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The Elder Scrolls Online: Markarth – L’Ultimo Battito del Cuore Oscuro di Skyrim – Recensione

22 Nov 2020 | Recensioni, PC, PlayStation 4, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox One

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Su Elder Scrolls Online siamo arrivati al final showdown.

L’ottima annata di contenuti che segue la saga di Dark Heart of Skyrim si conclude ora con l’ultimo aggiornamento del favoloso MMORPG di Bethesda e Zenimax, e rovescia non poche carte sul tavolo a livello di rivelazioni e contenuti.

Nel momento in cui una storia ha fine anche l’argoniano sponsorizzato da Serial Gamer Italia ha abbandonato la sua palude per unirsi alla lotta, ed è dunque partito alla volta di una delle città più antiche della regione abitata dai nord, la stessa che da il nome al nuovo DLC: Markhart.

Appena ci teletrasporteremo al wayshrine della nuova regione infatti scopriremo che la città è piagata da problemi che vanno ben oltre la serpeggiante corruzione che abbiamo avuto modo di conoscere su TES V, e ora si ritrova guidata da un bellimbusto che non ne vuole sapere di ricevere il nostro alleato, Verandis Ravenwatch, che intende metterlo in guardia dalle macchinazioni dell’oscuro culto del Grey Host, già insinuatosi nella città con le sue spie. La guida cittadina infatti è completamente sorda agli avvertimenti di una catastrofe che sta per abbattersi prima su Markarth e poi sull mondo intero, troppo impegnata a fare i conti con rivolte politiche interne alla città ed a un conflitto civile con i cosiddetti figli del Reach che non riconoscono il suo potere. Sarà nostro compito dunque sbrogliare il complesso gomitolo di guerre, spionaggio e oscuri presagi per salvare il mondo intero. Non saremo soli però: dalla nostra parte ci saranno infatti gli inossidabili Sai Sahan, Lyris Titanborn, il conte Verandis Ravenwatch e tanti altri amici. Ah, oltre ovviamente a tutti i giocatori di ESO da tutto il mondo.

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La main quest risulta ben strutturata, andando a concludere l’anno di contenuti con un DLC improntato soprattutto al comparto narrativo, che vuole dunque tirare le fila di tutte le avventure vissute finora. Vengono introdotte nuove semplici meccaniche sulla falsariga di quelle proposte nelle scorse espansioni, si trovano interessanti bossfight e si riesce come poche volte prima di questa a percepire il climax nella narrazione che porta verso la risoluzione del conflitto finale.

Le ambientazioni sono una delle prime cose che mi ha stupito perché nonostante vadano a riproporre una zona già conosciuta in capitoli blasonati come The Elder Scrolls V: Skyrim, vivere su ESO la regione del Reach è davvero bello. Le montagne che costellano l’area sono le vere protagoniste e scalarle per esplorare ogni grotta e ogni punto di interesse da veramente gusto come non mi sarei aspettato. Abituati a pensare al feudo di Markarth come una distesa infida e onestamente un po’ noiosa, potremo dirci davvero entusiasti di vagare per una sua veste mai vista prima, fresca e piacevole.

The Elder Scrolls Online Markarth 3 Serial Gamer

A concludere l’anno, dopo essersi occupati del curato comparto narrativo, gli sviluppatori passano ad offrire altri ricchi contenuti che impattano fortemente sull’offerta ludica del titolo: come re tra questi abbiamo l’arena solitaria “Vateshran Hollow”. All’interno di questa arena ci ritroveremo in un contesto simile a quello della Maelstrom Arena introdotta con Orsinium, fronteggiando completamente in solitaria una serie di bossfight che ci ricompenseranno con equipaggiamento unico. Il livello di sfida è qui veramente alto e dovremo mettere alla prova tutta la nostra competenza nelle meccaniche dell’arena e prima ancora nel setuppare un pg perché possa sopravvivere nella fossa. La ricompensa sarà comunque adeguata, e Vateshran Hollow promette di dare ancora più longevità e motivazioni a tutti i giocatori dell’MMO, vecchi e nuovi.

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In conclusione The Elder Scrolls Online: Markarth riesce a stabilirsi come un contenuto di ottima qualità capace di concludere più che degnamente l’anno su ESO. Il coronamento di Dark Heart of Skyrim arriva in maniera completa e cosciente, con gli sviluppatori che riescono a concentrarsi sugli apparati narrativo e single player che da un po’ mancavano su ESO.

La chiusura del capitolo ci fa riflettere su quanto trascorso nell’ultimo anno, e si può senza dubbio dire che sia stato un anno grandioso per ESO. Il mio argoniano, io e tutta la redazione di Serial Gamer Italia siamo fieri di aver preso parte a questa avventura e non vediamo l’ora di vivere le prossime. La Next Gen ha interessato le console fisse, abbiamo l’acquolina in bocca al solo pensare cosa questo cambio generazionale significherà per The Elder Scrolls Online.

*Versione testata: PS4, grazie al codice fornito dal publisher

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The Elder Scrolls Online: Markarth

7.9

Trama/Ambientazione

8.0/10

Gameplay

8.0/10

Grafica

8.0/10

Sonoro

7.5/10

Longevità

8.0/10

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

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