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Back 4 Blood: ritorna la caccia agli zombi cooperativa – Recensione

18 Ott 2021 | PC, PlayStation 4, PlayStation 4 Pro, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox One, Xbox One X, Xbox Series S, Xbox Series X

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Sono passati ben 13 anni da quando Turtle Rock Studios sbarcò nel mondo dei titoli a tema zombie con Left 4 Dead, uno dei prodotti videoludici che ha fatto la storia del genere cooperativo, e dopo le frizioni con Valve per il secondo capitolo sviluppato da quest’ultima, la compagnia ha deciso, in collaborazione con Warner Bros, di ritornare alle origini mettendo tutti i suoi sforzi in Back 4 Blood, nuovo shooter cooperativo a tema zombi. Saranno riusciti i ragazzi di Turtle Rock a confezionare un titolo appetibile per tutti gli amanti della coop e degli zombi? Scopriamolo in questa recensione.

A caccia di zombi

Come la maggior parte dei titoli a tema zombi una piaga ha colpito l’intera umanità costringendo i sopravvissuti ad unire le forze per poter sopravvivere e aver la meglio con le continue orde che popolano il pianeta. Questo porta il ricongiungimento delle personalità più disparate e come spesso capita fuori di testa (prova a biasimarli in una situazione del genere) in quel di Fort Hope con gli Sterminatori che si preparano, armati fino ai denti, a dar la caccia dal primo all’ultimo zombi, dall’infetto più base alla mutazione più arcigna. In tutto questo ci ritroveremo ad affrontare una campagna corposa divisa in quattro atti che vanno a suddividersi in diverse sequenze con particolari obiettivi inframezzate da scene d’intermezzo spettacolari e spesso su di giri dove sicuramente i personaggi la faranno da padrone con i loro atteggiamenti decisamente sopra le righe andando a definire un’opera che non si prende troppo sul serio puntando su quello che avviene sul campo di battaglia.

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Sparatorie e carte

Proprio gli scontri con gli zombi sono i protagonisti del gioco con il titolo che ovviamente trae ispirazione da Left 4 Dead mettendo il fattore cooperativa in primo piano con i giocatori che sono spinti in diverse occasioni a cooperare sia trovando giuste strategie sia a compiere azioni di recupero oggetti nelle quali coordinarsi tra loro per evitare di rimanere vittime dei nemici. Sarà utile poi studiare i diversi mutanti e le varie zone della mappa primo per non incappare in zombi esplosivi o rimanere bloccati in una possibile presa, secondo per evitare tutti i rumori che potrebbero attrarre a se le gigantesche orde stando attenti a veicoli con allarmi integrati, corvi e affini.
Ma la parte più interessante dell’esperienza di Back 4 Blood si lega direttamente alla sua fonte d’ispirazione, ovvero il sistema delle carte che gode di un doppio filone che andrà ad influire sia sui nemici presenti nel gioco sia sulle abilità degli Sterminatori.
Innanzitutto troviamo le Carte Corruzione che vanno ad influenzare la partita mettendoci davanti a sfide più impegnative aggiungendo per esempio limiti di tempo o obiettivi aggiuntivi come finire la missione con tutti i membri del team in vita ma non solo, visto che è possibile trovare anche carte che aggiungono mostri particolari o aumentano la presenza delle orde e dei relativi allarmi. Questa tipologia sarà completamente randomica e scelta direttamente dal gioco prima di ogni partita permettendo ai giocatori di prender parte a situazioni sempre diverse a seconda delle carte.
Dall’altra parte troviamo un sistema dedicato agli Sterminatori con i giocatori che hanno la possibilità di creare il proprio mazzo modificando le caratteristiche dei personaggi aggiungendo vita, vigore, capacità di munizioni e molte altre andando a plasmare la propria esperienza; ovviamente col passare dell’avventura è possibile sbloccare sempre più carte dalle caratteristiche più disparate.
Purtroppo però la progressione, da buon gioco incentrato sulla cooperativa, viene contata solo nelle partite con altri giocatori mentre per chi volesse godersi la campagna in solitaria al fianco dei classici bot dovrà mettere in conto di non poter guadagnare i Punti Rifornimento utili per sbloccare le Carte in questione.

Indietro 4 consigli di sangue per sopravvivere allapocalisse zombie Serial Gamer

Esplosioni su Ace of Spades

Parlando del comparto grafico e tecnico del prodotto di Turtle Rock il titolo si difende bene riuscendo a non aver problemi nella gestione di una massa notevole di zombi con una resa non particolarmente eccezionale ma che comunque fa il suo lavoro con gli zombie che risultano nel complesso ben fatti. Sicuramente quello che salta più all’occhio sono le esplosioni e gli effetti particellari che hanno un’ottima resa dando vita ad un’atmosfera ad hoc.
In tutto ciò bisogna sottolineare il comparto sonoro costellato da diversi brani, come Ace of Spades dei Motorhead, perfetti per la caccia agli zombi che riescono ad alimentare la spettacolarità generale del titolo andando a braccetto con un ottimo doppiaggio italiano che permette ai giocatori di immedesimarsi ancor di più nel mondo di gioco.

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Un cooperativo da giocare

Back 4 Blood è un’opera validissima che prende spunto chiaramente dal suo antenato Left 4 Dead dando la possibilità ai giocatori di vivere un’esperienza cooperativa interessante caratterizzata da un buonissimo card system che, soprattutto ai livelli più alti di difficoltà, riesce a determinare la varietà e la bontà delle partite, le quali risultano sempre diverse.
Essendo un titolo pensato per la coop chi vorrà giocarlo in single player sarà decisamente penalizzato costringendolo a cercare online un gruppo con cui affrontare le missioni. Da notare infine la presenza del gioco su Game Pass che lo fa diventare praticamente un must have del catalogo.

*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornitoci dal publisher

Back 4 Blood

€ 69,99

File votoBack4 Serial Gamer

  • Trama/Ambientazione 70% 70%
  • Gameplay 85% 85%
  • Grafica 75% 75%
  • Sonoro 85% 85%
  • Longevità 80% 80%

Pro

  • Gameplay divertente soprattutto in cooperativa
  • Sistema delle carte ben pensato

Contro

  • Sconsigliato da soli
  • Qualche imperfezione tecnica
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Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

Alessandro Reppucci

Senior Editor e responsabile YouTube di Serial Gamer, da sempre innamorato follemente dei videogames, dai 5/6 anni in poi ha macinato giochi su giochi di ogni genere.

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