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Agatha Christie Hercule Poirot: The First Cases — L’assassino (non) è sempre il Maggiordomo

8 Ott 2021 | Recensioni, Videogiochi

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Nato dalla penna di Agatha Christie, il geniale Hercule Poirot in questo gioco è ben lontano dall’immagine fornita dall’autrice: la storia infatti prende piede durante la giovinezza del detective, mostrando un suo lato più immaturo e impulsivo, ben lontano dal grassoccio e compassato investigatore che si muove tra le pagine di capolavori come Assassinio sull’Oriente Express o Assassinio sul Nilo, dai quali sono stati tratti più film, i più recenti con un magistrale Kenneth Branagh nel ruolo del detective belga.

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Il gioco si apre con un giovane Poirot, ancora agente di polizia, che girovagando per la campagna belga, viene fermato dalla vivace Elisabeth, cameriera della famiglia Van den Bosch. La giovane è alla disperata ricerca di un poliziotto, in quanto la sua padrona, Angeline, ha subito il furto di un prezioso bracciale a lei molto caro. Giunto in casa, dopo una breve ispezione del giardino, viene accolto dalla matriarca della famiglia, Cassandra, che comunicherà al protagonista con fare dispotico, di aver già il colpevole tra le mani: la povera Florette, una delle domestiche della magione. Poirot, resosi subito conto che qualcosa non torna, decide di mettersi a indagare per fare luce sulla vicenda e trovare il vero colpevole del furto.

Questa fase in realtà è un semplice preambolo per presentare sia alcuni dei personaggi principali della vicenda che dare l’infarinatura al giocatore delle meccaniche di gioco per proseguire nella trama. Il prologo dunque è un mini caso a tutti gli effetti, legato a doppio filo con la trama principale.

La trama principale è ambientata infatti alcuni anni dopo: Poirot, ora un rinomato detective al servizio dello Stato del Belgio, viene convocato da Angeline, che memore dal caso precedente, lo contatta per fare luce su una misteriosa lettera di ricatto, ricevuta poco prima dell’inizio della festa per il suo fidanzamento, al quale lo stesso investigatore è invitato. Il detective, giunto immediatamente alla villa, si mette subito all’opera, ma come nelle migliori delle storie di Agatha Christie, la situazione viene ulteriormente turbata da un omicidio. Poirot, deciso e venire a capo della vicenda, si addentra nella magione, iniziando a far luce sugli oscuri segreti che legano la stessa e tutti i partecipanti alla festa, servitù compresa.

Il caso viene distribuito in nove capitoli, in ognuno dei quali verrà approfondito un aspetto della storia che andrà a comporre l’intero quadro della vicenda: iniziando dalle circostanze in cui i sospetti si trovavano al momento dell’omicidio, si andrà sempre più a fondo sino a scoprire i più oscuri segreti che legano i vari personaggi ospiti della magione. Si arriverà alla soluzione del caso in circa 12 ore, qualcuna in più nel caso in cui si puntasse al platino.

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Il gioco si presenta come un’avventura grafica isometrica, in ambienti in tre dimensioni e con visuale dall’alto: Poirot si può muovere in tutte le direzioni, esplorare e interagire con personaggi e elementi all’interno dei diversi scenari. Tutto ciò è finalizzato a raccogliere indizi e osservazioni: essi saranno registrati in una grande mappa mentale, dove il giocatore dovrà collegare i diversi concetti per ottenere delle deduzioni, le quali sono necessarie a Poirot per proseguire nell’indagine: infatti senza di esse non si potrà andare avanti nella storia. I vari obiettivi dello scenario vengono evidenziati quando si entra nel menù della mappa mentale. Un menù parallelo a questo è quello contenente le informazioni dei personaggi: li andranno tutte le considerazioni e le prove scoperte, andando a formare un profilo dettagliato per ogni sospettato. Trovata interessante ma mal gestita è quella dei duelli verbali: in alcune situazioni il detective si troverà a dover convincere dei personaggi a fornire informazione che sono particolarmente restii a snocciolare, in queste situazioni il giocatore dovrà scegliere delle risposte per fare breccia in un ideale scudo mentale dell’interrogato; La scelta della risposta tuttavia, non va a influire nell’economia del gioco, in quanto se si perderà questo confronto si dovrà obbligatoriamente ricominciare da capo, senza conseguenze sull’andamento della discussione.

Molto apprezzabile invece la fase finale del gioco, dove avverrà il grande confronto in cui Poirot raccoglierà tutti i sospettati e per esporre tutta la ricostruzione del caso e dare finalmente la soluzione dell’enigma. Essa è un grande rimando a uno delle parti più significative dei racconti di Agatha Christie, presente in molte delle sue storie, come la sopracitata “Assassinio sull’Oriente Express” oppure “Dieci piccoli Indiani” da cui il gioco trae molto; Questo è solo il più eclatante dei rimandi alle storie dell’autrice: i più esperti noteranno tanti piccoli dettagli che non fanno altro che dimostrare quanto il team conosca e apprezzi molto il materiale originale.

Agatha Christie – Hercule Poirot The First Cases Serial Gamer

La villa in cui Poirot si troverà, suo malgrado, a indagare è rappresentata in modo eccellente: le varie stanze sono dei piccoli diorami ricchi di dettagli, tuttavia i personaggi, danno una sorta di effetto “casa delle bambole” in quanto saranno sempre fermi nella loro posizione accensando ogni tanto qualche movimento del copro. I modelli sono funzionali alla narrazione, ma le animazioni  sono appena abbozzate rendendo movimenti e azioni un tantino artefatte. Discorso a parte per le illustrazioni, in particolare quelle dei personaggi, che risultano ben riconoscibili e molto gradevoli; se si completano i diversi obiettivi proposti dal gioco come achievement, si possono sbloccare artwork e bozzetti. Scelta simpatica e molto gradita.

Il comparto sonoro è di ottima qualità, le tracce sono sempre azzeccate e il doppiaggio è coinvolgente: i personaggi sono ben caratterizzati vocalmente, molti con marcato accento francese, in quanto la vicenda è ambientata nella zona anglofona del Belgio.  Un plauso particolare va al doppiatore di Poirot, Will de Renzy-Martin, che ha svolto un lavoro eccellente nel rappresentare il famoso detective baffuto.

Come direbbe il buon Poirot, è giunto il momento di tirare le somme: il gioco vale la candela? La risposta è si. Pur andando incontro a dei limiti tecnici e di gameplay, a causa del team piccolo e del genere scelto, l’investigativo, che da sempre risulta più vincolato alla narrazione tralasciando l’aspetto ludico, il gioco mostra una direzione artistica certosina e una storia incredibile, che riesce a emulare in modo perfetto la penna di Agatha Christie, offrendo al giocatore un mistero intricato e complesso, che terrà col fiato sospeso fino alla fine, grazie soprattutto a degli riuscitissimi colpi di scena.

Agatha Christie Hercule Poirot: the first cases

File voto recensioni 7 Serial Gamer

  • Trama/Ambientazione 75% 75%
  • Grafica 72% 72%
  • Gameplay 70% 70%
  • Sonoro 75% 75%
  • Longevità/Multiplayer 73% 73%

Pro

  • Storia intrigante e complessa
  • Personaggi ben caratterizzati.
  • Comparto artistico gradevole.
  • Colonna sonora e doppiaggio di buona fattura

Contro

  • Gameplay ridotto all’osso.
  • Alcuni passaggi nelle deduzioni sono mal studiati.
  • Duelli verbali mal implementati.
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Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

Saverio Zanotti

Classe 1999, appassionato di videogiochi e comics sin dalla tenera etá, leggo, gioco e recensisco per diletto.

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