Era il lontano 2017 (sono già passati otto anni) quando Nintendo lanciava sul mercato la sua nuova console ibrida destinata a rivoluzionare il mondo del gaming aprendo numerose vie e possibilità a tutta l’industria che di li a poco incominciò a dar vita al un nuovo filone delle console portatili. Otto anni e la casa di Kyoto si appresta ad irrompere nuovamente sul mercato console con una nuova piattaforma che promette di non rivoluzionare quanto visto in questi 3000 giorni passati dal lancio del 3 marzo 2017 ma di migliorare e conservare le qualità migliori viste all’opera con la nuovissima Nintendo Switch 2. A poco più di un mese dall’uscita di questa nuova console del colosso nipponico, in programma il prossimo 5 giugno, siamo stati invitati alla Nintendo Switch 2 Experience al The Mall di Milano per provare con mano questa seconda iterazione della console ibrida in maniera analoga di quanto visto in occasione degli eventi di New York e Parigi.
Nel corso delle quattro ore che ci sono state messe a disposizione della compagnia abbiamo provato in lungo e in largo la console analizzandone sia la qualità effettiva “pad alla mano” e le nuove possibilità di utilizzo e potenza messe in gioco con alcune produzioni che sulla vecchia Switch non avrebbero mai potuto scendere in campo.
La console
Partiamo innanzitutto dalla piattaforma con Nintendo Switch 2 che è in tutto e per tutto un upgrade deciso e importante della console che abbiamo visto per questi otto lunghi anni con uno schermo LCD decisamente più grande rispetto a prima (7.9 pollici con 27,2 cm di larghezza e 16,6 cm di altezza) che permette di godere di una risoluzione in modalità portatile a 1080p ed un frame rate addirittura fino a 120hz, per i giochi che lo supporteranno, andando a migliorare di molto le prestazioni rispetto alla sua precedente controparte mantenendo sempre lo stesso spessore di 13,9mm; migliorie che possiamo riscontrare anche in modalità TV che supporterà la risoluzione 4K grazie al DLSS di NVIDIA con un frame rate di 60 fps ma anche la possibilità di alzare quest’ultimi a 120fps riducendo la risoluzione a 1440p o 1080p.
Novità che vanno ad intaccare anche i Joy-Con che per l’occasione sono stati ingranditi e hanno subito alcune migliorie e implementazioni significative: le dimensioni di quest’ultimi sono infatti più generose andando ad agevolare ancor di più il loro utilizzo sia in modalità portatile che una volta staccati dal corpo della console con il posizionamento dei tasti e delle levette, anche queste leggermente più grandi, che rispetta lo schema di Switch 1 mantenendo però il feeling invariato dando la sensazione di “casa” sin dalla prima impugnatura; da notare anche una grandezza maggiore per i tasti sui bordi dei Joy-Con 2 che consentono di utilizzare quest’ultimi in maniera più agevole anche in multigiocatore sulla stessa console.
A modificare l’esperienza utente dei due controller ci pensano due modifiche sostanziali: la prima strutturale e la seconda d’utilizzo in alcuni titoli. Infatti questa nuova versione dei Joy-Con non vede più il fastidiosissimo carrellino per attaccarli al corpo della console bensì dei magneti che fissano quest’ultimi molto bene allo schermo, nella nostra prova di “stacca attacca” abbiamo potuto provare con mano l’ottima qualità di questo meccanismo che permette anche di stare molto più tranquilli nel rimuovere i controller. La seconda feature molto importante riguarda l’utilizzo dei dispositivi come mouse, una possibilità aggiuntiva disponibile in diversi titoli che permette ai giocatori di essere ancor più precisi per esempio negli sparatutto o nei gestionali. Proprio in questi due casi siamo rimasti piacevolmente sorpresi con la prova di Metroid Prime 4 e Civilization VII con i nuovi mouse che ci hanno permesso di migliorare nella mira contro gli spiacevoli alieni e di muoverci adeguatamente sulla “scacchiera” messa a punto da Firaxis.
Ovviamente abbiamo avuto l’opportunità di mettere le mani sopra la console e sui Joy-Con 2 sole poche ore con le valutazioni complete che andranno fatte tra qualche mese ma come premesse bisogna dire che la buona vecchia N è riuscita a migliorare gran parte degli aspetti della console dando sempre quel feeling familiare come se non fosse cambiato nulla.




Giochi a volontà
Abbiamo parlato della console ma i vari titoli come si sono comportati? Quali abbiamo avuto l’occasione di provare? Partiamo subito col dire che nelle quattro ore messe a disposizione da Nintendo ci siamo dedicati alla prova di tutte le produzioni presenti in loco che spaziavano dai first party di lancio, Mario Kart World, Donkey Kong Bananza (questo in uscita ad inizio luglio) e Metroid Prime 4, passando per alcuni aggiornamenti dei titoli Switch, come Super Mario Party Jamboree e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, fino ad arrivare a versioni per Switch 2 di titoli come Cyberpunk 2077 e Split Fiction.
Ovviamente i titoli che hanno avuto maggior considerazione in termini di spazio e di postazioni sono i tre principali della casa nipponica con la nuova iterazione del corsistico di Mario e co che vede al suo interno diverse novità importanti che non stravolgono però una formula ben rodata. In Mario Kart World infatti il team di sviluppo ha voluto puntare sulla continuità dei circuiti togliendo il fattore “staticità” classico delle gare partendo dall’introduzione alle corse con i giocatori che non partono più da fermo ma danno sin da subito l’idea di una continuità partendo in corsa; ogni circuito poi è interconesso con gli altri con i giri in pista che non sono più uno uguale all’altro ma, in base ai tracciati collegati, col passare dei km percorsi cambiano fondendosi uno con l’altro. La grande novità di questo capitolo è sicuramente la modalità Sopravvivenza che permette a 24 giocatori di scontrarsi all’ultimo sangue in una serie di tracciati in una lunga corsa ad eliminazione nella quale solo uno avrà la meglio.
L’altra grande produzione, Donkey Kong Bananza, era presente con una demo divisa in due parti che ci hanno permesso di dare un occhio a quello che potremo avere tra le mani nel mese di luglio. Si parte da una fase introduttiva dove il nostro caro Donkey Kong è impegnato in una miniera alla caccia del Bananium, un particolare minerale ovviamente a forma di Banana, con tutta una serie di tutorial e sequenze utili per prendere la mano con i comandi base che fanno della distruzione e della violenza sulle superfici le nostre azioni principali per proseguire all’interno delle aree. La seconda area, decisamente più sandbox e più ricca di opportunità e segreti ci ha permesso di capire maggiormente lo stile e le possibilità concesse dal titolo con una buona varietà di azioni e situazioni anche se per il giudizio finale, ovviamente, dobbiamo attendere il gioco completo anche per capire quali saranno le novità e le variazioni presenti all’interno di tutta l’interessante avventura.
A chiudere il trittico di produzioni targate Nintendo ci ha pensato Metroid Prime 4, uno dei titoli più attesi e di lunga “degenza” nell’arsenale della grande N dato che il suo annuncio risale addirittura all’E3 2017. Questo è uno dei titoli che personalmente mi ha sorpreso di più sia per via della sua qualità a schermo, il gioco supporta due modalità grafiche una qualitativa che raggiunge addirittura i 4K a 60fps con HDR e l’altra a 1080p sempre con HDR ma con sorprendenti 120fps. Ma la grande novità è l’utilizzo della modalità mouse che con uno dei due Joy-Con può essere utilizzata senza soluzione di continuità con la possibilità di sparare in modo preciso come non mai su console andando a modificare seriamente gli standard degli sparatutto su questa piattaforma. Mi ha davvero sorpreso di come sia semplice passare dalla modalità classica con i controller “liberi” alla modalità mouse che appunto risulta fondamentale in alcune occasioni qualora si volesse avere più precisione all’interno della battaglia.
Messi da parte i tre grandi titoli first party abbiamo avuto la possibilità di svariare su molti fronti con la sorpresa più lieta di quelle presenti all’evento che è stata a parer mio la versione Switch 2 di Cyberpunk 2077, un titolo di una “cilindrata” molto alta che riusciva a girare tranquillamente sulla nuova console senza affanni e senza problemi sia in modalità TV che in portatile che è stata la vera sorpresa; abbiamo provato a sforzare un po’ l’apparecchio ma ha risposto devo dire molto bene anche con molti nemici a schermo mettendo in gioco una fluidità non banale e non scontata.
In loco poi c’erano anche alcune versioni aggiornate di titoli disponibili su Switch già da qualche mese come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom che ci ha fatto vedere i muscoli sulla console con una fluidità e pulizia perfezionate rispetto alla versione “old gen”.
Sempre targato Nintendo abbiamo messo le mani anche sulle ruote di Drag x Drive, una produzione sicuramente particolare che possiamo assimilare in lontananza al lavoro che aveva fatto ARMS al lancio della prima Switch; purtroppo però non ci è sembrato avere, per ora, la stessa verve del picchiaduro portando si delle idee interessanti come l’utilizzo dei Joy-Con per muoversi tramite le sedie a rotelle dei giocatori ma senza una componente di divertimento fondamentale che dopo qualche minuto potrebbe far storcere il naso ai giocatori (ovviamente stiamo parlando solo di una demo di qualche minuto, con il titolo che è lontano dalla sua natura completa).





Novità familiari
Dopo le quattro ore passate sui vari titoli e con la Switch 2 tra le mani possiamo senza dubbio dire che la console è decisamente un passo in avanti rispetto a quella vista nel 2017 con una serie di novità hardware che permettono di godersi finalmente la maggior parte dei titoli senza fare troppi compromessi addirittura arrivando alla risoluzione 4K e agli inaspettati 120 fps. I giochi principali in uscita al lancio sembrano mantenere alti i target della nuova console anche se forse un titolo in più da parte della grande N poteva starci per rimpinzare il ventaglio delle opportunità. Le dimensioni più grandi tendono a favorire l’utilizzo e la qualità anche in portatile senza allontanarsi dallo spirito della prima console riuscendo a dare ai giocatori delle sensazioni familiari, come se non si fosse mai andati via. Non ci resta dunque che attendere poco più di un mese per mettere le mani sulla console in forma definitiva e spolpare tutti i titoli disponibili al lancio.