Chernobyl.
Uno dei più grandi disastri nucleari della storia, probabilmente il più radicato nell’immaginario collettivo.
Una tragedia che ha segnato una generazione con il trauma, e un’altra con l’insicurezza.
Oggi, con una maschera di fiction, Chernobylite torna per ammorbare una nuova generazione col terrore.
Sviluppato da The Farm 51 ed edito da All In Games e Perpetual Europe, Chernobylite aveva incuriosito stampa specializzata e giocatori già da tempo prima del suo lancio, avvenuto nel corso dell’estate su Playstation 4, Playstation 5, PC, Xbox One X e Xbox Series X/S. Dopo averci messo le mani sopra anche in redazione a Serial Gamer Italia possiamo finalmente dire la nostra circa l’interessante opera, le cui aspettative ci avevano lasciato con l’acquolina in bocca.
Iniziando una nuova partita su Chernobylite ci troveremo a vestire i panni del dottor Igor, un fisico che lavorò alla celebre centrale all’epoca del disastro e che ora, a oltre trent’anni di distanza, si trova su un treno diretto proprio in quella zona, spinto dal desiderio di trovare Tatyana, la sua compagna di allora, ad oggi dispersa.
Tatyana sparì la notte dell’incidente, e il mistero legato alla donna perseguita Igor da allora. Dopo che ogni parvenza di lucido ragionamento ha fatto spazio all’ossessione, il fisico decide dunque di tornare a Chernobyl, per scoprire finalmente il mistero che si cela nel luogo, avvolto da una pesante cortina di polveri radioattive e ricordi che Igor preferiva rimanessero nella zona contaminata.
Chernobylite, pad alla mano, parte forte sin da subito, mettendo immediatamente sotto gli occhi del giocatore un gran numero di meccaniche interessanti, e molti dei suoi punti di forza.
Il gameplay del titolo infatti unisce diverse componenti, andando a creare un amalgama non sempre scorrevole ma certamente varia e capace di circondare il giocatore con una sfera di obiettivi e feature che lo terranno certamente occupato mentre viene messo alla prova.
Appare sin da subito evidente che ad un atmosfera pesante e angosciosa Chernobylite appaia una visuale in prima persona perfetta per immergere ulteriormente il giocatore nel mondo di gioco, infido e pericoloso al punto che sarà necessario per lui avvalersi di meccaniche di first person shooting per difendersi dalle creature della zona contaminata, forti componenti di crafting di equipaggiamento di vario tipo, che daranno a tutta la nostra scampagnata per Chernobyl un taglio ancora più complesso, e tutto un apparato di missioni e dialoghi con vari NPC, che permetteranno di approfondire grandemente la narrativa senza far mai risultare dispersiva l’esperienza, grazie alla saggia scelta degli sviluppatori di dividere in aree distinte la mappa, curata in ogni suo aspetto e fedele alla realtà delle zone che rappresenta.
A questo si aggiunge per ultimo, ma non certo per importanza, la meccanica relativa alla vera e propria Chernobylite, che dà il nome al titolo. Questa sostanza misteriosa, che sembra essere in qualche maniera collegata al disastro della centrale, presenta proprietà ai limiti del paranormale, ma che un Fisico come Igor è perfettamente in gradi di analizzare e padroneggiare, andando a determinare una nuova abilità di creazione di piccoli buchi neri che riescono a piegare lo spazio e soprattutto il tempo. Utilizzando il potere di questi wormhole, il protagonista potrà indagare davvero in profondità tutto ciò che concerne il disastro della centrale, muovendosi attraverso la realtà e l a storia, fino a giungere nel passato che ha visto accadere la tragedia.
Il comparto artistico che Chernobylite mette in campo è inoltre un’altra delle ottime qualità che caratterizzano l’opera. Sin dai primi passi che Igor compie sceso dal treno abbiamo modo di venire stupiti da un colpo d’occhio che non ci si aspetta. Il comparto grafico è ben definito, i poligoni curati e gli effetti particellari ben ricercati e azzeccati, andando pertanto a determinarsi in un apparato di buonissima qualità, perfetto per respirare in maniera ancora più profonda l’aria di Chernobyl per tutta la durata della narrazione.
In conclusione, Chernobylite si pone all’interno di un panorama di mostri sacri videoludici ben più blasonati con discrezione, ma con una potenza tale da dimostrare di essere in grado di tenere il passo di tutti, sia dal punto di vista di concept, che di resa a schermo. Il suo gameplay ben stratificato rende possibile un’immersione di ottimo livello all’interno di un apparato narrativo studiato con cura. Le arie pesanti di Chernobyl sono pronte ad essere inalate di nuovo, e i suoi segreti nascosti sotto le colate di cemento pronti a essere nuovamente svelati, sempre che la paura non ci morda le gambe.
*Versione testata: PS4, grazie al codice fornito dagli sviluppatori
Chernobylite
- Trama/Ambientazione 76%
- Grafica 79%
- Gameplay 76%
- Sonoro 75%
- Longevità/Multiplayer 76%