È un viaggio dalla letteratura al cinema e ritorno quello compiuto dal Noir in Festival 2019, che presenta un’edizione dove il dialogo tra le due storiche anime dell’evento si incarna in una serie di protagonisti di assoluto primo piano, distintisi per la capacità della loro opera di muoversi con abilità tra le immagini del grande (e piccolo) schermo e le pagine dei libri. Attraverso una serie di incontri, resi possibili grazie al contributo della SIAE, la Società Italiani degli Autori ed Editori, storica partner del festival, da sempre attenta a valorizzare l’autorialità e il talento, il pubblico di Como e Milano avrà modo di incontrarli e approfondirne la conoscenza.
Si comincia sulle rive del lago con Jonathan Lethem, Raymond Chandler Award 2019 per la letteratura, pluripremiato scrittore americano autore nel 1998 di Girl in Landscape (Ragazza con paesaggio), romanzo in cui omaggia Sentieri Selvaggi di John Ford traendo ispirazione al contempo da Philip K. Dick, autore a cui ha dedicato numerosi saggi e tra gli scrittori di fantascienza in assoluto più mostrati dal grande schermo; nel 1999 vince il National Book Critics Award for Fiction grazie a Motherless Brooklyn, recentemente trasposto al cinema da Edward Norton nell’omonimo film presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma, con Bruce Willis e Alec Baldwin. Dai torbidi skyline newyorkesi si passa alle tinte fredde e rarefatte della Svezia di Håkan Nesser, protagonista di un evento unico e imperdibile, sempre a Como: lo scrittore svedese, autore di romanzi tradotti in più di 25 lingue con oltre 13 milioni di copie vendute in tutto il mondo, infatti, presenterà assieme al regista Daniel Alfredson i tre film della Trilogia Intrigo (Death of an Author, Dear Agnes, Samaria), tratti dalla sua omonima trilogia letteraria, di cui racconterà i retroscena in un incontro a lui dedicato. Dal Nord Europa si torna in Italia con l’apprezzatissimo Giancarlo De Cataldo, perfetto esempio di autore che ha saputo muoversi trasversalmente tra linguaggi differenti: dal suo bestseller Romanzo criminale, vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2003, sono stati tratti un film per la regia di Michele Placido e in seguito una serie televisiva per Sky, diretta da Stefano Sollima, successo poi replicato con Suburra, firmato con Carlo Bonini, diventato prima un film per la regia di Stefano Sollima e poi una serie distribuita da Netflix. Nel mezzo De Cataldo ha firmato la scrittura della sceneggiatura del film di Mario Martone, Noi credevamo, valsagli un David di Donatello, diversi progetti televisivi, tra cui Crimini, e un documentario di cui ha curato la regia assieme a Graziano Diana, Pertini: il combattente.
Il parterre dei nomi milanesi non è però da meno. Donato Carrisi, protagonista di un incontro in Feltrinelli Piazza Duomo con il suo nuovo romanzo La casa delle voci e parallelamente ospite in IULM nelle vesti di regista de L’uomo del labirinto, film in concorso per il Premio Caligari 2019, è tra gli autori che meglio raccontano la permeabilità contemporanea dei linguaggi e la reciprocità delle contaminazioni (non solo dal libro allo schermo ma anche viceversa): nato come sceneggiatore per il cinema e la televisione, Carrisi è approdato alla letteratura solo in seconda battuta, riscontrando un immediato successo internazionale di pubblico e critica e approdando alla regia con gli adattamenti cinematografici di due suoi romanzi, La ragazza nella nebbia (David di Donatello come miglior esordiente) e L’uomo del labirinto. Grandi adattamenti hanno caratterizzato anche l’opera di altri due noti autori noir come Gianrico Carofiglio e Maurizio De Giovanni: dai romanzi del pubblico ministero e scrittore barese sono stati tratti due film per la televisione (Testimone inconsapevole e Ad occhi chiusi) e uno per il cinema, Il passato è una terra straniera, di Daniele Vicari, con Elio Germano e Michele Riondino; l’autore napoletano, invece, vincitore nel 2012 del Premio Giorgio Scerbanenco con Il metodo del Coccodrillo, ha dato vita alla serie di successo de “I bastardi di Pizzofalcone” con protagonista l’ispettore Lojacono, dalla quale è stata tratta la serie televisiva per Rai1 con Alessandro Gassman e Carolina Crescentini, diretta da Carlo Carlei e Alessandro D’Alatri.
Al festival ci sarà anche spazio per il promettente esordio di uno tra i più amati sceneggiatori e giornalisti investigativi italiani, conduttore di successo dei programmi televisivi di La7, Andrea Purgatori, che al Noir festeggia il suo debutto nel romanzo con Quattro piccole ostriche (HarperCollins) ed è protagonista di un incontro sulla Nuova Guerra Fredda, a distanza di 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino. Infine chiude il cerchio un grande ritorno (sul luogo del delitto), quello di Guido Vitiello, autore di un saggio edito da Adelphi che compie una scrupolosissima e colta indagine su uno dei film più iconici della storia del cinema, Psycho di Alfred Hitchcock.