Dal team di sviluppo indipendente Logic Artists, giunge a noi un RPG d’ambientazione norrena, chiamato Expeditions: Viking.
Il team in questione era già noto per un titolo simile risalente al 2013, Expeditions: Conquistador, di cui il suddetto gioco è un erede spirituale. Expeditions: Viking permetterà ai giocatori di creare e modificare a proprio piacimento le vicende di un piccolo clan vichingo. Tutto questo è possibile grazie alle innumerevoli scelte morali che hanno un diretto risvolto su tutto l’andamento del gioco.
Ogni esperienza sarà unica ed irripetibile grazie alla possibilità di plasmare il proprio percorso, e sta proprio in questo il fascino di Expeditions: Viking. Andiamo a vedere nel dettaglio tutti gli elementi che compongono quest’opera affascinante.
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La salvezza di un clan, la sventura di tutti gli altri
Le vicende iniziano nel piccolo villaggio danese di Skjern, durante il funerale del proprio thengn(uno dei tanti termini nordici presenti nel gioco). Il capovillaggio, partito con altri fieri vichinghi al seguito al fine di portare ricchezze ed onore al suo popolo, è misteriosamente morto nelle fantomatiche e sinistre isole del sud. Questo avvenimento però non fa altro che peggiorare la già poco dignitosa situazione di Skjern.
Ed è in questo periodo di estrema decadenza medievale che i giocatori interverranno. Nei panni del figlio del thengn, dovranno infatti riportare il clan alla ribalta, affrontando pericoli e nemici di ogni sorta. Fin da subito sarà la vostra stessa autorità nei confronti del clan ad essere messa in dubbio, ma quello è solo l’inizio di un’avventura ben più grande del previsto.

Una violenta incursione si abbatte sullo sciagurato villaggio e toccherà proprio al nuovo thengn scoprire tutto ciò che si nasconde dietro a questa palese messa in scena. Per resistere ad un’infame congiura il protagonista sarà costretto a partire per i freddi mari del nord. Come suo padre prima di lui, il giovane vichingo dovrà infatti arricchirsi e stringere alleanze per poter sopravvivere al terribile clan di Skule, diventando in questo modo il clan dei clan. Ma tutto questo sarà possibile solo grazie al sangue.
Razzie e incursioni saranno il mezzo con cui si potrà conquistare la stabilità e la potenza di Skjern, e più volte le vostre decisioni influenzeranno lo svolgimento stesso della narrazione. A seconda di questo, infatti, si apriranno molteplici strade possibili , rendendo in questo modo il titolo particolarmente replicabile. In Expeditions: Viking potrete infatti giostrarvi tra le innumerevoli possibilità che il gioco offre più e più volte, anche per il solo piacere di scoprire come sarebbe andata a finire se aveste fatto una scelta piuttosto che un’altra. E voi che tipo di thengn sarete? Violenti e spietati? Diplomatici e generosi? A voi l’ascia ed il potere, possenti thengn.

Un RPG ricco e completo
Fin dai primi momenti di Expeditions: Viking ci si rende conto di quanto esso tragga spunto da giochi di ruolo cartacei, qual è ad esempio Dungeons & Dragons. Come in altri RPG videoludici, che hanno in comune li stessi punti d’ispirazione, ci troviamo di fronte alla creazione di un personaggio dotato di un set di particolari caratteristiche. Ognuna di queste influenza un ambito d’azione del personaggio, permettendo quindi di personalizzarlo al meglio puntando alla sua ottimizzazione in determinati ruoli.
Le classi non sono molto numerose, ma lo sviluppo delle abilità degli svariati personaggi risulta essere valido. Grazie alle abilità ci si potrà specializzare nel combattimento o nel supporto, ma non solo: sarà infatti possibile acquisire abilità relative all’accampamento. Sarà necessario, infatti, per il benessere del gruppo avere la possibilità di cacciare, cucinare, fare turni di guardia, mescere medicamenti, raccogliere risorse e chi più ne ha, più ne metta! Il viaggio, e di conseguenza le fasi di accampamento, saranno delle dinamiche fondamentali per tutta l’esperienza. Starà al giocatore gestire le risorse del gruppo in modo oculato per permettere la sopravvivenza del proprio party.

Il combattimento però sarà l’effettivo fulcro dell’esperienza videoludica all’interno di Expeditions: Viking. Le arene sono divise in esagoni, ed su di essi si muovono nemici ed alleati. In questo gioco la scelta di una tattica efficiente è fondamentale, la sola forza bruta non basterà. La carica a testa bassa, senza alcuna strategia ben ponderata, non ripaga, conducendo spesso ad una sconfitta certa.
Questo particolare tipo di gameplay che unisce dinamiche “survival”(termine esagerato per il gioco di cui stiamo parlando, ma calzante sotto diversi punti di vista) ad un buon combat system è ulteriormente arricchito dallo sviluppo dinamico della trama. Sotto questo punto di vista il gioco richiama vecchie glorie quali Baldur’s Gate e Neverwinter Nights, riuscendo a non sfigurare, dimostrandosi, anzi, un degno sfidante.

Un’immersione perfetta tra le gelide terre vichinghe
Inizialmente non credevo che Expeditions: Viking potesse essere realmente un titolo indie. La sua cura per il dettaglio, sia a livello grafico che a livello sonoro, non sembrano minimamente essere state create da uno studio indipendente con pochi fondi a disposizione.
A livello grafico risulta essere ottimo e godibile, riuscendo a ricreare perfettamente le fredde ambientazioni nordiche. A lungo andare si potrebbero notare ripetizioni nei modelli di alcuni edifici e/o personaggi, ma tutto ciò non risulta essere né fastidioso né eccessivo, soprattutto tenendo conto della mancanza di problemi tecnici quali bug grafici, rallentamenti o sovrapposizioni.
Il comparto sonoro è eccezionale! Se l’ambientazione ci permette di immergerci bene nell’atmosfera vichingo-medievale, la colonna sonora porta quest’immersione ad un livello decisamente più profondo. Non potevo aspettarmi di meglio dal comparto tecnico di un RPG a tema norreno.

Conclusioni
Expeditions: Viking è un RPG completo da quasi tutti i punti di vista. Per tutti gli appassionati del gioco di ruolo, sia videoludico sia cartaceo, questo titolo è assolutamente imperdibile. La sua replicabilità è elevatissima e diversificabile in molti suoi aspetti, cosa particolarmente apprezzabile in titoli di questo genere.
C’è da dire, però, che in questo gioco la difficoltà linguistica non è poca. Spesso sono presenti termini inglesi d’origine arcaica, e questi potrebbero risultare di difficile comprensione per la maggior parte dei giocatori. Ad i termini inglesi arcaici si aggiungono anche quelli vichinghi, creando spesso un bel marasma linguistico che potrebbe rallentare il gioco stesso. Le difficoltà linguistiche potrebbe essere l’unico vero problema di Expeditions: Viking, ma vi consiglio vivamente di superare questa barriera, il gioco vale ampiamente la candela.







