Dopo una proficua e riuscita campagna kickstarter ed un accesso anticipato inaugurato il lontano 24 novembre 2014, il team di sviluppo Portalarium ha reso finalmente disponibile il suo MMORPG ad ambientazione fantasy chiamato Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues.
Potrei tranquillamente dire di essermi ritrovato di fronte all’ennesimo titolo di questo genere, e non avrei tutti i torti nel farlo, ma quello che ci viene presentato nel prodotto finale vale effettivamente la pena di essere giocato. Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues ha una caratterizzazione che non può, ma soprattutto non deve, passare in sordina, in quanto la realizzazione delle sue ambientazioni è notevole e senza dubbio fascinosa, unico elemento che consente a titoli MMORPG di diversificarsi gli uni dagli altri in quanto presentano, nella maggior parte dei casi, le stesse dinamiche di gameplay.
Il suddetto gioco riesce, seppur nella sua evidente semplicità, a solleticare la curiosità del giocatore, non riuscendo però a conquistarlo appieno per via della sua precoce saturazione. Ma andiamo ad analizzare le varie componenti del titolo, in modo che possa spiegarvi appieno quello che intendo.
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Un MMORPG “reale”
Sarà la curiosità di un giovane nerd a portarci nella dimensione di Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues; giovane nerd che non simboleggia nessun altro se non noi stessi, i giocatori che si approcciano a questo fascinoso MMORPG. La curiosità del nostro alter ego virtuale lo porta ad imbattersi nelle leggende di New Britannia, un mondo che stando al folklore cadde nelle tenebre a seguito di un cataclisma dalle proporzioni apocalittiche. Le lune che orbitavano attorno a questo mondo si sarebbero scontrate tra loro molti secoli or sono, portando caos, terrore e orrore in questo bizzarro globo fatato, pur sempre stando alle leggende.
Non appena trovate delle pagine appartenenti ad antichi manoscritti legati ai suddetti miti negli angoli più remoti e dimenticati del web, il nostro corrispettivo virtuale verrà catapultato direttamente a New Britannia, dimostrando la veridicità di tali leggende. Lì entrerà in contatto con l’Oracolo, una sorta di essere meccanico onniscente che richiama a sé le entità provenienti da altri mondi, chiamati perlappunto Avatar. Dopo averci indirizzato verso determinati percorsi di sviluppo del nostro avatar tramite alcune semplici domande, ci informerà di non essere i soli ad essere giunti lì, ma che molti altri stanno compiendo la nostra stessa avventura.
Si affronta quindi un pretesto ben riuscito volto al giustificare il fatto di trovarsi in un MMORPG, un artificio narrativo che possa rendere più “realistica” l’idea di interfacciarsi con un mondo parallelo tramite un avatar dal proprio pc insieme a molti altri giocatori. Si viene a creare un confine piuttosto labile tra finzione e realtà, garantendo un ulteriore immedesimazione con il proprio avatar.
Pur trovandoci di fronte ad un buon pretesto narrativo, Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues risulta essere il classico MMORPG privo di una vera e propria trama, ma dotato di un’ambientazione forte e spesso mozzafiato. Tutto questo oltre ad essere limitante, e per certi versi anche demotivante, l’ho trovato anche sprecato: un potenziale davvero enorme, che si va a perdere nei soliti clichè visti e rivisti in innumerevoli titoli dello stesso genere. Raccogli oggetti, affronta dungeon, ottieni ricompense, fabbrica nuovo equipaggiamento…e poi tutto daccapo all’infinito! Per quanto tutto questo sia fascinoso ha un suo enorme limite: è fine a sé stesso; indubbiamente divertente da giocare qualche oretta, ma che non riesce a lasciarti nulla nell’effettivo.
Le stesse cose da circa quindici anni
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues presenta gli stessi identici elementi di gameplay canonici per il genere fantasy MMORPG da quindici anni circa. Partendo da uno dei primi elementi, ogni giocatore potrà personalizzare il proprio personaggio, senza però poter scegliere una vera e propria classe in quanto sarà l’Oracolo stesso ad indicarci il percorso di sviluppo(forse unica cosa che cambia rispetto alla media generale), per poi ritrovarsi nel punto di inizio del gioco. Lì verranno apprese le prime dinamiche, quali l’interazione con gli NPC, il cercare ed il combattimento, tutte riassumibili con “cliccaci sopra e/o usa le abilità”.
Man mano che si che si acquisirà esperienza, combattendo, compiendo svariate volte la stessa azione(come utilizzare la fucina et similia) o completando quest, le abilità diverranno sempre più forti e potremmo sbloccarne altre recandoci dagli addestratori. Un percorso non ne preclude nessuno in particolare, in quanto i nostri avatar risultano essere particolarmente eclettici, necessitando solo di un “PO’” di allenamento per riuscire a fare tutto in maniera pressoché eccellente.
A tutto questo si aggiunge anche una dinamica relativa al crafting, in quanto raccogliendo le molteplici risorse che verranno trovate sconfiggendo nemici o esplorando l’ambiente di gioco potranno essere infatti combinate tra loro per creare gli oggetti più svariati.
Insomma, Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues è il classico MMORPG dove il giocatore è incastrato in una perenne ricerca di risorse volta al miglioramento del proprio avatar e null’altro, riuscendo però ad essere particolarmente vasto e d’impatto grazie alle sue ambientazioni s’impatto.
Tanto d’impatto, quanto instabile
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues presenta un mondo artisticamente d’impatto, che riesce a regalare grazie alle sue tantissime ambientazioni altrettanti scorci in grado di lasciare il giocatore a bocca aperta. Il problema sta però nella sua mediocre realizzazione tecnica, che rende il gioco parecchio instabile a causa di numerosi cali di frame, freeze qualche occasionale lag, abbassando notevolmente la godibilità del titolo stesso. Purtroppo c’è da aggiungere anche che le animazioni risultano spesso legnose e poco credibili, soprattutto quelle degli NPC che risultano per questo motivo sconclusionati e fuori posto.
Peccato invece per quanto riguarda il comparto sonoro. Dato che l’ambientazione ci permette di immergerci all’interno di un ambiente favolistico mi sarei aspettato un sonoro ambientale degno di nota, che invece risulta fin da subito scarno e decisamente ripetitivo. Inoltre i suoni emessi dagli NPC(ormai si tratta di accanimento terapeutico) risultano spesso ambigui senza un ragionevole perché: spesso sembrerà di essere più nel quartiere a luci rosse di Amsterdam che nelle ridenti cittadine di New Britannia.
Essendo stato in lavorazione per così tanto tempo, mi sarei aspettato una realizzazione tecnica decisamente migliore per Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues, ma così purtroppo non è stato. Il gioco nonostante tutto risulta essere godibilissimo, ma per certi versi ancora incompleto ed avrei preferito aspettare ancora un po’ per vederlo in una condizione relativamente migliore di quella attuale.
Conclusioni
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues si è dimostrato essere un MMORPG dotato di parecchio potenziale, ma che mostra falle in parecchi punti. Prima di pensare ad un acquisto è necessario considerare, oltre alle evidenti carenze tecniche, il gameplay tipico di questi titoli che potrebbe risultare stucchevole per diversi motivi. Se invece siete neofiti per quanto riguarda questo genere, il suddetto titolo si presta ad una facile e rapida comprensione, riuscendo ad accattivare fin da subito. Se siete invece giocatori di lunga data, come il sottoscritto, il gioco risulterà essere il solito piatto di minestra scaldata che, sebbene arricchito da ottime idee, ci viene offerto ormai da ben quindici anni.
Va inoltre considerato che la localizzazione del titolo è al momento in fase embrionale, presentando la maggior parte dei testi ancora in inglese.
Vi ricordiamo che Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues è disponibile da ieri, 27 marzo 2018, per Linux, Mac e PC via Steam.
Codice digitale fornito dagli sviluppatori