Nidhogg 2, sviluppato e prodotto da Messhof Games, si mantiene fedele al suo predecessore uscito nel 2014, Nidhogg per l’appunto, pur migliorandosi in pressoché ogni aspetto.
Anche qui ci troviamo infatti di fronte ad un titolo basato su duelli all’arma bianca ricreati sotto forma di pixel art a scorrimento bidimensionale particolarmente truculente e sanguinarie. Il gioco nel complesso riesce a divertire principalmente per il suo ritmo instancabile ed un buon grado di sfida che il giocatore si troverà ad affrontare combattendo coi vari avversari, siano essi della IA gestite dal gioco, amici in locale oppure giocatori provenienti da tutto il mondo.
Dietro a tutto questo però si nasconde un piccolo, sebbene cruciale, difetto: l’eccessiva ripetitività. Ma andiamo ad analizzare in dettaglio le diverse sfaccettature di Nidhogg 2.
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Frenesia, sangue, imprecazioni… ed a volte un po’ di noia
Fin dai primi momenti di gioco Nidhogg 2 vi butterà nella mischia! Infatti, dopo aver scelto la modalità di gioco (Arcade, Local o Multiplayer) ed una breve creazione del personaggio, il giocatore verrà sbattuto all’interno delle svariate arene presenti nel gioco, con ben poche informazioni riguardo a cosa fare.
L’obiettivo è semplice: cercare di raggiungere la base avversaria per farsi divorare da una creatura mitologica norrena che dà il titolo al gioco stesso: il Nidhogg, un verme volante dalle dimensioni colossali. Per farlo bisognerà farsi strada tra vari Stage uccidendo l’avatar avversario, che tornerà ad affrontarvi dopo qualche secondo di attesa dalla sua dipartita.
Fortunatamente i comandi sono particolarmente intuitivi, e non servirà molto per comprendere il loro funzionamento. La spada impugnata dal proprio avatar potrà essere posizionata in quattro diverse pose: guardia bassa, guardia, guardia alta e tiro (ebbene si, potrete lanciare ignorantemente la spada); a seconda della posa scelta ci si potrà parare oppure attaccare l’avversario.
Ma la complessità di Nidhogg 2 non sta nell’utilizzo dei comandi, bensì nel saper adattarsi alla strategia dell’avversario che ci troveremo di fronte, parandosi o caricandolo selvaggiamente, cercando di prevederne le mosse per assicurarsi la sopravvivenza del proprio avatar e l’atroce fine di quello avversario. Per questo motivo alcune partite potrebbero risultare brevissime ed altre inverosimilmente lunghe per via della bravura (o scoordinazione) del giocatore avversario. C’è inoltre da notare che le IA che il titolo ci metterà contro nella modalità Arcade non sono affatto male, non ai livelli di un giocatore, ma pur sempre degne di nota.
Nidhogg 2 ci metterà di fronte ad una sfida mutevole a seconda di chi ci si troverà davanti, creando una sfida che, virtualmente parlando, potrebbe essere infinita: migliaia di giocatori con migliaia di stili di combattimento differenti! Ma questa longevità virtualmente infinita ha un freno: la noia. Dopo alcune ore di gioco frenetico e di puro divertimento, Nidhogg 2 rischierà di stuccare il giocatore a causa dell’eccessiva ripetitività del gameplay. Potranno cambiare le ambientazioni e gli avversari, ma l’approccio al gioco sarà sempre lo stesso.

Pixel art d’effetto
Nidhogg 2 è molto interessante dal punto di vista grafico e colpisce in ogni sua arena. Vi perderete tra i dettagli molto curati di tutte le pixel art presenti, anche se purtroppo l’interagibilità con le suddette è ridotta al minimo sindacale, il che è un peccato dato che avrebbe arricchito ulteriormente il già divertente gameplay.
Peccato invece per il sonoro, dal quale, visto il ritmo incalzante del gioco, mi aspettavo un lavoro migliore. Tale componente sembra infatti essere nettamente troppo ripetitiva, intervallata di tanto in tanto da qualche urlo di dolore o sferzata andata a buon sogno.
Un vero peccato, dato che Nidhogg 2 parte da ottime basi a livello tecnico che purtroppo non vengono sfruttate al meglio delle sue potenzialità.

Conclusioni
Insomma Nidhogg 2 mi ha divertito molto spingendomi a giocarlo freneticamente, ma purtroppo questa frenesia si è arrestata in poco tempo. Un vero peccato, ma non per questo un fallimento! Anzi, il titolo si è dimostrato essere un’ottima evoluzione del capitolo precedente, divenendo per me un divertentissimo casual game. Spero vivamente che Messhof Games, con un prossimo capitolo la saga di Nidhogg, riesca a stravolgere il proprio gameplay a tal punto da eliminare il fattore ripetitività dalla sua equazione, e, visto il buon lavoro fatto finora, sono fiducioso a riguardo.
Vi ricordiamo inoltre che Nidhogg 2 è disponibile dal 15 agosto 2017 per PC ( via Steam) e PlayStation 4, versione utilizzata per la stesura di questa recensione, al prezzo di €14,99.








