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Raiders of the Broken Planet – Pugni, calci e proiettili – Recensione

14 Ott 2017 | Videogiochi, PC, PlayStation 4, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Xbox One

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Uscito lo scorso 22 settembre per PC, PlayStation 4 e Xbox One, Raiders of the Broken Planet è uno shooter in terza persona sviluppato da Mercury Steam giocabile sia in single player che in multiplayer online, composto da un Prologo giocabile e scaricabile gratuitamente ed una prima campagna di 4 previste (in uscita nei prossimi mesi) intitolata Miti Alieni e venduta ad €9,99; è disponibile inoltre un “Season Pass” che permette di portarsi a casa l’intera esperienza, comprese le campagne future. Scoprite cosa ne pensiamo dopo una prova approfondita della versione PS4, su PlayStation 4 Pro, nella nostra recensione.

Fantascienza, western e botte da orbi in un pianeta alieno

Dopo aver sviluppato Clive Barker’s Jericho (FPS horror sceneggiato dal noto scrittore) nella scorsa generazione di console e le fruttuose collaborazioni con colossi dell’industria videoludica a progetti importanti, tra cui Konami e Kojima Productions (Castlevania: Lords of Shadow) e Nintendo (Metroid: Samus Returns), gli spagnoli di Mercury Steam approdano su PC e console con uno shooter multiplayer atipico artisticamente molto accattivante. Raiders of the Broken Planet è ambientato sul misterioso pianeta “rotto” del titolo,  in cui l’unica grande risorsa economica e motivo d’interesse è l’Aleph, una potente fonte energetica di cui il controllo è conteso da diverse fazioni, che si trovano costrette a collaborare per tenere testa ad un nuovo nemico comune. Nei panni di uno dei Raiders disponibili (sette per il momento), degli irriverenti mercenari, saremo chiamati ad affrontare diverse missioni, in tre modi differenti, che approfondiscono la “lore” generale tramite i filmati.

Ho definito questa produzione atipica infatti per ben due motivi: il primo è la natura “episodica” del titolo, il secondo invece la possibilità di giocare le stesse missioni, per ora due del prologo e quattro della campagna Miti Alieni, in single player, in co-op o dalla parte dell’antagonista rendendo le partite 4 vs 1 (alleato dei nemici gestiti dall’IA). Oltre che nei filmati d’apertura ed intermezzo delle varie missioni, la trama del gioco è approfondita grazie a numerosi voci nel registro presente nel menu di gioco, che ci permettono di scoprire più particolari sui protagonisti, sul Broken Planet e sulle crisi dovute alla carenza di Aleph. I filmati ci permettono di scoprire soprattutto le personalità dei vari eroi in una sceneggiatura ricca di situazioni grottesco-umoristiche ben riuscite.

Raiders of the Broken Planet

In single-player il titolo permette di scegliere tra quattro livelli di difficoltà, da facile a molto difficile, e di selezionare uno dei personaggi sbloccati, che aumentano man mano che si avanza con le missioni e hanno peculiarità ben differenziate sia fisico/estetiche che a livello di armamenti, talenti e abilità. La modalità in solitaria è quella meno soddisfacente del gioco, perché le varie missioni risentono dell’assenza di “alleati, soprattutto nelle dinamiche di gameplay incentrate nello sfruttare la cooperazione, diminuendo anche l’imprevedibilità rispetto ai match multiplayer e le possibilità strategiche a disposizione del giocatore.

Nella modalità cooperativa multiplayer invece le stesse missioni saranno affrontabili in team di quattro giocatori, con l’impossibilità di scegliere lo stesso personaggio e quindi l’obbligo di avere una squadra variegata che riesca a sfruttare le abilità ed i diversi armamenti di tutti gli “eroi” del gioco. Le missioni non si risolvono semplicemente con l’uccisione di tutti i nemici ma hanno diversi obiettivi diversi e variegati che causano l’inevitabile fallimento se non completati: la cooperazione è fondamentale e lo diventa ancora di più quando entra in “ballo” la terza modalità, Antagonista, che va a riempire le partite multiplayer mettendo un giocatore nella fazione “malvagia” come allievo della divinità aliena, con il compito di fare del proprio meglio per vedere fallire miseramente gli altri quattro giocatori, coadiuvati dalle schiere di nemici gestiti dall’Intelligenza Artificiale. Le modalità 4 vs 1 si rivelano di gran lunga quelle più divertenti ed imprevedibili, con meccaniche ed escamotage che ben bilanciano le due fazioni.

Purtroppo per il momento il matchmaking non è dei più veloci e può richiedere diversi minuti d’attesa, ed in caso di disconnessione (volontaria o involontaria) di uno dei giocatori dalla partita non è previsto alcun rientro o una funzione automatica che permetta di recuperare un sostituto, creando non pochi problemi ai malcapitati che si trovano ad affrontare missioni studiate per quattro giocatori in tre o addirittura in due, rendendo quasi vani gli sforzi effettuati. Completa l’offerta interattiva del menu l’area dedicata alla personalizzazione dei nostri personaggi tramite punti accumulati nelle missioni,  da cui bottini finali si possono “droppare” nuove Skin per armi e personaggi, Punti Fazione, Punti Abilità e Punti Personaggio. È possibile spendere i punti per “acquistare” carte che migliorano i bonus di attacco e difesa, e per migliorare talenti e abilità dei nostri avatar virtuali, e studiare diverse “build” d’equipaggiamento.

Raiders of the Broken Planet

O ti picchio o ti sparo, anzi facciamo tutte e due le opzioni

Uno dei punti di forza di Raiders of the Broken Planet è di sicuro il gameplay, che unisce un semplice ma molto efficace sistema d’utilizzo delle coperture (basta avvicinarcisi per far interagire il personaggio, così come basterà spostarsi verso un’altra zona per cambiare protezione) e molte armi da fuoco di ogni tipo, ad un combattimento ravvicinato articolato da prese, pugni e calci; il corpo a corpo inoltre, a differenza dello sparare, offre la possibilità di recuperare, uccidendo nemici, dei bonus fondamentali per interagire con elementi cruciali degli obiettivi nelle quest ed un po’ di munizioni.

Per curare le ferite basterà attendere in una zona sicura o dietro una copertura il ripristino graduale automatico, simile a quello degli altri shooter, sia in single-player che in modalità cooperativa inoltre saranno disponibili solamente un numero limitato di rientri, esauriti i quali occorrerà attendere che il pilota del mezzo aereo di supporto vada a recuperare altro Aleph, sopravvivendo semplicemente alle orde di nemici fino al termine del countdown che appare in basso sullo schermo.

Dal punto di vista tecnico Raiders of the Broken Planet offre paesaggi futuristici convincenti con un level design azzeccato, anche se le mappe sono generalmente un po’ spogli, le animazioni ed i modelli poligonali sono basilari ma efficaci, mentre il comparto sonoro è di ottima qualità, sia a livello di campionamenti ed effettistica, che di colonna sonora, composta con sfumature rockeggianti con ispirazione western dallo spagnolo Óscar Araujo e che riesce bene ad accompagnare le varie fasi di gioco. Su PlayStation 4 Pro il titolo, a 1080p e 30 fps non ha mai avuto rallentamenti e non abbiamo riscontrato particolari bug durante la nostra prova.

Raiders of the Broken Planet

In conclusione, Raiders of the Broken Planet è un ottimo TPS con coperture che unisce il combattimento corpo a corpo a quello classico con armi da fuoco e che propone alcune idee interessanti, risultando piacevole, divertente e frenetico, soprattutto in 4 vs 1, e consiglio a tutti gli amanti del genere di dare un’opportunità al Prologo gratuito per decidere se acquistare o meno la prima campagna, Miti Alieni disponibile ad un prezzo onesto se rapportato alle ore di gioco proposte e alla notevole rigiocabilità delle missioni per migliorare il proprio punteggio finale e soprattutto ottenere nuove ricompense. Gli unici problemi riscontrati, come detto in precedenza, sono i tempi d’attesa per il matchmaking, che nei momenti di minor affluenza di giocatori possono richiedere più di diversi minuti, ed il bilanciamento non equilibrato della modalità in single-player.

*Versione testata: PlayStation 4 su PS4 Pro grazie ad un codice digitale fornito dagli sviluppatori

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Raiders of the Broken Planet

7.7

Trama

7.0/10

Gameplay

8.5/10

Grafica

7.5/10

Sonoro

8.0/10

Longevità

7.5/10

Pro

  • Personaggi variegati
  • Dinamiche divertenti e frenetiche
  • Ottimo rapporto qualità/prezzo

Contro

  • Matchmaking lenti nei momenti di minor affluenza dei giocatori
  • Trama lasciata solo come "sottofondo" e limitata ai filmati

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

Paolo Lorenzini

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