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One Piece: World Seeker, Cappello di Paglia alle prese con un action open world – Recensione

4 Apr 2019 | Recensioni Videogiochi, PC, PlayStation 4, PlayStation 4 Pro, Recensioni, Videogiochi, Xbox One, Xbox One X

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One piece è da sempre ritenuto uno dei pilastri della letteratura manga giapponese e continua la sua espansione grazie alle continue intuizioni del suo incredibile autore Eiichiro Oda. Quasi di pari passo con le declinazioni cartacee e televisive lo shonen viene riproposto diverse volte anche nell’ambito videoludico con molteplici iterazioni sia positive che non soprattutto basandosi sul genere dei musou, titoli con migliaia di nemici a schermo da abbattere con la pressione di pochi tasti. In controtendenza rispetto agli ultimi prodotti ispirati all’iconica saga sui pirati arriva One Piece: World Seeker, un titolo che cerca di distaccarsi dai musou proponendo un idea di gioco che strizza l’occhio all’action open world con componenti da gioco di ruolo. Saranno riusciti i ragazzi di Gambarion a dar vita ad una produzione valida per festeggiare al meglio il ventennale della serie?

Storia inedita ma piena di citazioni

World Seeker propone delle vicende completamente inedite rispetto a quanto abbiamo visto nel manga e nella serie animata, con la ciurma di Cappello di Paglia che inizialmente ha come obiettivo quello di rapinare la Prigione Celeste, ossia la tesoriera di una prigione volante, ma che ben presto si accorge di esser caduta in trappola anche per via del capo Isaac. Ed è così che Rufy si ritrova separato dal resto della squadra e costretto a fuggire approdando sull’Isola Carceraria, luogo dove la marina si è insediata da una dozzina d’anni, facendo la conoscenza di Jeanne, una ragazza con alcuni problemi familiari alle spalle che è al capo di un movimento contro la Marina attorno alla quale girerà gran parte della vicenda.
Nella decina di ore che occorrono per completare la campagna principale c’è da dire che la narrazione non brilla e risulta abbastanza monotona prendendo spunto inoltre da quanto abbiamo già ammirato nelle opere originali create da Oda. Nel corso dell’avventure infatti molto spazio verrà dato al fan service con personaggi già noti che faranno il loro ritorno all’interno del gioco. Non mancano ovviamente personaggi inediti come i già citati Jeanne e Isaac che risultano discretamente caratterizzati ma forse con un probabile sentore di già visto se si è già assaporato il manga e l’anime. Legato ai personaggi poi troviamo il sistema di Karma che permette di sbloccare scene inedite, costumi e altri vantaggi assecondando le richieste di quest’ultimi.

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Pugno Gam Gam, in azione!

Come detto in apertura della recensione One Piece: World Seeker mette da parte quanto visto nei suoi predecessori come la serie Pirate Warriors andando in una nuova direzione, quella dell’action adventure open world con elementi da gioco di ruolo.
Questo cambiamento si riflette principalmente nel gameplay con Gambarion che con questa nuova iterazione dei prodotti ispirati alla ciurma di cappello di paglia ha voluto dar più importanza all’esplorazione rispetto a prima ma non riuscendo a fornire il giusto mordente per coinvolgere il giocatore sotto questo punto di vista, dato che le ambientazioni da visitare risultano decisamente spoglie e prive di cose da fare e contenuti. Per quanto riguarda invece il combattimento il nostro Rufy, che sarà l’unico componente della ciurma che potremo utilizzare, potrà fare affidamento su due stili di lotta distinti basati sull’Ambizione, ossia l’Ambizione della Percezione e l’Ambizione dell’Armatura: il primo consentirà al protagonista di schivare velocemente gli attacchi nemici e sferrare dei colpi decisamente veloci senza però contare su troppa potenza; il secondo, invece, sarà incentrato principalmente sulla forza di Rufy permettendogli di dar vita a combo decisamente più forti che infliggeranno danni maggiori agli avversari a discapito però della velocità. Insieme a questi due stili sarà possibile usufruire dell’iconico Gear Fourth per cercare di dare più varietà alle mosse a disposizione che, in ogni caso, rimangono decisamente poche.

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Il ventaglio di opzioni disponibili per quanto riguarda le possibilità d’attacco infatti si racchiude in quanto riportato con il combat system che sicuramente poteva godere di una maggiore attenzione da parte degli sviluppatori, i quali hanno cercato di dare più verve al tutto aggiungendo tutta una serie di oggetti utili per potenziare il pirata che potremo sia trovare nei vari forzieri che popolano le terre dell’isola carceraria sia creandoli nella tanto amata Thousand Sunny.
L’ultima componente che va ad aggiungersi al gameplay è una diramazione stealth del gioco che purtroppo non viene gestita benissimo all’interno di World Seeker: Rufy infatti potrà muoversi “silenziosamente” alle spalle degli ignari avversari per eliminarli con una semplice mossa, oppure potrà intrufolarsi all’interno di appositi barili per evitare di incrociare lo sguardo con delle pericolose guardie, oltre a questo però lo stealth non viene approfondito a dovere senza contare poi che il campo visivo dei nemici in alcuni casi risulta mal calibrato.

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Un’isola bella da vedere ma vuota

L’isola che ci ritroveremo a visitare ed esplorare risulta decisamente piacevole alla vista grazie all’ottimo lavoro svolto con l’Unreal Engine 4 da parte degli sviluppatori, troviamo infatti una colorazione accesa ed un pattern vario che ben si sposa con i dettami minuziosamente costruiti dal maestro Eiichiro Oda con le varie ambientazioni che prendono spunto a quanto visto nell’opera originale restando su una buonissima qualità generale. Anche se dal lato visivo il titolo svolge un buon lavoro è proprio in merito all’open world che fa cilecca, con gli sviluppatori che non sono riusciti a riempire nella maniera giusta un isola che risulta decisamente spoglia e priva di dettagli e vita, ma non solo, dato che anche i nemici che ci ritroveremo ad affrontare spesso saranno riportati con lo stampino e senza troppa varietà. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico infine non abbiamo riscontrato grossi problemi di cali di frame rate o bug, con l’avventura che è filata liscia senza problematiche.

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One Piece: World Seeker arriva nei negozi cercando di distaccarsi dalla solita e ormai monotona (per la serie) tipologia di musou cercando di proporre qualcosa di diverso scegliendo l’action open world. Purtroppo però il risultato è tutt’altro che ottimo in quanto gli sviluppatori non hanno saputo approfondire a dovere le valide idee introdotte in questo nuovo gioco dedicato a Rufy e alla sua ciurma. Il vero punto debole del titolo si trova nel gameplay, con una mancanza di varietà di fondo che sfocia anche nella parte open world del titolo, con l’isola da esplorare che risulta priva di mordente facendo calare rapidamente l’interesse ai videogiocatori. Positivo invece il comparto artistico con il team che è riuscito molto bene a dar vita a delle ambientazioni che ben si sposano con tutto l’immaginario nato dalla penna di Oda.

*Versione Testata: PS4, grazie al codice digitale fornitoci dal publisher

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One Piece: World Seeker

6

Trama

6.5/10

Gameplay

5.5/10

Grafica

6.5/10

Sonoro

6.0/10

Longevità

5.5/10

Pro

  • Una Storia originale...
  • Ambientazioni ben fatte...

Contro

  • ...ma con troppe citazioni
  • ...ma povere di contenuti
  • Gameplay poco sfruttato e approfondito

Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

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