riesce a difendersi bene regalando diversi ottimi scorci e piacevoli situazioni.
Un porting valido
Monster Hunter Rise sbarca su console next gen con un porting di buonissima fattura che permette ai giocatori non in possesso di Switch di assaporare l’ennesima caccia al mostro magistrale targata Capcom. Quanto di buono si era visto su sulla console ibrida viene trasportato perfettamente su PS5 e Xbox Series X|S andando a pulire e migliorare i difetti dettati dall’hardware dando una veste migliore ad uno dei migliori Monster Hunter degli ultimi tempi. Unica pecca l’assenza quasi ingiustificata dell’espansione Sunbreak che arriverà tra qualche mese.
*Versione Testata: Xbox Series X, grazie al codice fornitoci dal publisher