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Lost Words: Beyond the Page – La magia delle parole – Recensione

30 Mar 2021 | PC, Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X

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Sviluppato da Sketchbook Games e Fourth State e pubblicato da Modus Games, Lost Words: Beyond the Page è una commovente avventura narrrativa in 2D uscita lo scorso anno in esclusiva temporale su Google Stadia e in arrivo il prossimo 6 aprile su PC, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One (e su PlayStation 5 e Xbox Series X|S tramite retrocompatibilità). Creato dalla celebre Rihanna Pratchett (Heavenly Sword, Thief, Tomb Raider e Rise of the Tomb Raider), scopriamo insieme tutti i dettagli su questo titolo, nella nostra recensione approfondita.

La Guardiana delle Lucciole

La trama di Lost Words: Beyond the Page parla di Isabelle “Izzy” Cooke, giovane ragazza che coltiva il sogno di diventare una scrittrice e si dipana parallelamente in due storie parallele: la vita reale della protagonista ed il rapporto con i suoi parenti ed in particolare con sua nonna ed il mondo fantasy di Estoria da lei creato.

Nel mondo reale Izzy racconterà al suo diario gli avvenimenti quotidiani e il rapporto che ha con i propri genitori ed il fratellino a quello speciale che ha con sua nonna e noi interagiremo nelle pagine saltando di frase in frase con una piccola protagonista e dovendo illuminare le parole chiave, comporre frasi e citazioni e giocare con le parole per poter arrivare al riquadro che ci permetterà di voltare la pagina corrente. Entrando in Estoria, ogni qualvolta Izzy deciderà di scrivere questo suo racconto, vestiremo i panni della protagonista (di cui potremo scegliere il nome, il colore preferito e altre piccole cose tra alcune scelte multiple) in un’avventura fantasy il cui tono passerà da spensierato a cupo ed agitato a seconda dello stato d’animo di Isabelle in quel determinato momento.

lostwords01 Serial Gamer

In Estoria diventeremo la Guardiana delle Lucciole, esseri magici che si occupano di mantenere in equilibrio il fantastico mondo immaginario creato dalla piccola protagonista ed anche il gameplay nell’universo fantasy è incentrato sulle parole. Dovremo infatti muoverci all’interno di un platform-puzzle game utilizzando come potere proprio le parole, incominciando da “sollevare” che ovviamente permette di sollevare, tramite la pressione mantenuta del grilletto sinistro e lo spostamento della parola nel punto d’interesse sullo schermo, oggetti, porte e di interagire con macchinari o specifiche zone indicate con delle frecce verso l’alto. In maniera analoga, progredendo con l’avventura avremo modo di usare altre parole per svolgere altri compiti, che non sto ad elencarvi per non togliervi il piacere della scoperta, visto che il gameplay, molto basilare ed accessibile per scelta, si limita a questa dinamica, unita all’esplorazione degli scenari alla ricerca delle Lucciole disperse.

Infatti quando nella vita reale di Izzy accadrà un evento spiacevole, la terra di Estoria sarà sconvolta da un drago che darà fuoco al villaggio della versione fantasy della protagonista e farà disperdere le Lucciole, che dovremo trovare disseminate nei vari scenari in cui ci troveremo alla ricerca dell’enorme drago malvagio.

La storia, di cui non voglio intenzionalmente raccontare oltre, è emozionante e toccante e riesce a scuotere davvero l’anima di chi gioca a Lost Words: Beyond the Page per tutte le 5-6 ore necessarie a completare il titolo.

lostwords02 Serial Gamer

Artisticamente eccelso nella sua semplicità

A livello tecnico Lost Words: Beyond the Page è davvero ispirato, oltre agli splendidi disegni e bozzetti delle pagine del diario e tutti gli scenari realizzati chiaramente ad acquerello, i modelli poligonali e gli effetti particellari sono di ottimo livello e anche il level design degli scenari è ben studiato e permette di utilizzare alla perfezione gli effetti delle varie parole che la protagonista avrà a sua disposizione per esplorarli. Il mondo di Estoria è colorato e vario e passeremo da paesaggi desertici a caverne di lava, da foreste a strani luoghi sottomarini nel corso dell’avventura, incontrando diversi personaggi secondari, anche loro ottimamente modellati e caratterizzati. Essendo un platform-puzzle game in 2D ovviamente il framerate è stabilissimo e non ci sono momenti concitati, quindi nemmeno cali e nemmeno abbiamo riscontrato particolari bug o situazioni spiacevoli.

Il comparto sonoro, composto da tracce orchestrali dirette da David Housden sono semplicemente magnifiche ed enfatizzano ogni momento dell’avventura, così come il doppiaggio, davvero ben realizzato in lingua inglese e la localizzazione di sottotitoli e tutto ciò che c’è a schermo in italiano.

In conclusione, Lost Words: Beyond the Page è una bellissima e commovente storia interattiva che consiglio vivamente a tutti coloro che apprezzano titoli che lasciano qualcosa dopo averli giocati e che riescono a trasmettere sentimenti ed emozioni anche con un gameplay semplice, che tuttavia si rivela dannatamente efficace per quello che gli sviluppatori volevano ottenere.

Se cercate un grado di sfida elevato sicuramente non sarete soddisfatti da questa produzione, che è per scelta accessibile e confortante, adatto anche a ragazzini pur trattando argomenti e tematiche molto mature.

*Versione testata: Xbox One su Xbox Series S, grazie ad un codice fornito dal publisher.

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Lost Words: Beyond the Page

14,99€
8.6

Trama/Ambientazione

9.0/10

Grafica

8.5/10

Gameplay

7.5/10

Sonoro

10.0/10

Longevità

8.0/10

Pro

  • Storia commovente ed emozionante
  • Alternanza tra vita reale (diario) ed Estoria
  • Artisticamente meraviglioso
  • Colonna sonora eccezionale

Contro

  • Corto, ma proporzionato al prezzo di lancio

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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