In occasione dell’ID@Xbox avvenuto la scorsa settimana abbiamo potuto assistere ad una presentazione abbastanza approfondita dedicata alla nuova fatica del team italiano Gamera Interactive, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, uno dei titoli più interessanti presenti all’evento che ci è stato presentato dalla producer del progetto, ossia Giulia Zamboni. Il gioco cerca di mescolare vari generi prendendo spunto da diverse produzioni quali Dark Souls per il combattimento, Diablo per il loot e la crescita del personaggio, ma anche ad RPG classici e opere cinematografiche e televisive come Game of Thrones ed Il Signore degli Anelli. Vediamo dunque quanto ci è stato presentato in occasione dell’evento milanese.

Grazie alla presentazione avvenuta alla Microsoft House abbiamo potuto apprendere le fondamenta della storia messa in piedi dal team di Gamera Interactive con la partecipazione del famoso Chris Avellone,autore dietro titoli come Pillars of Eternity, Torment, Prey, Fallout 2 e Into the Breach, il quale ha dato vita alla lore del gioco che vede il ritorno dell’oscuro signore conosciuto come Alaloth e la presenza di quattro regni Umani (Edherest), Nani (Karak-Hohn), Elfi (Larastir) ed Orchi (Baga) con altrettanti Campioni che dovranno combattere per la salvezza del regno contrastando le mire del suddetto nemico, i quali andranno a comporre il nostro Party di 4 personaggi; in questo caso le combinazioni saranno diverse visto che saranno presenti ben 12 companion con la possibilità inoltre di prender parte a quest uniche che potranno anche aver come personaggio principale uno degli altri undici possibili alleati.
Una volta conclusa la premessa narrativa sarà possibile creare il proprio personaggio con diverse scelte di personalizzazione che andranno a caratterizzare il nostro alter ego partendo dalla razza di appartenenza, con ognuna di queste che porterà delle abilità e perk speciali, e dalla famiglia per costruire il nostro background, con la presenza di dieci famiglie per ogni razza, passando poi alle più classiche classi iniziali e all’equipaggiamento di base che porteremo con noi, quest’ultimo fondamentale in caso di morte in un dungeon, visto che ogni volta che perderemo la vita perderemo tutti gli oggetti (recuperabili nel luogo del decesso) e ripartiremo dalla città più vicina con le prime armi selezionate.

Impegnativo e punitivo
Mettendo da parte il comparto narrativo di cui non ci sono stati svelati ulteriori dettagli, abbiamo potuto assistere e carpire diverse informazioni in merito al gameplay del gioco che, come detto in precedenza, prende spunto da diversi titoli famosi ibridando diverse meccaniche. Innanzitutto la produzione ci metterà davanti ad un gameplay che punta deciso verso il genere action RPG con combattimenti all’arma bianca e la possibilità di utilizzare magie per colpire a distanza, ma anche di spingere il nemico con un calcio, eseguire combo e ripararsi dietro il proprio scudo, tutto ciò affrontando i diversi dungeon alla ricerca del loot migliore (ogni dungeon avrà una cesta come ricompensa) con la possibilità di imbattersi in diversi tipi di nemici ma mai incontrarli ad orde ma in un numero contenuto di due o al massimo tre alla volta. Il paradigma delle statistiche principali è invece quello classico degli action RPG con vita, stamina e mana che andranno controllate ogni istante per affrontare sempre al meglio le avversità che troveremo sul nostro cammino con la possibilità di contare su quattro abilità distinte che potranno essere selezionate dal classico albero che ne conta 36 in totale permettendoci di diventare qualsiasi personaggio che avremo in mente, dal guerriero tutta forza al mago e così via. Proprio in merito a questo ci sarà un sistema di livellamento non comune visto che il primo livellamento arriverà dopo la prima area e poi continuerà dopo ogni 2 aree, inoltre sarà possibile cambiare le abilità solo prima di entrare nei dungeon così come l’equipaggiamento, rendendo il tutto ancor più difficile considerando anche che le nostre uniche possibilità di salvare risiederanno nelle apposite safe area (dove sarà possibile anche cucinare qualche piatto prelibato per guadagnare eventuali bonus in combattimento) e nelle taverne con quest’ultime che avranno anche una cesta per depositare eventuali oggetti di troppo, vista la presenza del peso e del limite dell’equipaggiamento del personaggio.

Stando a quanto affermato dalla producer il titolo si assesterà sulla decina di ore per i giocatori più veloci e poco avvezzi alla lore e all’esplorazione, mentre per coloro che si vorranno godere appieno l’esperienza di gioco si arriverà anche a una cinquantina d’ore con la possibilità di leggere e apprendere sempre più informazioni sull’immaginario grazie al codex e anche tramite alla presenza delle truppe in continuo movimento nella mappa di gioco. Per apprendere ogni singolo dettaglio poi bisognerà giocare anche più partite per scoprire dettagli sulle altre famiglie e sui diversi personaggi presenti, senza contare poi che, dopo aver completato la prima run, sarà possibile giocare la modalità Start Your Legacy, la quale permetterà addirittura di creare la propria famiglia all’interno del titolo.

Il lavoro svolto da Gamera Interactive sembra decisamente di qualità e con moltissime buone idee che rendono il titolo sicuramente da tenere d’occhio nei prossimi mesi visto. Oltre ad una storia che sembra ispirata grazie alla presenza di Chris Avellone il gameplay è la parte che ci ha sorpreso di più con diverse intuizioni che se portate avanti a dovere potrebbero dar vita ad una perla del panorama indie per quanto riguarda gli action RPG. Sarà inoltre possibile giocare in cooperativa con i propri amici che potranno utilizzare i tre companion del nostro gruppo per dar vita a scontri ancor più avvincenti.
Per ora l’uscita è prevista su PC e Xbox One entro fine anno, per questo non vediamo l’ora di mettere le mani sopra il titolo per scoprire se riuscirà a mantenere le buone impressioni fatte in occasione dell’evento milanese.