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God’s Trigger: La furia dei cieli e degli abissi – Recensione

17 Apr 2019 | Recensioni Videogiochi, PC, PlayStation 4, Recensioni, Videogiochi, Xbox One

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Dopo averlo provato in anteprima su PC, finalmente ci è stata data l’occasione di giocare la versione integrale di God’s Trigger, sebbene stavolta nella sua versione per Play Station 4. Il titolo, sviluppato e pubblicato rispettivamente dalla piccola software house One More Level e da Techland Publishing, esattamente come la sua versione PC, si presenta come un sanguinolento top-down shooter, in grado di non tradire le aspettative, regalando un’esperienza frenetica, divertente e piena di violenza gratuita.

https://www.youtube.com/watch?v=1dSWKuZMfqI

Purtroppo, nonostante i numerosi punti di forza, il titolo non è esente da critiche, riguardanti per la maggior parte i limiti imposti dal genere stesso di appartenenza.

God's Trigger

Uccidi prima di essere ucciso

Esistono due parole che riescono a sintetizzare perfettamente il gameplay di God’s Trigger: velocità e sangue. Fin da subito il gioco ci insegna a ragionare in fretta per superare i puzzle ambientali e gli scontri, non lasciando nulla al caso proprio perché nulla, al nostro minimo errore di strategia o di posizionamento, ci risparmierà dalla morte, per quanto rapida e indolore,

Con lo scorrere dei livelli sicuramente l’aldilà diventerà il nostro migliore amico, soprattutto nei momenti iniziali del gioco, ma nonostante ciò non si viene mai sopraffatti dalla frustrazione, se non in rarissimi casi e per colpa della nostra dubbia coordinazione occhio-mano, piuttosto che per errori di level design.

Il nostro sangue, però, non sarà l’unico a scorrere copioso: orde di nemici che ci separano dal nostro obiettivo finale attendono infatti di essere ridotte a un piccolo ammasso di pixel vermigli; ma nel raggiungere il nostro obiettivo l’unico nostro limite sarà la creatività, in quanto si dà il caso che God’s Trigger abbia voluto accomodarsi ad ogni tipo di giocatore con un’infinità di strategie possibili per raggiungerlo.

Tutto ha inizio prima di ogni livello, dove potremo personalizzare e potenziare le armi, le capacità e i poteri ultraterreni dei due protagonisti per adattarli meglio al nostro stile di gioco. Una volta in azione le potenzialità tattiche si moltiplicheranno esponenzialmente, in quanto potremo controllare i nostri nemici, procedere silenziosamente come i migliori assassini, tendere imboscate, balzare a viso scoperto da avversario ad avversario oppure, personalmente parlando, tramite la maniera più soddisfacente da me scoperta: sfondare a calci le porte e fare strage con fucili e lanciarazzi in uno sciabordio di sangue, fuliggine ed urla strazianti. Infatti, nonostante la spada divina dell’angelo caduto e la catena infernale della demone esiliata che si rivelano sempre ottimi strumenti di morte, tutte le armi dei nemici potranno essere raccolte e utilizzate per portare altra gioiosa distruzione in giro per il mondo. Questa diversità tattica purtroppo scema leggermente quando si gioca in modalità co-op, in quanto si è relegati a un singolo personaggio ed i puzzle ambientali seguono sempre una simile logica di cooperazione. In compenso ci si guadagna tutto in divertimento, in quanto gli sviluppatori si sono impegnati a tal punto da ricostruire completamente i livelli in modo da essere ottimizzati e totalmente differenti se giocati in cooperativo, piuttosto che aumentare semplicemente il numero di nemici o la difficoltà generale della mappa.

Per quanto possa essere divertente, tutta questa violenza lascia il tempo che trova proprio a causa dei limiti del genere di riferimento; il titolo, basandosi su pochi elementi(per quanto utilizzati magistralmente) dopo un po’ risulta lievemente ripetitivo, nonostante ogni capitolo abbia la sua tipologia di nemici ed ambientazione. A questo si aggiunge anche che quelle che dovrebbero essere spettacolari boss-fight sono alla fine scontri con un nuovo archetipo di nemico, che non porta una particolare difficoltà aggiuntiva, se non una minima attenzione in più da rivolgere al tempismo delle schivate.

God's Trigger

Una gioia per gli occhi, ma non troppo per le orecchie

Ciò che colpisce ad una prima occhiata di God’s Trigger è l’ottimo comparto grafico, suddiviso tra artwork e cutscene, per quanto riguarda gli unici momenti di tranquillità, ed il design di ciò che vediamo una volta entrati in azione. Gli effetti particellari delle armi e delle abilità, alleate e nemiche, sono molto curati e soprattutto chiari, distinguibili per quanto repentini anche nel mezzo dell’azione, che come abbiamo detto è sempre molto caotica e veloce. Gli sviluppatori non si sono di certo risparmiati sul sangue, rendendo il colore rosso onnipresente in ogni menù, in ogni livello (soprattutto dopo il nostro passaggio) ed elemento caratterizzante dell’atmosfera pulp studiata per questo titolo.

Gli artwork e le cutscene sono realizzati da una mano esperta, riuscendo a dar vita sia ai due protagonisti che ad una trama scarna, perché non trattata, giustamente, come elemento caratterizzante del gioco. Essa infatti non riesce a spiccare il volo, raggiungendo il suo massimo culmine narrativo tramite piccoli spunti e qualche battuta provenienti sia dai protagonisti sia dai nemici, cosa che riguarda soprattutto i boss.

Purtroppo sembra che tutto l’impegno in campo artistico si sia fermato a ciò che può essere ammirato visivamente, poiché la colonna sonora, per quanto azzeccata per il titolo in questione, risulta senza pretese e soprattutto troppo ripetitiva per essere ascoltata consecutivamente per almeno un’oretta di gameplay prima di percepire dei cambiamenti, che comunque non risulteranno troppo accentuati.

God's Trigger

God’s Trigger non si presenta come un titolo dalle alte pretese e si pone il semplice obiettivo di divertire genuinamente il giocatore, catapultandolo in un inferno di pallottole e sangue. Trova successo sia tra chi cerca un casual game per rilassarsi, sia tra chi invece si annovera tra i più accaniti hardcore gamers(grazie al suo sistema di trofei ed alle classifiche in-game) e sia tra chi arriva da tutt’altro genere e vuole provare qualcosa di nuovo, senza dover per forza cambiare il proprio modo di giocare.

Vi ricordo infine che God’s Trigger sarà disponibile su Steam, PS4 e Xbox One dal 18 aprile 2019, anche se sulla console Microsoft è già possibile effettuare il preordine al prezzo consigliatissimo di 14.99€.

*Versione testata PS4, grazie al codice digitale fornito dal publisher

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God's Trigger

7.2

Trama/Ambientazione

6.0/10

Gameplay

8.0/10

Grafica

8.0/10

Sonoro

7.0/10

Longevità

7.0/10

Pro

  • Divertente e frenetico
  • Comparto artistico notevole
  • Modalità cooperativa che rivoluziona il gioco
  • Accomoda i bisogni di ogni archetipo di giocatore

Contro

  • Colonna sonora tediante alla lunga
  • Boss-fight deludenti

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