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Blair Witch: la foresta di Black Hills sempre con noi – Recensione

22 Lug 2020 | Recensioni Videogiochi, Nintendo, Nintendo Switch, Recensioni

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Andare alla ricerca di un bambino perso nel bosco può rivelarsi una situazione un po’ più difficile del previsto. La foresta è infida e di certo esplorarla non è come stare a casa in poltrona a guardare l’ultimo episodio di “Una Vita”.

Se poi la foresta è quella di Blair Witch, allora è ben più di una vita ad essere in pericolo.

Sviluppato da Bloober Team e edito da Lionsgate games, oggi abbiamo proprio per le mani Blair Witch, un titolo uscito il 30 agosto 2019 su PlayStation 4 e Xbox One, e che approda ora anche su Nintendo Switch, dove abbiamo avuto modo di provarlo.

Il titolo porta nell’universo della videoludica la saga cinematografica nota come Blair Witch Project, caposaldo della cultura horror e thriller, non raccontando direttamente le vicende trattate nei film ma riprendendo la storia un anno dopo gli avvenimenti che abbiamo visto al cinema.

Ci immergiamo appena iniziato il gioco nei panni dell’ex poliziotto Ellis Lynch, che si trova a dover cercare un bambino disperso nella famigerata foresta di Black Hills: le ricerche delle autorità qui sono già iniziate e si sono felicemente arenate dopo poco, ma Ellis e il suo cane Bullet partono comunque con un entusiasmo encomiabile e sin da subito si trovano ad avere a che fare con qualcosa di strano. Sembra infatti che il poliziotto e il suo cane vengano a trovarsi faccia a faccia con degli indizi che gli altri ricercatori non sono stati in grado di trovare, addirittura zone della foresta accessibili solo a lui e oggetti che un momento prima non ci sono e il secondo dopo si manifestano palesi. C’è qualcosa di oscuro e inquietante a Black Hills e sembra che solo Ellis possa stanarlo esponendosi così ad un rischio ben più che mortale.

Cosa succede nella foresta? Cosa si nasconde tra le sue fronde secolari? Come è collegato il nostro protagonista alla profondità oscurità che si muove tra gli alberi? Le indagini sono appena iniziate…

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Dal punto di vista del gameplay Blair Witch si presenta immediatamente come un survival horror in prima persona, dove i giocatori saranno chiamati a buttare il cuore oltre l’ostacolo e esplorare l’inquietante foresta armati solo di una torcia, una trasmittente che ci tiene in contatto con il resto delle ricerche e una misteriosa telecamera che troveremo a inizio avventura nel bosco. Ah, e in compagnia del fedele Bullet ovviamente. L’esplorazione, seppur importante, è guidata all’interno del titolo dalla narrazione, che indirizza sempre, o tramite gli indizi o tramite il nostro cane, il giocatore verso la strada corretta all’interno di una foresta che sarebbe altrimenti un labirinto impossibile da districare

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Dal lato tecnico invece mi sono ritrovato deluso da Blair Witch. Se su console quali PlayStation 4, Xbox One e PC il titolo si era infatti distinto per un impatto visivo di ottima qualità grazie a un comparto grafico di prim’ordine, definito e curato in modo da arricchire le atmosfere inquietanti del gioco con un colpo d’occhio notevole, su Nintendo Switch questa cosa non avviene

La qualità del porting infatti non risulta soddisfacente: il comparto grafico perde sulla console ibrida di Nintendo molta della sua brillantezza, mostrando poligoni semplicistici e squadrati e ambienti poco profondi e poveri di particolari

Tra i pregi di Nintendo Switch non c’è mai stato infatti il raggiungimento di performance grafiche tali da pareggiare altre piattaforme, e anche con Blair Witch questo elemento, sempre più simile a un limite che a una caratteristica è evidente

Per quanto riguarda il comparto sonoro, anche su switch colonna sonora, effetti audio e tutto l’apparato risulta perfettamente in grado di accompagnare il giocatore durante l’avventura e dare ancora maggiore forza alle atmosfere del titolo, risultando pertanto, anche in questa nuova veste, all’altezza del progetto.

Blair Witch 1 Serial Gamer

In conclusione, l’approdo di Blair Witch su Nintendo Switch si può comunque analizzare come un’operazione riuscita, sebbene più a livello concettuale che sul piano tecnico. Il prodotto, che risulta comunque dare il meglio di se sulle altre console su cui è disponibile, porta anche sull’ibrida della casa di Kyoto tutto il suo bagaglio di ansia e paura, anche se molto edulcorato dai limiti imposti da un porting che penalizza grandemente il comparto grafico.

È strano portare con noi la foresta di Black Hills su Switch così semplicemente in tasca, come se le sue mostruosità fossero domate. Non fate l’errore però di sottovalutare la sua oscurità su Nintendo Switch: Blair Witch è sempre pronta a farvi sparire.

*Versione testata: Nintendo Switch, grazie al codice fornito dal publisher

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Blair Witch

7.2

Trama/Ambientazione

7.5/10

Gameplay

7.5/10

Grafica

6.5/10

Sonoro

7.0/10

Longevità

7.5/10

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

Pietro "Pido" Ferri

Deputy Editor di Serial Gamer, viaggia per i Videogames, si guarda in giro, fa foto, respira l'aria. È un po' come un turista, ma nel senso buono. Si interessa con dedizione all'approfondimento di qualunque forma d'arte che riesca a trasmettergli emozioni

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