La ruota degli eventi, sempre inarrestabile a Tamriel, sta nuovamente chiamando gli avventurieri di tutto il mondo.
La primavera ha risvegliato le brezze sopite di Nirn, addolcendo il clima e placando i mari. Presto, qualunque sia la città portuale della nostra fazione, saremo chiamati a salpare alla volta di High Isle, per vivere l’inizio della nuova avventura stagionale su The Elder Scrolls Online, ma prima di affrontare questo atteso viaggio, abbiamo ancora le ultime questioni da risolvere.
Il mare ci sta chiamando verso nuovi lidi, ma prima di intraprendere la nuova epopea dovremo ancora fare i conti con le maree crescenti dell’ultimo DLC di ESO, Ascending Tides.
L’eco dell’arrivo di ESO High Isle, la nuova espansione annuale, si fa sempre meno lontano, ma mentre questa è prevista per l’ormai prossima estate, ora ci troviamo a fare i conti con Ascending Tide, l’ultimo dei DLC “standard” prima dell’inizio della nostra nuova e promettente storia, in arrivo il 6 luglio su PC e il 21 dello stesso mese su console.
Ascending Tide, di per contro, è stato già reso disponibile il 14 e il 29 marzo rispettivamente su PC e console, e in questo tempo gli avventurieri di Serial Gamer Italia hanno avuto modo di sviscerarne un po’ i contenuti.
Ascending Tide si pone nella classe di contenuti standard di ESO che vanno a offrire fondamentalmente due nuovi dungeon. Non ci sono introduzioni di nuove aree o side quest particolari, se non quelle legate alle due nuove segrete, ma l’offerta risulta comunque del tutto godibile, classica nella sua forma e interessante nei suoi contenuti. A legare i due dungeon, almeno tematicamente, è l’ambientazione marina, in quanto, seppure le due sfide siano posizionate in aree diverse tra di loro, il setting è comunque quello del mare, in una veste più “Spooky” in un caso e in una più classicamente fantasy nell’altro.
Il primo dei due dungeon proposti prende il nome di The Coral Aerie ed è situato nella verdeggiante Summerset, isola protagonista dell’espansione annuale di qualche anno fa. In queste Rovine accessibili dalla costa, un misterioso male sta muovendo i suoi primi passi. Il nostro Vestige sarà chiamato a scendere nelle profondità dell’umida terra per Salvare Jakarn, un membro della ciurma del Capitano Kaleen che risulta caduto nelle mani del misterioso Ascendant Order. Quali siano i fini ultimi di questa setta sono poco chiari, ma di certo la loro allenaza con le mostruosità Jaghra che vivono nelle rovine non può portare nulla di buono, né al mondo né al popolo dei Bretoni, minacciato da queste oscure forze.
The Coral Aerie è un dungeon di durata medio-lunga, che presenta un’ambientazione interessante, varia e di grande respiro. Il fatto di essere ambientato praticamente sottoterra non viene infatti percepito come un limite proprio a causa delle diversità degli ambienti, che si alternano tra maestose rovine e ampie volte di caverne coralline, che riescono anche a dare un apporto interessante in termini di luci e colori in un’area che ci si potrebbe aspettare invece scura, opprimente e poco più.
Il Dungeon sfida gruppi di 4 giocatori ad avere ragione dei 7 boss presenti (4 dei quali opzionali), e offre un coefficiente di sfida alto, specie durante le bossfight, che richiedono come al solito una coordinazione di ottimo livello tra i player e una conoscenza del nemico che viene maturata man mano che la il numero dei tentativi si alza.
The Coral Aerie risulta comunque un dungeon interessante, sia in termini di sfida che in quelli più legati ad ambientazione e design, presentando di fatto degli environments finora inediti in una segreta, sebbene noti a chiunque abbia passeggiato per le spiagge di Summerset.
Il secondo dungeon di Ascending Tides si chiama Shipwright’s Regret, è situato nella per nulla ridente Rivenspire e ha il compito non solo di concludere l’offerta del DLC, ma anche quella di imbandire la tavola per l’arrivo dell’espansione annuale di prossima uscita, come e più di The Coral Aerie.
Shipwright’s Regret ci chiama a unire le forze con Za’ji, un capitano pirata Khajit (popolo che a onor del vero vanta una rispettabilissima tradizione di pirati) per risolvere il mistero che aleggia intorno ad un porto fino a poco fa abbandonato, ma ora ottimamente popolato di oscuri spettri e spiriti maligni. Le forze sinistre che hanno avviluppato questa zona, infatti, non sembrano soddisfatte solamente della loro nuova casa, ma puntano a minacciare via mare anche la terra dei bretoni, dando inizio a quella che sarà una saga che ci accompagnerà da qui fino al prossimo anno. Quali siano gli scopi oscuri delle entità che risiedono in questo luogo è ancora un mistero, ma è proprio da questo pontile che sembra che le ombre di una guerra infinita vogliano aprire per avviluppare l’intera Tamriel.
La prima volta che ho messo piede a Shipwright’s Regret mi sono chiesto se fosse già Halloween, perché a fronte di un innegabile connessione tematica con The Coral Aerie creata grazie al topic del mare, questo dungeon gioca le sue carte in maniera diametralmente opposta al suo fratellino. Ci troviamo in un quartiere portuale calato completamente nell’oscurità, che pur essendo di fatto un luogo all’aperto risulta incredibilmente buio e opprimente, oltre che in grado di restituire sensazioni pesanti che si distinguono del tutto da quelle più ariose di un dungeon (sempre The Coral Aerie) che paradossalmente si trova a dover essere vissuto sottoterra.
Shipwright’s Regret è popolato da creature oscure e maligne, da fantasmi a scheletri, che sembrano vorticare senza pace in questo luogo, persi e furiosi. Il loro muoversi dà la percezione di creare una vera e propria marea di ombre non omogenee che lungi dall’avere un senso o un ordine, pare vada a concentrarsi ai piedi di un faro in lontananza. Indovinate un po dove siamo diretti insieme a Za’ji?
Insieme al Khajit e alla nostra squadra di Vestige siamo chiamati a farci strada attraverso l’oscurità per raggiungere il suo fulcro e affrontare la maledizione che la crea. Nell’area, perlopiù aperta e in grado di consentire un po’ di esplorazione e free roaming, sono presenti 6 boss, 3 dei quali opzionali ma in grado di fornirci utili buff per la prosecuzione della nostra epurazione di ombre e ottimi per rendere più abbordabile il coefficiente di difficoltà del dungeon.
Shipwright’s Regret risulta anche in questo caso un dungeon un po’ atipico seppur perfettamente in linea con il design di Rivenspire, la terra che lo ospita. La progressione all’interno della segreta, che inizia con tinte fortemente horror e fantasy, si acquieta verso il finale che ci mette contro un endboss tanto comune quanto pericoloso, in grado, anche una volta sconfitto, di farci suonare in testa una campanellina di pericolo in attesa di ciò che arriverà durante il mese di luglio.
In conclusione, Ascending Tide si pone come un contenuto canonico, interessante nel suo essere anticipazione del ciclo annuale di Legacy of the Bretons e comunque capace di teneerci occupati fino al momento del lancio della nuova avventura. I suoi due dungeon, così diversi tra loro, si legano comunque attraverso il suggerimento che portano al giocatore di guardare il mare, perché è oltre l’orizzonte che stanno per muoversi gli avvenimenti che scuoteranno ancora una volta Tamriel.
L’ultimo contenuto di Zenimax e Bethesda, in poche parole, ha il compito di disegnare una rotta nuova attraverso le maree crescenti, e noi giocatori di tutto il mondo quello di percorrerla fino ad arrivare alla agognata High Isle, con tutti i doni che ci porterà.
*Versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher
The Elder Scrolls Online: Ascending Tides
- Trama/Ambientazione 70%
- Grafica 75%
- Gameplay 88%
- Sonoro 75%
- Longevità/Multiplayer 65%